ITALIAN PRO TOUR: Bergamaschi al terzo posto, Tadini al sesto e Castagnara al nono.
È la 18ª vittoria azzurra della stagione in campo internazionale
Dominio azzurro nell’Italy Alps Open. Jacopo Vecchi Fossa, dopo un finale altamente emotivo e combattuto, ha vinto con 203 (69 66 68, -13) colpi l’ultima gara stagionale dell’Alps Tour e dell’Italian Pro Tour, disputata sul tecnico e selettivo percorso del Golf Nazionale (par 72), a Sutri (VT). Ha sorpassato sulla buca conclusiva il francese Jeong Weon Ko (205, -11) altro protagonista della gara insieme a Filippo Bergamaschi, leader nei primi due turni e poi terzo con 209 (-7), affiancato dai transalpini Julien Foret e Paul Elissalde.
Jacopo Vecchi Fossa ha siglato il suo primo titolo sull’Alps Tour e il 18° successo italiano della stagione in campo internazionale. Quattro li hanno ottenuti i professionisti, uno sull’European Tour con Renato Paratore e altri due sull’Alps Tour con Matteo Manassero e con Stefano Mazzoli. Quattordici quelli dei dilettanti, sei individuali e otto a squadre. Tutto a testimonianza di un gruppo capace di imporsi in ogni fascia d’età e sui circuiti di tutto il mondo.
La gara – Vecchi Fossa e Ko anno iniziato il turno conclusivo con un colpo di ritardo da Bergamaschi, che ha perso rapidamente contatto. Il francese si è portato avanti di un colpo sulle prime nove buche, poi è tornata la parità alla 15ª per il primo errore del transalpino, ma l’azzurro gli ha concesso ancora un colpo di vantaggio con il suo unico bogey alla 16ª. Quindi il sorprasso sul green della 18ª: birdie di Vecchi Fossa e addirittura doppio bogey di Ko.
Altri due italiani tra i top ten, Alessandro Tadini, quattro allori sul Challenge Tour e sempre affidabile, sesto con 210 (-6) insieme allo spagnolo Lucas Vacarisas e all’irlandese Jonathan Yates, e al nono posto con 211 (-5) Giulio Castagnara, alla pari con gli iberici Angel Hidalgo Portillo e Jordi Garcia Del Moral, numero uno del circuito per il 2020. Il migliore tra i dilettanti, che si sono molto ben comportati, è stato Filippo Celli, 16° con 213 (-3), e subito dietro Andrea Romano, 21° con 214 (-2) stesso score di Andrea Saracino. E ancora in 23ª posizione con 215 (-1) l’altro amateur Lucas Nicolas Fallotico.
Mazzoli manca la ‘carta’ per il Challenge Tour 2021 – Delusione per Stefano Mazzoli che con il 16° posto, alla pari con Filippo Celli, non è riuscito a mantenere il terzo posto nella money list, l’ultimo che dava diritto a una delle tre “carte” per il Challenge Tour 2021, scivolando al quarto (punti 13.522). È stato sorpassato da Jeong Weon Ko (p. 14.556), sicuramente soddisfatto dell’esito del torneo anche se ha mancato la vittoria. Il re dell’Alps Tour 2020, come detto, è Jordi Garcia Del Moral (p. 18.502), la cui leadership era già al sicuro prima di questo evento, e seconda posizione per Lucas Vacarisas (p. 14.975), più che meritata dopo un titolo e altre tre top ten in sette gare disputate.
Le interviste – Jacopo Vecchi Fossa, 26enne di Reggio Emilia nel cui curriculum figurano anche un Campionato Nazionale Open (2018) e un Campionato della PGA Italiana (2019), ha concluso la sua corsa vincente con cinque birdie e un bogey. “Sono partito – ha detto – per questa gara senza aspettative perché è la cosa migliore da farsi. Nel primo giro ho ottenuto un buon parziale di 69, poi nel secondo ho espresso un ottimo golf, sfruttando bene i par 5, e sono sceso sei colpi sotto par per un 66 con cui mi sono portato al secondo posto. Oggi ancora una prova produttiva, con un 68 dovuto a molta attenzione e con un solo errore alla buca 16 in uscita dal bunker. In sostanza è stata una grande settimana. Non è stato facile vincere perché il livello del’Alps Tour di anno in anno sale sempre di più e ci sono tanti ragazzi che già meritano di essere in tour superiori. Dedico il successo al mio team, ossia a Cristiano Cambi e a Giorgio Grillo, a tutta la famiglia e alla mia fidanzata Matilde”. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
Così Jordi Garcia Del Moral: “Sono naturalmente felice per essere il numero uno dell’Alps Tour e per il passaggio di circuito. Mi sento pronto per il Challenge Tour e, anzi, non vedo l’ora di frequentarlo. Porterò l’Italia nel cuore per aver vinto qui il Cervino Open e per aver ricevuto la ‘carta’ a Roma”.
Gli sponsor – L’Italian Pro Tour ha avuto il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Kappa (Official Technical Sponsor); Harmont & Blaine (Official Formalwear); Corriere dello Sport, Il Giornale, Tuttosport (Media Partner). Official Advisor: Infront.
L’Italian Pro Tour – L’Italy Alps Open è stato, come detto, il torneo conclusivo dell’Italian Pro Tour giunto alla 14ª edizione dopo un cammino ricco di successi per numero e qualità di manifestazioni e per i tanti giovani che ne hanno usufruito come trampolino di lancio per traguardi importanti. Il circuito 2020 – con la collaborazione di Infront, Official Advisor della FIG – si è dipanato in cinque gare, mantenendo la sua caratteristica itinerante e spaziando dal Lazio alla Valle d’Aosta, dalla Toscana al Piemonte, nell’ambito del Progetto Ryder Cup – la sfida Europa-USA in programma per la prima volta in Italia nel 2023 (29 settembre-1 ottobre) al Marco Simone Golf & Country Club di Roma – che punta a valorizzare e a coinvolgere tutto il Paese anche in chiave turistica.
Sicurezza e porte chiuse – La manifestazione si è disputata a porte chiuse, rispettando il protocollo federale aggiornato, il distanziamento sociale e le rigide norme di sicurezza imprescindibili per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Il Golf Nazionale – Disegnato dagli architetti George e Jim Fazio e David Mezzacane il tracciato, di alta caratura tecnica, si snoda in un suggestivo paesaggio naturale, tra boschi e querce secolari. Nell’occasione ha ricevuto pieno consenso da parte dei partecipanti alla gara sia per la preparazione che per le la qualità. Il percorso, nel tempo ha ospitato tante manifestazioni di prestigio tra le quali la World Cup nel 1991 e il Campionato Europeo Dilettanti nel 1992. Il Golf Nazionale, ritenuto la Coverciano del green, è anche la sede del Centro Tecnico Federale, base operativa per tutte le figure professionali legate alla disciplina. Una ulteriore testimonianza di come la crescita di tutti i settori del movimento, non solo di quello sportivo, sia uno degli obiettivi prioritari del Progetto Ryder Cup.