“Per il tuo cuore”. La campagna nazionale promossa dall’HCF onlus (Heart Care Foundation) e l’ANMCO (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri), ha l’obiettivo di sostenere la ricerca sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’arresto cardiaco nei giovani e nello sport. L’iniziativa, che ha come promotore Cesare Prandelli, C.T. Nazionale Italiana di calcio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha coinvolto i reparti di cardiologia d’Italia. A Reggio Calabria, presso l’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino – Morelli”, il reparto di cardiologia è stato affollato da numerosi utenti, nell’intera giornata per effettuare visite cardiologiche gratuite.

Un impegno professionale e qualitativo intenso da parte di tutti i componenti( C. Ceruso, F. Ciancia, G. Placanica, G. D’Amico, M. Andronic e C. Mafrica ), che ha prodotto una grande risposta da parte dei pazienti, come ha spiegato Vincenzo Amodeo, coordinatore dell’iniziativa e componente del direttivo regionale dell’ANMCO: “L’affluenza è stata significativamente alta. Solo nella prima ora, abbiamo visitato circa 50 persone e alla fine della giornata i pazienti sottoposti a controllo medico sono 130. Il messaggio che abbiamo voluto dare è di avere cura del cuore in particolare del proprio, ma di non dimenticare la cura del cuore degli altri. La visita medica che abbiamo effettuato ai pazienti, è composta di una breve anamnesi per cercare di individuare fattori di rischio cardiovascolare, come la familiarità, il fumo, l’obesità, la sedentarietà. Poi, viene compiuto un attento esame clinico e un elettrocardiogramma, se si è rimasti nei parametri di negatività, l’utente è stato mandato casa con consigli verbali – scritti e una brochure realizzata dall’Heart Care Foundation. Nei casi in cui è emersa una patologia o un’alterazione elettrocardiografica o clinica, si è reso necessario proseguire con altre indagini diagnostiche incruente ed il consiglio di effettuare eventuali altri test diagnostici, sino alla possibilità di un ricovero dove il caso lo richieda”. Il cardiologo, ha spiegato le motivazioni legate all’iniziativa: “Questa attività è stata voluta a livello nazionale dall’Heart Care Foundation, la Fondazione per il tuo cuore che è affiliata all’Anmco, l’Associazione Nazionale di medici cardiologi ospedalieri. E’ un’iniziativa che si ripete ogni anno, con la finalità di prevenire le malattie cardiovascolari, quindi agire nell’ambito della prevenzione. Quest’anno in particolare l’obiettivo è quello di incrementare la ricerca per lo studio delle morti improvvise nei giovani e nello sport. La Fondazione si è posta l’obiettivo di ricevere dei contributi da parte dell’utenza, interessata allo sviluppo dell’ attività scientifica, proprio per investire nell’ambito della sperimentazione, per cercare di capire la ragione per cui molti giovani atleti e non, pur dopo aver effettuato uno screening accurato sulla presenza potenziale di malattie cardiovascolari, sono morti durante un’attività agonistica o sportiva. Oggi, noi siamo a conoscenza di molti fattori di rischio, ma non siamo in condizione di capire se esistano delle cause precise e quanto incidano sulla possibile morte improvvisa. E’ necessario evidenziare che la ricerca è abbastanza avanzata in questo campo e si stanno effettuando studi approfonditi sulla genetica. In particolare, sono state evidenziate alcune patologie della trasmissione ionica che si chiamano “canalopatie”, i canali del sodio, del calcio e del potassio. Si tratta dei canali attraverso cui la cellula acquista le cariche elettriche positive e negative che le consentono di svolgere le funzioni a cui è preposta. Tuttavia, l’individuazione della “canalopatia”, da sola non è sufficiente a prevenire le morti improvvise. Il dato drammatico è che per ogni minuto nel mondo muore un soggetto, in assenza di patologie cardiovascolari apparenti. Abbiamo chiesto aiuto agli utenti, affinchè si possa incidere positivamente su questo aspetto, e arrivare in tempi brevi ad una conclusione che ci consenta di ridurre questo tipo di mortalità. L’altro aspetto importante è che la ricerca in cardiologia e l’individuazione di nuove terapie come ad esempio la rivascolarizzazione miocardica e la cardiostimolazione, hanno ridotto significativamente la mortalità per malattie cardiovascolari. Da un lato dunque, è diminuita la mortalità dei soggetti che hanno avuto un ricovero per malattie cardiovascolari, dall’altro è aumentata in maniera esponenziale nei pazienti che muoiono prima ancora di una diagnosi. Questo ha comportato che, se da una parte si è inciso in maniera importante sulla terapia delle malattie cardiovascolari, con una corretta diagnosi, non siamo riusciti ancora a intervenire sulla prevenzione, che consentirebbe di salvare molte più vite umane”. All’iniziativa era presente Carmelo Bellinvia, Direttore Generale: “Sono particolarmente contento per questa possibilità e ringrazio, i cardiologi dell’unità operativa, i dottori Vincenzo Amodeo e Giuseppe Ielasi, nonché tutti i collaboratori. Un’iniziativa importante che ha avvicinato l’ospedale alla gente, rispondendo alle esigenze dei pazienti per la prevenzione delle malattie cardiologiche. Il reparto è in espansione, ha un’attività di cardiologia interventistica e emodinamica molto intensa, avanzata e di alta qualità. Siamo in attesa dell’autorizzazione, per iniziare al più presto l’attività della cardiochirurgia”. Giuseppe Ielasi, Direttore UTIC e Cardiologia interventistica ha evidenziato: “L’iniziativa è rivolta ad un’attività ambulatoriale per pazienti che richiede visite e accertamenti cardiologici. Il programma organizzativo parte dall’ANMCO ed è teso a pianificare le lunghe liste di attesa con un tipo di organizzazione estesa sul territorio. Speriamo di migliorare la qualità e la tempestività dell’organizzazione per l’attività ambulatoriale. Abbiamo ottime potenzialità umane e professionali per fronteggiare le emergenze cardiologiche. I rischi maggiori sono legati al diabete e all’ipertensione arteriosa, oltre che al colesterolo, fumo, che sommati insieme danno un aspetto esponenziale del grado di rischio che viene distinto tra minimo, medio e elevato. Facendo attenzione al tenore di vita quotidiano, stando attenti alla dieta, controllando la glicemia, la pressione, l’incidenza delle malattie cardiovascolari si ridurrebbe di molto”. Ufficio Stampa