Coach, Casale ha cercato di giocare a ritmi lenti, impedendovi quindi di correre. Non a caso, il primo vostro allungo ha coinciso con due contropiedi consecutivi conclusi a rimorchio da Baldassarre. Cosa ci dici del piano partita della gara contro i piemontesi?
“Casale è una squadra che gioca una buona pallacanestro e, soprattutto, difende molto bene. Vero è che, rispetto ad altre partite casalinghe, non siamo riusciti a correre come volevamo ed anche contro la difesa schierata non abbiamo avuto la necessaria pazienza di muovere la palla cercando un extra passaggio. Sono d’accordo con te, ci sono voluti un paio di contropiedi per costruire il primo break a nostro favore”. Nei primi 20’ non avete servito con la giusta continuità Renzi che aveva un evidente miss-match in proprio favore, cosa poi avvenuta nel secondo tempo quando siete saliti fino al +20. Hai detto qualcosa durante l’intervallo lungo a tal proposito?
“Come già detto, nel primo tempo abbiamo avuto poca lucidità in attacco ma nella seconda frazione abbiamo certamente attuato una difesa molto più aggressiva che ci ha anche permesso di avere più fiducia in attacco. Così abbiamo sfruttato le soluzioni per noi migliori, tra le quali chiaramente servire Renzi”.
Lino, sulle difficoltà della parte finale di gara può aver inconsciamente influito l’epilogo del match di Brescia?
“Purtroppo fa parte del nostro dna non riuscire a concretizzare pienamente gli sforzi fatti per ottenere vantaggi importanti, come quello di ieri. Riguardo il loro rientro, va dato merito anche alla loro voglia di non mollare. Da parte nostra, devo ammettere che avrei dovuto fare più rotazioni nel terzo e quarto periodo, in modo da non arrivare poco lucidi nel finale. Poi, durante la loro rimonta un pensierino alla partita di Brescia c’è sicuramente stato. Fortunatamente l’abbiamo scacciato via nel migliore dei modi”.
Concludiamo con un pensiero a piacere.
“Oggi siamo salvi, era l’obiettivo primario di questa stagione, insieme a quello di costruire una buona immagine della società e della squadra. A tal proposito, credo che siamo sulla buona strada, stiamo infatti cercando di creare una buona mentalità/etica lavorativa che ci permetta di crescere, al fine di ottenere, passo dopo passo, risultati importanti. Ora ci attendono sei partite difficilissime, che ci impegneranno al massimo. L’obiettivo è quello di crescere, sia individualmente che di squadra, e di continuare la nostra corsa verso lidi insperati ad inizio stagione. Sarebbe un grande premio al lavoro svolto da tutto l’entourage della Pallacanestro Trapani”.
Ufficio Stampa Pallacanestro Trapani