La FIBS e l’associazione fondata da Daniela Simonetti e Alessandra Marzari ampliano la collaborazione con nuove iniziative contro gli abusi sessuali nello sport

Diventa organica la collaborazione fra la FIBS e l’Associazione Change The Game, iniziata nel 2020 con il supporto alla campagna Un Codice Rosso per lo Sport, volta a sensibilizzare tutti gli organismi sportivi affinché inseriscano nei propri regolamenti sanzioni disciplinari parametrate alla gravità dei comportamenti dei tesserati che si macchino di atti di violenza e abusi sessuali, in particolare contro i minori e le donne.

Change The Game nasce nel 2018 su iniziativa di Daniela Simonetti, giornalista sportiva dell’ANSA, e Alessandra Marzari, presidente del Consorzio VeroVolley, per cambiare le regole, sostenere i minori colpiti da abusi e violenze, le loro famiglie e permettere alle Federazioni di espellere i colpevoli dal contesto sportivo.

“Sembra incredibile che esistano cento commi che sanzionano lo sputo e neanche uno dedicato alla violenza e agli abusi sessuali sulle donne e i minori.” Ci ricorda Daniela. Una lacuna alla quale è indispensabile porre rimedio.

ChangeTheGame, insieme al gruppo di lavoro che comprende il Consorzio Vero Volley, FC Internazionale Milano, la Fondazione Candido Cannavò/Gazzetta della Sport, il CIPM (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione) di Paolo Giulini, ha individuato le falle nel sistema dell’ordinamento sportivo, che diluisce l’illecito legato alla violenza e agli abusi sessuali all’interno della violazione dei diritti di lealtà, probità e correttezza, senza che sia garantita un’adeguata sanzione disciplinare, una volta accertate le responsabilità. Basta pensare che la prescrizione è di soli quattro anni per tutti gli illeciti disciplinari, ma otto per chi altera i risultati di gara. ChangeTheGame si batte perché la prescrizione per gli illeciti legati alla violenza e agli abusi sessuali sia portata ad almeno dieci stagioni sportive. Alle vittime è perfino dolorosamente negata la partecipazione al procedimento sportivo, assimilate inopportunamente a una parte terza.

La Procura Generale del Coni, nella relazione 2019, censisce 86 casi dal 2015 al 2019, solo la punta dell’iceberg e ha dichiarato la pedofilia una priorità da affrontare insieme al matchfixing.”

L’Associazione si è anche dedicata alla diffusione del tema con il patrocinio e la vicinanza costante del Consiglio d’Europa, con il quale ha stipulato una partnership permanente disciplinata attraverso un protocollo firmato da entrambe le parti, al fianco di e della Lega Serie A: all’interno del Festival delle donne e delle bambine, in un incontro organizzato da ChangeTheGame, il Direttore del Settore giovanile dell’Inter Roberto Samaden ha presentato il primo progetto antipedofilia nel calcio.

L’Associazione ha pubblicato il primo manuale antiabusi ChangeTheGame, Educare alla consapevolezza contro gli abusi sessuali nello Sport e partecipato insieme al CIPM a un bando governativo, dato vita a un ciclo di cinque incontri contro abusi e violenze insieme alla Fondazione Candido Cannavo’/Gazzetta dello Sport.

Il 24 ottobre 2020, il Presidente della FIBS Andrea Marcon ha partecipato al primo di questi incontri per esporre i progressi nelle politiche di prevenzione portate avanti dalla Federazione, inclusa la richiesta dei certificati penali e dei carichi pendenti ai propri coach, una battaglia fondamentale dell’Associazione.

ChangeTheGame ha elaborato un codice deontologico in linea con quelli europei e individuato le cause di esclusione dalla professione di tecnico e coach. Insieme al VeroVolley e alla FASI svolge corsi per la formazione dei tecnici sul tema degli abusi sui minori: fra i relatori Paola Pendino, magistrato del Tribunale di Milano.

Tra i testimonial di ChangeTheGame Sarah Abitbol, sette volte campionessa europea di pattinaggio artistico su ghiaccio che, con la sua denuncia, ha cambiato il mondo sportivo francese, Anne Kursinski, showjumper, cinque partecipazioni alle Olimpiadi, due medaglie d’argento, che ha ottenuto la radiazione del suo coach e aguzzino 24 anni post mortemKhalida Popal, coraggiosa calciatrice che è riuscita a permettere alla FIFA di radiare il presidente della Federazione afgana per violenze e abusi all’interno della nazionale di calcio femminile.

Negli ultimi mesi, ChangeTheGame ha poi reso disponibili diversi strumenti concreti a supporto delle vittime delle loro famiglie. Strumenti, presenti e futuri, che saranno sempre disponibili in questa pagina del sito.

Iniziamo dal Manuale della Consapevolezza, una pubblicazione, o meglio, una coppia sinergica di pubblicazioni, una, Change The Game dedicata ai genitori, ma anche agli insegnanti e ai tecnici sportivi, per fornire un quadro di informazioni e di istruzioni pratiche con lo scopo di aiutare a cogliere i segnali di un problema nel più breve tempo possibile e come fare per affrontarlo; la seconda, Vittorie, Sconfitte e Calzini Spaiati, è un racconto rivolto ai più giovani, che, attraverso le vicende di tre loro coetanei, Gloria, Olimpia e Primo, punta a prepararli a gestire l’ingresso e la vita in ambito sportivo, con le passioni, le grandi gioie e, spesso, le grandi delusioni legate al risultato sul campo, che è però soltanto uno degli aspetti del fare sport e quasi mai il principale.

Altre importanti opportunità di conoscenza sono gli interventi audio proposti attraverso la serie di podcast No Coach, Storie di Abusi nello Sport, che riprendono i temi e i casi trattati da Daniela Simonetti nel suo libro Impunità di Gregge.
NO COACH PODCAST

Insieme al CIPM, ChangeTheGame ha poi vinto il bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche della Famiglia “per il finanziamento di progetti per la protezione e il sostegno di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale”, con il programma di formazione per atleti, genitori e operatori sportivi Giochiamo d’Anticipo attivato a Milano, Piacenza, Cagliari e Genova. L’iniziativa, dopo questa prima fase, è destinata ad allargarsi ad altre entità (Federazioni, club, istituzioni) per creare delle vere e proprie Sentinelle dello Sport, formate per vigilare e operare affinché le storie terribili accadute tante volte in passato non si ripetano.

Ultima nata e oggetto di particolare attenzione da parte di Daniela Simonetti, è la sezione, sul sito dell’associazione, per la segnalazione degli abusi.
“La cosa è veramente delicata e ci siamo arrivati solo quando abbiamo trovato la formula più corretta – sottolinea Daniela – chi si rivolge a noi, ragazzi o famiglie, lo fa attraversando un processo doloroso e per fare questo passo deve vincere tanti ostacoli, soprattutto personali e per questo deve ricevere risposte veloci ed efficaci da chi ha le giuste competenze per farlo. Abbiamo una rete di psicologi e operatori veramente splendidi e con loro ci adoperiamo per riparare e ricostruire situazioni davvero terribili.”