Il giovane e valido mediano di apertura Pietro Gaggero ha bagnato il suo debutto assoluto con la maglia del Livorno Rugby, con nove punti personali, frutto di una meta e due trasformazioni. Il suo esordio con la gloriosa casacca biancoverde è coinciso con l’amichevole vinta – in modo sorprendente – contro i Cavalieri Prato/Sesto (serie A). “Purtroppo – afferma l’atleta ligure, che il prossimo 29 dicembre compirà 23 anni – è stata finora l’unica gara, in senso assoluto, da noi giocata in questa stagione”. L’incontro in questione, nella quale la squadra allenata da Marco Zaccagna era apparsa in buonissime condizioni, è andato in scena lo scorso 10 ottobre sul prato del campo ardenzino ‘Carlo Montano’ (29-24 il punteggio per i padroni di casa). “Ho iniziato a giocare a rugby – illustra Gaggero – a 14 anni. Dopo le primissime esperienze e le prime selezioni, sono entrato nell’Accademia di Torino (con Matteo Mazzantini allenatore). Sono stato convocato nella nazionale under 18 e poi sono stato chiamato dal Parma. Ho rifiutato la proposta del club ducale per motivi personali e di conseguenza, a 17 anni sono entrato in prima squadra a Recco, in serie A”. “Ho deciso di venire a Livorno perché so che quella biancoverde è una società storica, capace, grazie al suo lavoro nel settore giovanile, di puntare al massimo ed ottenere importanti risultati. Ho l’intenzione di dare il miglior contributo possibile alla squadra. Ho scelto Livorno, per trovarmi in un posto dove ripartire da capo e guadagnarmi il rispetto come giocatore e persona, cosa di cui avevo molto bisogno”. “Con i nuovi compagni ho legato subito: i ragazzi mi hanno permesso subito di essere me stesso e posso già dire che siamo un grande gruppo con grandi ambizioni. Nonostante la situazione attuale e nonostante le ben note restrizioni, non abbiamo mai smesso di allenarci, ognuno a suo modo”. Due parole sul suo esordio dello scorso 10 ottobre. “La partita con i Cavalieri è stata strana perché eravamo tutti fermi da tempo e posso anche ammettere che ero “arrugginito”. Non sono rimasto molto soddisfatto della mia prova personale, però allo stesso tempo ho avuto molto feeling con la squadra perché sentivo che tutti volevamo portare a casa la partita ed è forse una delle cose più belle che ho riscontrato di quel match”.
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