“Gli scienziati astronautici si trovano in grave imbarazzo: il giocattolo ha infatti risolto uno dei problemi più ardui della tecnica missilistica: il recupero non solo dell’ogiva, ma del razzo intero…”. Così, con un pizzico di ironia, scriveva il quotidiano L’Unità nel lontano 1959.
Protagonista dell’articolo un giocattolo, che divenne mitico in quegli anni in cui l’allunaggio era ancora una fantasia. Il gioco in questione si chiamava TOR, un missile ad elastico che, una volta lanciato, rientrava lentamente alla base grazie a un piccolo paracadute che, come per magia, si apriva al momento giusto. 58 anni dopo, Quercetti presenta Tor EVO, remake dello storico missile, protagonista dell’infanzia di milioni di bambini in tutto il mondo (16 milioni i pezzi venduti in giro per il globo). Il missile è stato completamente ridisegnato in uno stile moderno e con prestazioni migliorate. Un gioco che ha divertito generazioni di bambini, ma sempre attuale, che funziona solo ad “energia bambino”; raggiunta la massima altezza, grazie al lancio con la fionda, il paracadute si apre automaticamente per riportare a terra il missile lentamente, lasciando tutti i bambini col naso all’insù per la sorpresa. Non solo un giocattolo, ma un modellino da esporre e collezionare. Una curiosità: l’esemplare inventato da Alessandro Quercetti nel 1959 riportava sulla confezione un’immagine della Luna, meta allora irraggiungibile a cui erano rivolte le prime missioni spaziali. Sulla nuova confezione, la Luna è stata sostituita da Marte, obiettivo delle più recenti spedizioni.

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