ALBERTO NARDIN, MAGLIA ETICA-ANTIDOPING DELLA 79/A COPPA COLLECCHIO, CONFERMA LA VALIDITA’ DEL PROGETTO A TUTELA DEI CORRIDORI
Dalla freschezza del debuttante tra gli Under23 di Simone Velasco a un lottatore incallito Elite come Alberto Nardin: la maglia etica-antidoping realizza una staffetta invidiabile a Collecchio, a pieno titolo capitale 2014 del ciclismo credibile.
Trofeo Edil C e Coppa Collecchio, ancora piu’ unite dal concetto di adottare una casacca che distingue chi – attraverso un controllo volontario a tutela della salute – prende le distanze dal ricorso alle scorciatoie farmacologiche. hanno scoperto una nuova dimensione che ha conquistato anche le istituzioni della cittadina parmense, forte di una radicata tendenza alla crescita costante.

La maglia etica, ideata dall’Associazione Sapientiae Motusque e sviluppata in collaborazione con l’Unione Nazionale Veterani dello Sport, ha trovato in un esempio di tenacia come Nardin, 24 anni, leader del team alessandrino Overall, un nuovo interprete, bersagliato dalla jella forse eccessiva in questa stagione – una sola vittoria venti giorni fa a Castelnuovo Val di Cecina, preceduta e seguita da una miriade di piazzamenti – ma sempre pronto a lottare fino all’ultimo metro per non avere rimorsi sul suo impegno in ogni gara.
Nella 79/a Coppa Collecchio, il corridore cuneese di Racconigi ha scollinato solo sull’ultimo passaggio dal Gran Premio della Montagna di Segalara – a cui era abbinata la maglia etica-antidoping – garantendosi in base al regolamento di corsa la leadership nella graduatoria degli arrampicatori: l’obiettivo di un successo finale nella classica emiliana e’ stato frustrato da una scivolata fuori carreggiata in discesa che ne ha compromesso le chances. Nel gruppetto dei migliori che lo riassorbe spazio alla forza indiscussa in volata del bresciano Damiano Cima (team Colpack), smanioso di migliorare il terzo gradino del podio di aprile al Trofeo Edil-C.
Per Nardin, settimo al traguardo di viale della Liberta’, la consolazione tangibile di indossare un simbolo di interprete limpido, mosso a continuare a investire con serenita’ sul suo presente e futuro non solo di corridore.
Per la Virtus Collecchio, club organizzatore della competizione, un altro step qualitatiivo a conferma che scambio di idee e conseguente volonta’ di sperimentarle siano le migliori risposte a salvaguardia degli insegnamenti sani, connaturati allo sport.
Intanto per la maglia etica e’ gia’ pronto un nuovo appuntamento all’82° Circuito Molinese, storica gara piemontese dilettanti di Molino dei Torti del prossimo 4 ottobre.

La parola ai protagonisti
Alberto Nardin, team Overall: ”Gareggio da molti anni e non mi sono mai trovato in formazioni in cui qualcuno mi ha proposto sostanze per migliorare le mie prestazioni agonistiche. Mi sento di affermare che tra i dilettanti nel 2014 si possa fare attivita’ contando unicamente sulle proprie risorse naturali: il ricorso a farmaci e’ la reazione infelice di chi e’ stanco di rodersi il fegato perche’ si confronta con chi ha doti migliori sui pedali. Quando si vive di invidie si commettono errori madornali. Anche nel professionismo ritengo ci sia una situazione analoga. Fino a che saro’ stimolato a salire in bicicletta continuero’ a seguire queste convinzioni. La maglia etica e’ un’iniziativa rilevante, un punto di riferimento autorevole in cui per me e’ naturale e importante riconoscermi”.

Stefano Risoli, presidente Gs Virtus Collecchio: ”Abbiamo aperto e chiuso la stagione delle nostre gare all’insegna della maglia etica-antidoping con soddisfazione. Fornire l’input che consente a tanti giovani corridori di dimostrare come, attraverso la casacca, si impegnano costantemente con serieta’ nello sport e nella vita ci rende motivati al meglio a credere in un presente e in un futuro sereno per il ciclismo. La passione sincera per la fatica su due ruote, all’insegna della lealta’ verso se stessi, puo’ vincere ogni pratica illecita”.

Corrado Cavazzini, patron del Trofeo Edil-C: ”Collecchio ha ospitato in maggio la partenza di una tappa del Giro d’Italia ma per arrivare al ciclismo di vertice investe da decenni con pazienza e tenacia in ambito giovaniile. Proseguire questa mission con la maglia etica e’ appagante: il piacere di contribuire a costruire i protagonisti del domani secondo i canoni della credibilita’ fornisce tutte le risposte ai perche’ della nostra attivita’ di organizzatori. Avanti cosi’ per arricchire sempre la qualta’ di uno sport meraviglioso”.

Paolo Bianchi, sindaco di Collecchio: ” Le nostre gare costituiscono un prestigioso patrimonio locale: essenziale e’ preservarne sempre il valore. L’introduzione della maglia etica-antidoping si pone perfettamente in questa direzione”.

Fabio Provera
Ufficio stampa e sviluppo maglia etica-antidoping