VINOVO, IL MARCHIO DI COKSTILE NEL GRAN PREMIO COSTA AZZURRA 2020
Parla napoletano e norvegese, a conferma della sua internazionalità, il Gran Premio Costa Azzurra 2020 a Vinovo, con grande partecipazione di pubblico (il massimo consentito). Merito di Cokstile, che alla vigilia non era il primo dei favoriti per la corsa dell’anno sulla pista torinese e invece ha fatto saltare il banco perfettamente interpretato da Antonio Di Nardo. Merito anche della Scuderia Santese, anima napoletana ma che con Gennaro Casillo prepara i suoi cavalli a Montecatini. E merito infine di Cokstile, che si è fatto conoscere vincendo il derby norvegese e da allora ha messo insieme una serie di vittorie di valore assoluto.
Sulla terra torinese davanti da subito è scattato Chief Orlando, altro acquisto estero di Renato Santese, che ha imposto un buon ritmo al Costa Azzurra e ha tenuto sino alla retta finale Vivid Wyse AS è partito in terza ruota rimanendo chiudo, Zacon Giò si è fatto largo con Vitruvio e Alessandro Gocciadoro, ma intanto Cokstile era già partito e la sua retta finale è stata una sinfonia. Alle sue spalle Zacon Gio e Vitruvio che ritroverà probabilmente nel GP Lotteria di fine ottobre ad Agnano. Nei due Criterium Torinesi vittorie di Callmethebreeze (Alessandro Gocciadoro) tra i maschi e Candy Bar (V.P. Dell’Annunziata).
La giornata era stata aperta dalla tavola rotonda “Il Cavallo: un volano per la promozione del territorio”, in collaborazione tra Hippogroup Torinese e Final Furlong che ha riscosso un notevole successo di partecipazione.
Dall’Ippodromo di Vinovo sono uscite proposte e progetti concreti, mettendo per una volta insieme politica, imprenditoria e tutta la filiera ippica. I politici, come l’onorevole Monica Ciaburro (Segretario e componente della XIII Commissione Agricoltura), il sindaco di Vinovo Gianfranco Guerrini e quello di Grugliasco, Roberto Montà in rappresentanza anche della Città Metropolitana, si sono impegnati e creare finalmente un canale operativo tra politica e mondo del cavallo
Come ha sottolineato Elio Pautasso, presidente di Federippodromi, fondamentale sarebbe una legge sugli ippodromi che ricalchi quella sugli stadi. E soprattutto gli impianti devono essere vissuti 365 giorni l’anno, non solo nelle 50-60 giornate di corsa. Come succede in Francia, come ha documentato François Forcioli Conti (presidente della Société des Courses de la Cote d’Azur, Hippodrome de la Cote d’Azur a Cagnes-sur-Mer).
Final Furlong indica una via, quella del turismo equestre già promosso da anni da organizzazioni ed enti come Fitetrec Ante e Horse Touring. Come ha chiosato Guido Melzi d’Eril che di Hippogroup Torinese è presidente e amministratore delegato, «servono atti concreti per svegliare un settore appisolato e da qui devono partire indirizzi precisi, dobbiamo tornare ad essere una locomotiva per diversi settori, il domani è vicino».
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