CONVOCATA LA NAZIONALE ITALIANA PER GLI EUROPEAN WORKING EQUITAZION CHAMPIONSHIPS
L’Italia, campione d’Europa 2019, è pronta ad affrontare la rassegna continentale nota nel mondo come European Working Equitation Championship, in programma a Le Pouget (Francia) dal 10 al 12 settembre.
Due le rappresentative azzurre selezionate dalla commissione tecnica federale convocata dal CT Luca De Rosa e dal responsabile nazionale della monta da lavoro Aldo Capovilla.
Per il titolo senior sono in partenza Renzo Bersaglia (Ombromanto), Luca Corrado (Mr Kreb), Chiara Grillini (campionessa europea uscente, in sella a Cutter Honey Taris), David Jimenez Romero (M.Ragno Del Belagaio), Paolo Sensi (M. Ultimo Baio) e Marco Tompetrini (Heroi).
I convocati per la sfida junior sono: Giacomo Bacchi (Fiore), Anna Cadau (Red Crown), Susi Maria Assunta Calafiore (Grampasso), Stefano Della Corte (campione europeo uscente, in sella a Laika), Agnese Palombi (Ilenia) e Clara Santomauro (Simchic).
Il team Italia del working equitation è campione europeo uscente.
LA DISCIPLINA: DAL LAVORO CON IL BESTIAME ALLA VITTORIA CONTRO BUFFALO BILL
La monta da lavoro è una disciplina sportiva che nasce da una delle più antiche tradizioni che legano il cavallo all’uomo, le cui abilità equestri rendevano possibile lo smistamento del bestiame e la sua sopravvivenza.
L’Italia ha in questa disciplina una tradizione secolare che è culminata, alla fine dell’Ottocento, nella vittoria dei butteri laziali contro i cowboy di Buffalo Bill. Teatro di sfida, la zona di Roma oggi conosciuta come quartiere Prati.
LA COMPETIZIONE IN QUATTRO PROVE
Quattro le prove di gara: attitudine (esecuzione di un percorso con diversi ostacoli dove vengono giudicati la fluidità dei movimenti, la regolarità dell’andatura e la precisione dell’esecuzione delle difficoltà previste), addestramento (esecuzione in rettangolo sottoposta a punteggi in base alla precisione e ai movimenti), Gimkana (che prevede il superamento di ostacoli in un percorso a tempo) e lo sbrancamento vitelli (il cavaliere ha 90″ per selezionare e sbrancare il vitello assegnato e portarlo al di là della linea bianca).
“Si tratta – ha dichiarato Mauro Checcoli, Commissario Straordinario della Fitretec-Ante – di una disciplina che favorisce la valorizzazione del cavallo, in particolare quello allevato in biodiversità, come risorsa del patrimonio italiano. Peculiarità che rappresenta pienamente una delle mission perseguite dalla Fitretec-Ante”.