Per gli estensi vittoria in volata contro gli “uccellini” di Pianoro. Decisivi l’attacco nel quinto inning e le azzeccate scelte tattiche. Martedì prossimo sfida ai campioni in carica.
Hocus pocus, giù il cilindro… e sparisce il canarino: magia da applausi per i Mandrakes Ferrara, vittoriosi al fotofinish sugli Orioles Pianoro nel quarto turno di Pig League. Un risultato (4-2 il finale) che apre la crisi degli avversari, sempre tra i primi in classifica in passato ed oggi fermi a zero vittorie su tre incontri. Si rialza invece il morale degli estensi, che sbancano la prima di una lunga serie di impegni di livello, in vista del più difficile martedì prossimo contro i Bears Lugo, campioni in carica trascinati dal micidiale pitcher Bacay. La cronaca. Il temibile roster di Pianoro sfonda in due occasioni nei primi due inning, complici una poderosa mazzata del costaricano Castro e l’inconsueta serata storta dell’esterno Marzaduri; ma il bottino pianorese resta comunque avaro, mentre il manager Benetti sembra aver previsto tutto: in pedana parte Abetini, con l’idea di giocarsi lo specialista Regazzi come rilievo quando la gara entra nel vivo. Una scelta tattica che si dimostra azzeccata, perché “K” (ancora più forte quando il punteggio è a sfavore) gestisce il minimo svantaggio chiudendo le serrande con una prova da sei strikeouts; lo aiuta la serata di spolvero della difesa interna, in una veste nuova ancora firmata Benetti con Nicholas Bettoni spostato dietro al piatto, “Zio” Ivano in seconda, e il delicato compito di coprire terza base affidato al rientrante Bassi, che ripaga con l’ennesima prova senza errori. A parte qualche sbavatura priva di conseguenze, il diamante esce indenne come Houdini da più di una brutta situazione, ad esempio nel terzo inning con le basi piene. La quarta ripresa sventola bandiera cubana: l’interbase Stalyn Bell Mullen, denti stretti per gli strascichi di una tediosa lombalgia, si esibisce nella più bella eliminazione della serata acchiappando in tuffo un veloce rasoterra e rispedendolo in prima ancora da sdraiato; non pago, al successivo passaggio nel box realizza una tripla, purtroppo non riuscendo ad arrivare a casa prima del terzo out. Sale la tensione ma i motori sono caldi, e al quinto inning va in scena il trucco finale dei prestigiatori. Abetini conquista prima base, poi ruba la seconda in scivolata; a seguire lo imita il granitico Squarzanti, freddissimo a piazzare il pallonetto giusto appena oltre il diamante. Un’altra valida velenosa di Bettoni spinge a casa i compagni per il pareggio; quindi Pianoro non rischia, scegliendo la base intenzionale a Bell Mullen non senza opinabili polemiche. Ma il ko arriva lo stesso ed è targato Margherita Ventura: sotto di due strike, la prima base mette a segno un lob chirurgico che allunga di due spanne il vantaggio degli orange. Ultimo turno di difesa, e batticuore contro la parte alta del lineup avversario: Castro avrebbe l’uomo in base dopo l’errore di Bettoni, ma la palla spizza e Regazzi chiude una comoda assistenza in base. Gioco, partita, Mandrakata.