In occasione della partita interreligiosa per la pace in programma allo stadio Olimpico di Roma l’1 settembre, il Pontificio Consiglio della Cultura, in collaborazione con l’Ufficio nazionale della Pastorale del Tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana e la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, incontrano i responsabili dell’Associazionismo sportivo cattolico internazionale per una giornata di riflessione sul tema: Lo sport è per l’uomo”. Dalla «cultura del risultato» alla «cultura dell’incontro»

Nel videomessaggio di Papa Francesco in occasione dell’apertura della Coppa del Mondo 2014 in Brasile, ha sottolineato che “lo sport non è solo una forma d’intrattenimento, ma anche – e direi soprattutto – uno strumento per comunicare valori che promuovono il bene della persona umana e contribuiscono alla costruzione di una società più pacifica e fraterna”.

Il Seminario internazionale sarà l’occasione per riflettere sullo “sfinimento” culturale e “progettuale” di un sistema sportivo che al limite dell’umano, spesso, autoreferenziale ed imprigionato nelle logiche del consumismo sfrenato.

Del resto, un modello sportivo fondato sulla pubblicità, che ha dimenticato l’uomo e che ha come fine la vittoria, il successo e il profitto ad ogni costo, non riesce più ad assolvere il suo ruolo di “scuola di vita” per le giovani generazioni.

Lo sport è o non è quello straordinario valore che permette alla società di “crescere” e stare meglio?

Potrà mai lo sport superare la cultura dello scarto per promuovere la cultura dell’incontro e della fraternità come auspica Papa Francesco ?

Potrà contribuire a creare relazioni tra le persone in questa civiltà troppo stressante ed individualista? Potrà tornare ad essere un “bene educativo” e uno strumento di fratellanza e di pace tra i popoli e le nazioni per la sua gratuità, senza pretesa di essere campioni a tutti i costi?

Può essere il cristianesimo una forza interna, una sorgente di forze positive e di nuove possibilità per questo mondo dello sport?

Questo seminario sarà un’occasione straordinaria per riflettere e confrontarsi sul valore educativo, culturale e spirituale dell’esperienza sportiva e proporre nuovi percorsi formativi per educatori sportivi.

Occorre ripartire dalla formazione una nuova classe di dirigenti e di allenatori, capace di creare un nuovo modello di cultura sportiva e una nuova civiltà più umana. Occorre perciò una svolta culturale. L’unica via d’uscita, l’unica flebile luce che traspare sul fondo è quella di rimettere al centro l’uomo. Ciò vuol dire affermare la necessità di un nuovo umanesimo che significa affermare la ricerca di un senso trascendente della vita che giustifichi l’esistenza umana al di là delle medaglie e dei facili guadagni. Un senso che si traduce in un modo nuovo di vedere e di vivere lo sport e la vita. Un nuovo umanesimo cristiano, che potrebbe diventare un punto di riferimento per la costruzione di un nuovo modello di cultura sportiva.

Tra i partecipanti, rappresentanti dell’associazionismo sportivo cattolico dagli Stati Uniti (Catholic Athletes for Christ, Varsity Catholic), Inghilterra (Kairos Forum), Italia (Centro Sportivo Italiano, Cdo Sport), Messico (Sinaloa), Slovacchia (Orol), Malta (Kerygma).

Tra gli obiettivi del Seminario, la preparazione della Vatican Global Conference on Sport and Faith, che si terrà in Vaticano nel mese di settembre 2015: per la prima volta un incontro internazionale in Vaticano con i vertici dello sport mondiale IOC, Federazioni Mondiali, e leaders religiosi, per far fronte alle sfide del mondo dello sport e

Il Seminario si terrà nella sede del Pontificio Consiglio della Cultura, lunedì 1º e martedì 2 settembre. Tra le attività previste durante il Seminario, una visita al “Cubicolo degli Atleti”, nelle Catacombe dei Ss. Marcellino e Pietro, con la più antica raffigurazione di un atleta cristiano del secolo IV, e la partecipazione all’udienza generale mercoledì 3 settembre