Il cavallo come principale attore e come motore attorno al quale creare una nuova economia. Porta lavoro, crea sinergia, può diventare un modello virtuoso di business. Tutti temi messi al centro della tavola rotonda “Il Cavallo: un volano per la promozione del territorio” che segna l’inizio della collaborazione tra Hippogroup Torinese e Final Furlong.
Dall’Ippodromo di Vinovo sono uscite proposte e progetti concreti, mettendo per una volta insieme politica, imprenditoria e tutta la filiera ippica. Una politica nell’occasione rappresentata in primis dall’onorevole Monica Ciaburro (FdI), Segretario e componente della XIII Commissione (Agricoltura): «Il nostro primo compito come amministratori deve essere quello di sentire, ascoltare e trovare soluzioni. Progetti come Final Furlong, strutture come l’Ippodromo di Vinovo sono ideali per mettere insieme situazioni e sinergie differenti, per creare rete tra tutti quelli che ruotano attorno al mondo del cavallo. Per questo mi impegno a portare a Roma queste istanze, un esempio concreto di quello che l’Italia può fare. Un primo passo può essere quello di organizzare un tavolo comune con tutti gli enti e le organizzazioni interessate, nel quale presentare istanze e trovare soluzioni che mettano insieme territorio, tradizione e innovazione, magari già dalla prossima occasione alla Fiera di Verona».
Perché, come ha spiegato Guido Melzi d’Eril che di Hippogroup Torinese è presidente e amministratore delegato, «servono atti concreti per svegliare un settore appisolato e da qui devono partire indirizzi precisi, dobbiamo tornare ad essere una locomotiva per diversi settori, il domani è vicino».
Concordano anche i politici locali, come il sindaco di Vinovo Gianfranco Guerrini che quello di Grugliasco, Roberto Montà in rappresentanza anche della Città Metropolitana. L’Unione Europea considera, non da oggi, il turismo come primo polo di sviluppo per la nuova economia. Vinovo lo sa già, ci crede anche la Città Metropolitana di Torino che può fare da coordinamento per tutti gli attori. Solo così un distretto che da industriale e agricolo è diventato anche a forte vocazione turistica può creare un vero progetto di sviluppo, sfruttando tutte le potenzialità e studiando insieme le strategie vincenti.
Non è un caso se quest’anno l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha promosso per la prima volta un coordinamento tra i comuni proprietari di ippodromi e quelli che li ospitano. Ma come ha sottolineato Elio Pautasso, presidente di Federippodromi, fondamentale sarebbe una legge sugli ippodromi che ricalchi quella sugli stadi. E soprattutto gli impianti devono essere vissuti 365 giorni l’anno, non solo nelle 50-60 giornate di corsa. Come succede in Francia, come ha documentato François Forcioli Conti (presidente della Société des Courses de la Cote d’Azur, Hippodrome de la Cote d’Azur a Cagnes-sur-Mer).
E allora se, come ha evidenziato l’Osservatorio Internazionale sulle corse, ogni euro investito sul cavallo ne produce sette, come fare in concreto? Final Furlong indica una via, quella del turismo equestre che deve promuovere sinergie e per questo ha creato anche una piattaforma digitale 4.0 estremamente innovativa dedicata capace di coinvolgere e mettere in connessione diverse realtà legate al cavallo. Conoscere l’Italia sfruttando il cavallo, come virtuosamente promuove Fitetrec Ante e lo fa da oltre 50 anni. Il mondo del turismo equestre, come sottolinea chi ha creato Horse Touring, coinvolge in Europa 6,4 milioni di cavalieri e appassionati, soprattutto in Francia, Germania e Gran Bretagna, tutti soggetti che organizzano anche le loro ferie in base ai cavalli. In Italia poco più di 3 milioni di persone hanno almeno per una volta cavalcato e che quindi sono un potenziale enorme per creare pacchetti di offerte ad hoc. Il turismo equestre è turismo, ma in Italia non esiste un coordinamento a livello nazionale e sostegno al settore.
A due passi dal centro di Torino c’è il Parco di Stupinigi, sito di interesse per la Comunità Europea. Solo un esempio di terreno sul quale il turismo equestre si può muovere. Il cavallo al centro dell’economia, come ha sottolineato in conclusione Alessandro Ferraris per Hippogroup Torinese, primo impianto che ha aderito con entusiasmo al progetto Final Furlong. Natura, ambiente, ma anche una comunicazione che deve essere profondamente diversa, per uscire dalla nicchia e aprirsi ad un mondo più ampio, fatto non solo di appassionati e lo dice con forza Maurizio Rosellini presidente di Final Furlong. «Un volano straordinario che l’Italia ha in casa e ancora non riesce a far decollare». Prossimamente a Fieracavalli (dal 5-8 e 13-15 novembre 2020) ci saranno altre novità.