Per il recupero dei detenuti Sottoscritto protocollo d’Intesa tra Casa circondariale e Coni
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la Casa Circondariale di Chieti, è stato presentato il progetto per il recupero dei detenuti “Sport in carcere” promosso dal Coni e contestualmente è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa che prevede una stretta collaborazione per i prossimi 3 anni volta ad attivare, nella struttura penitenziaria, percorsi di pratica sportiva e formativa.
Erano Presenti il Direttore della Casa Circondariale Giuseppina Ruggero, il Presidente del Coni Abruzzo Enzo Imbastaro, il Delegato Coni Point Chieti Gianfranco Milozzi, il funzionario giuridico – pedagogico Annamaria Raciti, il comandante Valentino di Bartolomeo, l’insegnante di educazione fisica Ennio Mariannetti e da una delegazione di detenuti che parteciperanno alle attività.
“Il progetto ‘Sport in carcere’ prevede una serie di interventi nelle carceri di tutta la provincia – ha spiegato Gianfranco Milozzi – e anche a Chieti abbiamo trovato la massima disponibilità del Direttore che ha da subito creduto nell’iniziativa. Per la realizzazione di questo progetto ci ho messo l’anima in quanto credo fortemente nell’importanza dell’attività sportiva e dei valori di cui è portatrice. Oltre alle discipline sportive sono previste una serie di preziose attività collaterali come i corsi di primo soccorso e di corretta alimentazione”.
Il Direttore Giuseppina Ruggero: “Questo è un progetto molto ambizioso. Lo sport ha una grande rilevanza sotto molteplici aspetti: quello della salute, e del rigore nello stile di vita molto importante soprattutto per chi ha avuto esperienze di tossicodipendenza. In carcere si è sempre fatto sport ma in maniera spontanea a dimostrazione di come l’essere umano non può non muoversi. Un bisogno che cresce in chi è costretto a vivere in uno spazio molto limitato. Il problema riguarda gli spazi adibiti negli istituti più datati come il nostro ma ho potuto contare sul prezioso contributo del comandante Di Bartolomeo e della dottoressa Raciti che hanno saputo individuare le aree adattabili all’attività sportiva e in particolare al corpo libero e al calcio a 5. Ben vengano questo tipo di iniziative che riguardano anche l’alimentazione e guardano al benessere psico-fisico dei detenuti”.
“Finalmente, dopo qualche anno – spiega il Presidente Imbastaro – è stato possibile attuare questa attività rivolta ai detenuti ai quali viene offerto un prezioso sostegno affinché possano avere una vita più sana. Lo sport insegna il rispetto delle regole e in un ambiente come questo è un aspetto fondamentale. Inoltre una buona condizione fisica migliora i rapporti tra le persone ed è molto importante sotto l’aspetto sanitario. Il nostro obiettivo è allargare l’iniziativa al maggior numero di carceri”.
Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche i detenuti presenti come Mimmo che ha dato il suo prezioso contributo sottolineato l’importanza dell’attività fisica: “Quando sono entrato pesavo 140 kg e mi sono reso conto che dovevo fare qualcosa per il mio benessere. Così ho cominciato a muovermi svolgendo quotidianamente corsa, flessioni, esercizi alla sbarra riuscendo a perdere ben 45 chili. Oggi sto davvero bene grazie allo sport che mi aiuta anche a scaricare le tensioni e a dormire meglio. Sicuramente ci vorrebbero più spazi per l’attività sportiva come una piccola palestra”.
Le attività sportive che interesseranno i detenuti della Casa Circondariale di Chieti saranno svolte 2 giorni a settimana sotto la supervisione degli educatori di attività motoria, la prof.ssa Alessandra D’Alimonte per il settore femminile e il prof. Ennio Mariannetti per il settore maschile. Per gli uomini sono previsti calcio a 5 e corpo libero e per le donne pallavolo e corpo libero; il Coni, come ha sottolineato il delegato Milozzi, si impegnerà a fornire le attrezzature e l’abbigliamento a tutti i partecipanti. L’obiettivo principale del Progetto “Sport in carcere” è riuscire, attraverso la pratica sportiva, ad aumentare la fiducia in se stessi perché attraverso il corpo e il movimento possa crescere al consapevolezza nei propri mezzi e di essere in grado di affrontare anche situazioni complesse.
Il protocollo d’Intesa, sottoscritto dal direttore Ruggero e dal Presidente Imbastaro, prevede la stretta e proficua collaborazione tra Coni e Casa Circondariale teatina per i prossimi 3 anni, al fine di presentare progetti volti alla riqualificazione degli ambienti e degli spazi da destinare ad attività sportive; reinserire la popolazione detenuta, non solo attivando programmi di pratica sportiva ma organizzando percorsi di avviamento al tirocinio e alla qualificazione tecnica; organizzare manifestazioni sportive che favoriscano la diffusione della cultura dello sport, della tolleranza e dell’integrazione con il territorio.
Ufficio Stampa