Nel rispetto del DPCM 11 marzo 2020  il Museo del Ciclismo del Ghisallo resta chiuso al pubblico ma aperto virtualmente per i suoi followers (solo su FB sono oltre diecimila).

La misura drastica della chiusura proprio quando stava per ripartire la stagione museale risponde al senso di responsabilità civica. Ognuno deve fare la propria parte.

Il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo aderisce alle iniziative del MiBACT, del Ministero dello Sport e di ICOM (International Council of Museums) Italia caratterizzate da questi hasthag: #iorestoacasa #distantimauniti #laculturanonsiferma ed è anche il nostro un museo che resta virtualmente aperto grazie ai social network e al suo spazio digitale. “Abbiamo bisogno di mantenere vivo il contatto con il nostro mondo e i  feedback dei visitatori – anche quelli virtuali –  sono molto importanti. – ha detto la direttrice Carola Gentilini –  Attraverso il nostro sito, la newsletter e le pagine di Facebook e di Instagram cercheremo di non fermarci e di seminare ancora di più entusiasmo per la storia del ciclismo e dei suoi protagonisti, per gli aneddoti a due ruote, per coltivare la passione di un mondo abituato a fare fatica. È anche il tempo della lettura, della ricerca, degli approfondimenti. Abbiamo la fortuna di avere ereditato tutti questi ricordi: continueremo a lavorare per valorizzarli”.

“In un momento così difficile non possiamo fare altro che rimboccarci tutti le maniche anche del buon senso e dell’esempio. Trovare motivazioni e progettare un futuro per il nostro museo usando l’esempio del nostro fondatore, Fiorenzo Magni, che ci ha trasmesso anche un profondo senso religioso oggi più che mai fonte di speranza. Siamo gente del ciclismo e le salite non ci spaventano. Restate collegati con noi, facciamo idealmente un po’ di rulli e poi torneremo più forti!,” ha detto Antonio Molteni presidente della Fondazione Museo del Ciclismo

Il Museo è dunque aperto virtualmente, per raccontare la storia del Museo, del Ciclismo e dei suoi Campioni. Per ricordare e vivere insieme a tutti gli appassionati il Centenario di Fiorenzo Magni. Il Museo del Ghisallo digitale ha più che mai bisogno dei suoi followers e di interagire con il suo mondo, condividendo sulle sue pagine i ricordi e le emozioni che il Ciclismo  sa regalare. Mai come adesso, soprattutto qui,  nella Casa dei Ciclisti.Mai come ora ci vuole forza. Per certi versi la forza di un Leone. Prendiamo ancora una volta esempio da Fiorenzo Magni, dalla sua grande determinazione, la stessa del “San Luca”, la stessa con cui affrontò il Giro d’Italia del 1956, giusto per fare un esempio ma ce ne sarebbero tanti altri, quando nonostante la doppia caduta e la frattura della clavicola terminò il Giro in seconda posizione dietro al vincitore Charly Gaul. Ammirando il panorama del belvedere, qui a Magreglio, accanto al Santuario del Ghisallo, da questa posizione privilegiata dalla protezione della Madonna dei Ciclisti, non si può che essere fiduciosi e con questa fiducia aspettare il giorno in cui il Museo riaprirà. Così, pedalare insieme sarà ancora più bello.

Fiorenzo Magni nella foto storica della cronoscalata di Bologna – San Luca, durante il Giro d’Italia del 1956. Foto Archivio Digitale Museo del Ghisallo