Nel corso della partita fra Molfetta e Verona, ha esordito ottimamente Alessandro Porcelli. Maglia numero 12, anni 17.
Era dagli inizi degli anni ’80 che un molfettese non esordiva in A1./
Il sogno che diventa realtà. C’è chi lo realizza col passare del tempo, altri invece lavorano duro e vengono ricompensati. Senza badare all’età, non c’è n’è una precisa per fare determinate cose. E’ il caso di Alessandro Porcelli, segni particolari libero. Molfettese doc, maturando presso il Liceo Scientifico Tecnologico di Molfetta, Alex fra una ricezione e una difesa impegna costantemente le sue dita anche con l’altra sua passione: la musica, o meglio, la chitarra. Non dimenticherà mai la serata del 1 Dicembre, quella nella quale, ancora diciassettenne ha messo per la prima volta i piedi su un mondoflex di A1.”Entrando in campo – dice Alessandro – ho pensato che gli errori in battuta andavano un po’ diminuiti e ho battuto al centro del campo mettendomi sul sicuro.
In più – continua il molfettese – dovevo ripagare al meglio l’enorme fiducia concessa dall’allenatore”.
Garantisce Cichello. Se un allenatore di questo calibro ti dà la paletta in mano vuol dire che sei pronto per giocare e stare in mezzo ai grandi: le caviglie non tremano più. E allora, via alla rimonta dell’Exprivia nel secondo set contro Verona sotto 16-19, in battuta Porcelli in versione banda. Rimonta e sorpasso, con Molfetta avanti 23-21, grazie al muro di Sabbi. Entri in campo e dai la svolta alla partita, e l’allenatore a fine gara parla di un approccio mentale eccellente al secondo set come chiave per la vittoria finale. Cosa chiedere di più? Le telecamere della Rai a riprenderti con 52 Stati a guardarti in diretta Tv.
Dita sulle corde e sul pallone. “Il tempo che mi porta via la pallavolo è sempre maggiore della chitarra e del pianoforte. Ho imparato da solo a suonarli, o meglio – aggiunge Porcelli – le basi sono arrivate grazie agli insegnamenti di mio padre qualche anno fa”. Solo un hobby, anche se “quando sono nervoso e c’è qualcosa che non va in generale, suono e mi rilasso”.
Biondo, occhi azzurri, poche parole e molti fatti; proprio come piace al suo allenatore attuale, e come è piaciuto per tanto tempo a Vito Avellis, suo allenatore e mentore per anni in diverse squadre, dal settore giovanile alla Serie C. Non importa la categoria dalla quale provieni; se sai stare in campo, è giusto che tu debba prenderti il premio, anche se si tratta di uno molto ambìto come l’esordio nella massima categoria di pallavolo. Tanti sognano, pochi ci arrivano. E’ successo lo scorso anno con Andrea Antonaci e Michele Tamborra, in A2, è accaduto qualche giorno fa con Porcelli che continua la striscia di molfettesi in A1. L’ultimo si chiama Nico Palumbo, in Serie A1 nella stagione 83-84 ad Ugento (e poi con le maglie di S.Giuseppe Vesuviano, Falconara, Battipaglia e Agrigento).
Oltre alla maturità scolastica, Alessandro proprio domani, 3 Dicembre 2013, diventerà maggiorenne. Il regalo è dunque arrivato in anticipo, la maturità sul parquet, anche. Da ieri sera il futuro, per tutti i ragazzi di qualsiasi settore giovanile, che giocano, si divertono e sognano, è molto più che assicurato.
Ufficio Stampa