“Expo: Vista d’autore” il racconto inedito dell’Esposizione Universale 2015 attraverso le immagini di tre talentuosi fotografi

Cibo, Diversità, Linee e Colori: i temi sviluppati nei tre libri fotografici Limited Edition, firmati da Francesco Cito, Franco Fontana e Paolo Castiglioni.

A poco meno di tre mesi dall’inizio di Expo Milano 2015, Canon Italia, in qualità di Official Imaging Sponsor della manifestazione, presenta “Expo: Vista d’Autore” un’originale iniziativa per raccontare la manifestazione da una prospettiva inedita utilizzando il linguaggio universale delle immagini firmate da tre importanti personalità del mondo della fotografia. A tre illustri fotografi del calibro di Paolo Castiglioni, Francesco Cito e Franco Fontana, è stato affidato il compito di osservare Expo con la visuale tipica del proprio lavoro per offrire non una, ma bensì tre testimonianze tematiche che documentino di emozioni, sensazioni e aspetti particolari che la sensibilità e lo sguardo di un professionista sanno cogliere. “Expo: Vista d’Autore” raccoglie il lavoro dei tre professionisti che sulla base della propria area di competenza hanno sviluppato il racconto su tre filoni narrativi che fanno capo ai valori stessi dell’Esposizione Universale: Cibo, Diversità, Linee e Colori.

Paolo Castiglioni ha contribuito al progetto “Expo: Vista d’Autore” portando con sé un enorme talento: quello di riuscire a rappresentare attraverso il cibo, le sensazioni, le culture e i popoli che a quel piatto hanno dato vita. Il cibo, secondo Castiglioni, è in grado di configurare un popolo, di caratterizzarlo e rifletterne i colori.

Francesco Cito, ritenuto da molti uno dei migliori fotogiornalisti italiani, è riconosciuto come il vero testimone degli eventi che hanno segnato la storia recente del nostro mondo. Grazie al fattore umano che distingue il suo lavoro, l’intervento nel progetto di Canon è stato fondamentale per quella capacità di saper cogliere le emozioni e raffigurarle attraverso i volti di tutte le nazioni. Chi meglio di lui può rappresentare fedelmente la varietà di espressioni e sensazioni del popolo del mondo, che partecipa a Expo Milano 2015?

Franco Fontana il maestro del colore! Grazie a lui, Canon ha avuto l’onore di poter conoscere Expo da una prospettiva architettonica offrendo scorci incredibili, linee e forme di ogni tipo che, rappresentate in uno scatto, interpretano il vero essere del fotografo, il suo intimo pensiero. Fontana ritiene che la vera ricerca riguardi ciò che si cela dietro la superficie, e così anche la fotografia è un mezzo per cogliere il mistero dietro la realtà.

Sul sito realizzato da Canon per Expo 2015 sono disponibili la photo gallery e le video testimonianze dove i tre autori raccontano delle loro personali ispirazioni ed emozioni. Un’occasione per conoscerli da vicino.

“Il contributo creativo dei tre professionisti all’iniziativa Expo Vista d’Autore è stato raccolto in tre hdbook venduti dagli autori in Edizione Limitata – realizzati con tecnologia DreamLabo di Canon – ad alta definizione per racchiudere in un album fotografico di altissima qualità, ed indirizzato a tutti, il mondo di Expo vissuto attraverso gli occhi di chi nella propria vita ha conosciuto le esperienze più svariate e significative”, ha commentato Massimiliano Ceravolo, Director Information and Imaging Solutions, Canon Italia. “Canon è presente in Expo 2015 con varie iniziative per le aziende e i visitatori, ma occorreva qualcosa di più che andasse a sublimare il senso di una partecipazione così importante, con un gesto indelebile e duraturo nel tempo. Da qui, l’idea di affidare al progetto Expo Vista d’Autore la testimonianza dell’impegno di Canon con l’intento che questi tre libri possano rappresentare ciò che rimarrà nella memoria collettiva, mettendo in risalto le diversità del mondo in vetrina ad Expo 2015”.

Dichiarazioni degli autori

PAOLO CASTIGLIONI

“Finalmente ho viaggiato col cibo. Non era importante questo o quel piatto, ma il percorso che andavo a organizzare. Non è stato facile, perché incontrare gli Chef voleva dire prendere appuntamento con un amico d’oltre oceano, dalla lingua diversa, con abitudini differenti. Il libro, ambizioso e straordinario, l’ho costruito raccontando un peregrinare nel mondo, scegliendo anche gli alimenti che potessero sostenere questo mio girovagare, rendendolo coerente.

Si è trattato di un viaggio sostenibile, come vuole l’EXPO. Ringrazio Canon per questo”.

FRANCESCO CITO

“Mi è piaciuto andare a EXPO, soprattutto per il lavoro che mi è stato assegnato. Non avevo le idee chiare, già dal primo approccio; abituato come sono alle fiere, alle mostre, alle solite manifestazioni tematiche “strette”, circostanziate. Forse dovevo pensare di partire per una vacanza, magari in quell’angolo di mondo cercato più volte nelle guide e reso irraggiungibile dalla quotidianità; più probabilmente avrei dovuto immaginare un volo, da fantascienza, come in quei film dove riconosci i posti dall’alto e li scegli per quanto sono piccoli. Certo è che EXPO risulta essere anche luogo di convegni, scienza, studio; e poi, mondo, globalità, diversità che si avvicina.

Costruire un racconto risultava difficile, perché non ero in grado di spezzettare un mondo troppo vasto, persino per la mia fantasia. E poi c’era quel tema, incombente come una spada: nutrire il pianeta.

Essere fotografi non bastava, quindi; e nemmeno giornalisti. In aggiunta, sarebbe occorso un occhio intellettuale, libero da condizionamenti; e pure lucido, schietto, incontrovertibile. Ecco sì, una visione pensante: non per logica, ma per rapporti sottesi; dove sono le messe in relazione a guidare lo sguardo, i mutui rapporti.

Alla fine ha vinto la prossimità, la vicinanza, quel passo in più che ti permette di raccontare meglio, comprendendo prima. Volevo quel libro: lo stimolo era forte”.

FRANCO FONTANA

“Partiamo dal risultato, perché il libro l’ho già visto: è bellissimo, elegante, sontuoso, qualitativamente eccellente. Il prodotto finito esalta la mia fotografia, fatta di prospettive compresse, linee e colori. Tutta l’esperienza è comunque da ricordare: sin dal primo approccio con Canon. Era bella l’idea, l’ambizione, persino quel porre una firma su un evento unico e irripetibile, anche se solo con lo sguardo. Io ho sempre affermato che fotografare significa rendere visibile l’invisibile. E qui l’opportunità era grande: farlo in libertà e su commissione; estremi incompatibili, ma resi possibili da Canon, che a me ha chiesto la fotografia che mi appartiene”.

Ufficio Stampa