“ROMPIAMO LE SCATOLE”
ANCHE IN EMERGENZA COVID-19
Mauro Minenna (ACI Informatica):
“Fondamentale invitare i ragazzi a sperimentare la possibilità di essere liberi,
attraverso l’uso creativo delle tecnologie”.
Stefano Epifani (Digital Transformation Institute):
“La facilità d’uso non è competenza né consapevolezza:
bisogna uscire dagli schemi e scoprire le grandi opportunità offerte dalle tecnologie”
Malgrado il Covid, noi “Rompiamo le scatole”! Il progetto di educazione digitale – ideato da ACI Informatica (società in house dell’Automobile Club d’Italia) e Digital Transformation Institute nell’ambito delle iniziative promosse da Repubblica Digitale – non si è fermato nemmeno durante l’emergenza COVID.
Partito il 3 marzo presso l’Istituto Margherita di Savoia di Roma, alla chiusura delle scuole per il lockdown, il progetto – in accordo con la Dirigente scolastica, Noemi Fiorini – si è trasformato da “RoLS” in “RoLS online”, per consentire ai ragazzi – attraverso laboratori e challenge (sfide da affrontare in gruppo) – di accrescere la “consapevolezza digitale”, imparando a conoscere, accedere e modificare i sistemi informatici (con tecniche di hacking) e lavorando alla raccolta d’informazioni, mediante consultazione di fonti aperte (OSINT: open source intelligence).
Obiettivo: accompagnare il processo di trasformazione digitale con una serie di azioni di inclusione digitale finalizzate ad abbattere ogni forma di divario culturale.
Secondo Mauro Minenna, Direttore Generale di ACI Informatica, “Repubblica Digitale è un progetto fondamentale in un Paese che sta facendo di tutto per trasmettere il concetto che la tecnologia è un mezzo da utilizzare come un autobus e non – per citare il Robert Pirsig di “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” – una motocicletta da manutenere”.
“In questo contesto – spiega Minenna – “Rompiamo le scatole” vuole invitare i ragazzi a sperimentare la possibilità di essere liberi, individuando nell’uso creativo delle tecnologie, gli strumenti per avviare la rivoluzione digitale”.
“I nativi digitali non sono in grado di comprendere un mondo di tecnologie sempre più pervasive, per semplice condizione di nascita – sottolinea Stefano Epifani, Presidente del Digital Transformation Institute”. “La facilità d’uso di questi strumenti, inoltre, inganna, perché viene scambiata per competenza e consapevolezza. Per questo – spiega Epifani – dobbiamo ‘rompere le scatole’, uscire, cioè, dagli schemi comportamentali indotti dalle piattaforme e capire come esse possano offrire grandi opportunità. Rompere le scatole significa, inoltre, ragionare su cose che troppo spesso vengono date per scontate, come l’impatto sulle nostre vite di social media e motori di ricerca. Un tema di sostenibilità sociale che si afferma nella società con sempre più forza”.
“Rompiamo le scatole” proseguirà con l’attivazione di nuovi laboratori in altre due scuole di Roma: l’Istituto Tecnico Industriale Statale Armellini e il Liceo Classico Pilo Albertelli.
Per maggiori informazioni:
info@rompiamolescatole.it