Il primo round robin va in archivio con 5 vittorie su altrettante partite e, per la quarta volta, la partita (questa volta contro la Francia) si chiude con l’applicazione della “mercy rule” al quinto inning, ma l’Italia ha un problema congenito: la partenza ad handicap
È successo ancora: l’Italia ha stravinto contro l’avversario di turno. Questa volta, a cadere sotto i colpi dell’attacco azzurro è stata la Francia, battuta 23-2 con un impegno ridotto a 5 riprese. Ma anche questa volta (e nelle precedenti quattro partite non era accaduto solo contro la Croazia) le azzurrine sono partite con il fardello di un primo inning giocato con tentennamenti e indecisioni, 2 punti subiti, un errore e il manager Andrea Longagnani costretto subito a operare un rilievo in pedana: anche questa volta si sono alternate Marianna Zumerle e Beatrice Nannetti.
Sarà una sorta di blocco psicologico, una eccessiva pressione sull’inizio della gara, il sapere di avere in roster dal quale ci si attende sempre molto o, volendolo leggere positivamente, una specie di rito di attivazione, l’Italia ha bisogno di sentirsi in pericolo, per avere una scintilla di accensione. A quel punto si scatena e anche questa volta è accaduto. Questa volta più di altre. Tanto che sono arrivati un totale di 23 punti, con 19 battute valide, 4 tripli (due dei quali di Clara Carati), 3 doppi e due fuoricampo.
Il primo homer, “inside the park” è stato quello che ha scatenato l’inferno; è stato il lampo che ha rilanciato la squadra e ha fatto sì che iniziasse la rimonta; è arrivato nella parte alta del terzo inning e lo ha realizzato Anita Bartoli con un out. Da quel momento tutto è sembrato più semplice; tutto è scivolato via come se nulla fino a quel momento fosse successo e la squadra ha risposto a ogni stimolo richiesto dallo staff tecnico, dimostrando di avere il carattere per affrontare le difficoltà. 6 punti nel terzo attacco, 4 al quarto e poi, quando la “mercy rule” era di fatto già applicabile, la valanga del quinto inning: 13 punti con 8 valide due delle quali di Giada Acanfora. È stata lei, secondo DP di giornata, a sostituire Clara Carati, la mattatrice della ripresa: un doppio a basi piene e poi un grande slam. Una serata da ricordare, con 7 RBI in una sola ripresa e tanto di pallina ricordo per lanciare l’Italia nel secondo girone da prima del proprio raggruppamento e affrontare giovedì sera alle 19.30 la Repubblica Ceca padrona di casa, poi venerdì il Regno dei Paesi Bassi e infine la Spagna. Da quelle partite si stabilirà il quadro delle due finali (per ora e bronzo) di sabato 24 luglio.
(Credit MG#19)