Andrea Pavan ha vinto con 273 (66 71 70 66, -15) colpi il BMW International Open (European Tour), disputato sul tracciato del Golfclub München Eichenried (par 72) a Monaco di Baviera, in Germania.
Concluso il torneo alla pari con l’inglese Matthew Fitzpatrick (273 – 73 66 65 69), l’azzurro lo ha poi superato con un birdie alla seconda buca supplementare. Il trionfo italiano è stato completato dall’ottimo terzo posto di Edoardo Molinari (275, -13) e dal 14° di Filippo Bergamaschi (277, -11).
Una grande vittoria – E’ stata una grande vittoria, nata da una spettacolare rimonta dal nono posto ed espressa da un gran 66 (-6, sei birdie), e poi costruita buca per buca con pazienza e grande determinazione e soprattutto con la convinzione che il titolo era alla sua portata. Ha costretto alla resa nel finale l’inglese Matt Wallace, poi terzo, e l’austriaco Matthias Schwab e quando ha segnato il sesto birdie di giornata sull’ultimo green si è trovato leader in club house. Fitzpatrick, però, non ha mollato e lo ha raggiunto in extremis obbligandolo al playoff, proprio quando sembrava che la gara fosse terminata. Con molta calma Pavan ha pareggiato la prima buca e poi ha messo un punto fermo sulla sua impresa con uno spettacolare terzo colpo al green nella seconda per il birdie vincente. Insieme a Molinari e a Wallace sono terminati terzi anche Schwab, gli spagnoli Alvaro Quiros e Rafa Cabrera Bello, l’inglese Jordan Smith e il sudafricano Christiaan Bezuidenhout. Ha concluso al 68° con 293 (+5) Renato Paratore.
Le dichiarazioni – Pavan, trentenne romano, ha colto il secondo titolo sul circuito dopo quello nel D+D Czech Masters del 2018 ed è stato gratificato con un assegno di 333.330 euro su un montepremi di 2.000.000 di euro. “E’ davvero incredibile – ha detto – quanto è accaduto. Ho capito di avere chance all’inizio dell’ultimo giro, anche se ero lontano dal leader, poiché stavo giocando bene, a parte aver sbagliato qualche drive. Certo nel playoff sentivo la pressione, è normale, ma sono riuscito a eseguire un ottimo colpo al green alla seconda buca che è stato determinante. Sono veramente felice, specie se penso a come mi trovato in difficoltà due anni addietro, mentre ora sono a festeggiare. Per questo debbo ringraziare il mio coach, il mio caddie, la mia famiglia e mia moglie”. Pavan è stato uno dei primi giocatori italiani a trasferirsi negli Stati Uniti per studiare e praticare golf in un College in Texas, dove si è laureato in economia.
Ottime prospettive – Pavan ha firmato la decima vittoria internazionale dei professionisti italiani – in una stagione sempre più luminosa – la terza sull’European Tour dopo le due di Guido Migliozzi. Hanno siglato le altre Francesco Molinari nel PGA Tour (splendido nell’Arnold Palmer Invitational) quindi sull’Alps Tour sono andati a segno Lorenzo Scalise, Luca Cianchetti, Gregory Molteni ed Edoardo Raffaele Lipparelli, che poi si è imposto in altro evento in Francia, e Lucrezia Colombotto Rosso, che ha vinto in Inghilterra. Dopo un 2018 da incorniciare, in cui i golfisti italiani hanno battuto il record di titoli all’estero (34), anche il 2019 si sta dimostrando fin qui un anno a forti tinte azzurre. Non sono da meno i dilettanti con sette allori (cinque individuali e due a squadre) in un contesto in cui gli atleti italiani, di qualsiasi età e categoria, si stanno imponendo a ogni livello e in tutto il mondo. Un ottimo viatico per un futuro di ulteriore crescita.
Ufficio Stampa