LA 77ª EDIZIONE ALLO CHERVÒ GOLF CLUB SAN VIGILIO

La gara dell’European Tour torna in Lombardia. Si disputerà dal 22 al 25 ottobre a Pozzolengo (Brescia)

 Una storia iniziata 95 anni fa con la prima rassegna (1925 al Golf Club Alpino di Stresa, sul Lago Maggiore) di un torneo iconico entrato a far parte, dal 1972, dell’European Tour. L’Open d’Italia non lascia e rilancia. La 77ª edizione del più importante evento del green tricolore si giocherà in Lombardia dal 22 al 25 ottobre allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (Brescia), e metterà in palio un montepremi complessivo di 1.000.000 di euro.

La FIG oltre il Covid-19 – Mentre il calendario dello sport mondiale è stato completamente stravolto, tra Europei di calcio e Giochi di Tokyo rinviati entrambi al 2021, torneo di Wimbledon (tennis) cancellato per la prima volta dal 1945, proprio come il The Open (il Major più antico del golf con l’edizione inaugurale giocatasi nel 1860), la FIG, guidata da Franco Chimenti, Vicepresidente Vicario del CONI, in un momento di grande difficoltà, non solo a livello sanitario ma economico, ha voluto così rilanciare le sue ambizioni verso l’edizione italiana della Ryder Cup, in programma nel 2023 (posticipata di un anno) a Roma sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club. Durante il lungo lockdown la Federgolf – insieme all’Official Advisor Infront – ha lavorato duramente, con il board dell’European Tour, per permettere all’Open d’Italia di andare in scena nonostante le tante criticità. L’accordo è stato raggiunto e la manifestazione si giocherà dal 22 al 25 ottobre subito dopo lo Scottish Championship.

La prima volta allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo – Per la prima volta nella sua storia l’Open d’Italia si giocherà allo Chervò Golf Club San Vigilio. La massima rassegna del golf tricolore torna in Lombardia per la 41ª volta.

I trionfi azzurri e le edizioni dell’Open d’Italia – Dal 1925 (anno del trionfo di Francesco Pasquali) al 2020. L’Open d’Italia non s’è giocato nel 1933 e poi dal 1939 al 1946 a causa della seconda guerra mondiale. Così come non è andato in scena dal 1961 al 1970. Tornando assoluto protagonista nel 1971 al Golf Club Garlenda (Savona). Da quel momento, mai più uno stop. Per un torneo che vanta otto vittorie azzurre. Oltre a quella di Pasquali nel palmares ci sono le imprese di Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e Massimo Mannelli (1980). Senza dimenticare le doppiette di Ugo Grappasonni (1950 e 1954) e Francesco Molinari (2006 e 2016).

Il percorso di gara – Lo Chervò Golf Club San Vigilio, a due passi dal lago di Garda, è stato fondato nel 2008 e progettato dall’architetto Kurt Rossknecht. Vanta 36 buche, di cui 9 executive e 27 da campionato, suddivise nei tre percorsi Benaco, Solferino e San Martino. Negli ultimi anni ha ricevuto diversi riconoscimenti a testimonianza della qualità non solo del percorso di gioco ma di tutto il circolo.

Le dichiarazioni

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf e Vicepresidente Vicario del Coni – “Nonostante il lungo lockdown la macchina organizzativa della FIG non s’è mai fermata. Il periodo di forzata inattività ha generato dibattiti, rinvii o cancellazioni di tornei di ogni disciplina. Eppure la nostra intenzione è sempre stata quella di pensare al golf italiano in un’ottica di progettualità verso il presente e il futuro. Provando ad arginare i problemi, facendo quadrato. Con l’obiettivo e il desiderio di fronteggiare come sempre le barriere, stavolta del distanziamento sociale, scendendo in campo con la forza della creatività e del rispetto di regole e disposizioni. E adesso è l’ora di raccogliere i frutti dei grandi sacrifici fatti, con un appuntamento di vetrina internazionale verso la Ryder Cup di Roma nel 2023. Il golf italiano non solo non si ferma ma guarda all’oggi e al domani”.