A partire da oggi, mercoledì 14 dicembre, è disponibile in esclusiva sulla piattaforma di intrattenimento sportivo, il nuovo episodio DAZN Heroes “La Cresta di Napoli” con Marek Hamšík, ex centrocampista del Napoli che ne ha indossato la maglia per dodici stagioni – sei delle quali con la fascia da capitano – vincendo due Coppe Italia e una Supercoppa italiana.

Lo slovacco Hamšík ripercorre con DAZN la storia del suo arrivo al club partenopeo nel 2017 fino alla partenza per il Dalian Pro della Chinese Super League, svelando i dubbi iniziali dei tifosi nei confronti della scelta della società, il suo rispetto per Maradona, l’amore dato e ricevuto dalla città nei lunghi anni di militanza al Napoli e i momenti più importanti della squadra vissuti in prima persona. Tra questi, la partenza dal club di Koulibaly, Insigne e Mertens, la nascita del leggendario tridente con Cavani e Lavezzi – uno dei più forti che il Napoli abbia mai avuto – e il rimpianto dello scudetto mancato. Nell’intervista, oltre ai retroscena sul rapporto con il Presidente De Laurentiis e gli allenatori Mazzarri e Spalletti, “Marechiaro” commenta la grinta che la squadra sta dimostrando nella corsa al titolo di Campione d’Italia e immagina il proprio futuro dopo la carriera agonistica.

Il nuovo contenuto su Hamšík fa parte di DAZN Heroes, l’originale raccolta di incontri con i grandi personaggi calcio prodotta dalla piattaforma di live streaming sportivo.

Sul suo record di presenze con il Napoli: “I record sono fatti per essere battuti però questo non sarà facile da battere. Prima di me lo aveva Bruscolotti, è durato anni e anni. È un bel numero, sono orgoglioso di questo”.

Sul suo arrivo nel club: “Neanche conoscevo bene cosa significava il Napoli quando sono arrivato perché giustamente venivo dalla Slovacchia, (…) però subito dal primo giorno mi sono accorto che il calcio qua si vive diversamente dalle altre parti”.

Sulla sua gratitudine per il rapporto con i tifosi: “Entrare nel cuore dei tifosi non è da tutti. Ho sempre detto che amo Napoli e la amerà per sempre. Loro mi hanno dato tanto visto che io ho speso dodici anni, e volentieri, nel Napoli”.

Sulla sua scuola calcio: “Ho la mia accademia nella mia città – Hamšík Academy – dove ho più di 300 bambini di tutte le categorie. Sto pure costruendo campi da calcio e voglio occuparmi di questo, della mia scuola calcio, fare anche da allenatore e far crescere altri Hamšík. Questo è il mio futuro”.

Sull’impronta che Mazzarri ha dato alla squadra: “Mazzarri ha dato un’identità di gruppo da cui è venuto fuori il famoso tridente. È stato il Napoli che ha vinto la Coppa Italia dopo 20 anni, non si scorderà mai quella festa: il Napoli è esploso insieme a me”.

Sull’addio al Napoli di Koulibaly, Insigne e Mertens: “È incredibile che tre giocatori più importanti della società siano andati via nello stesso periodo, perché tutti – non solo i tifosi del Napoli – hanno bisogno di un simbolo, di qualcuno che rappresenta la società. Da questo punto di vista è stato un peccato per i tifosi, però dall’altra parte è stata brava la società, perché è riuscita a prendere giocatori che giocano alla grande con buoni risultati come Kim, Kvaratskhelia e Osimhen”.

Sullo scudetto mancato “Quell’anno sicuramente eravamo così vicini, è stato un peccato arrivare a tre partite dalla fine e non avercela fatta, però il Campionato è così. Dispiace, ma è andata così”.

Sulla possibilità che ha il Napoli di vincere lo scudetto quest’anno: “Sono partiti fortissimi, siamo a metà ma stanno devastando tutti in Campionato, stanno andando come treni. Spero che continuino così quando ripartirà il Campionato”.