Sul percorso dell’Augusta National, ad Augusta in Georgia, scatta la 77ª edizione del Masters Tournament (11-14 aprile), il primo dei quattro major stagionali al quale prendono parte Francesco Molinari e Matteo Manassero. Per il quarto anno consecutivo l’Italia avrà almeno due rappresentanti in un contesto che comprende praticamente tutti i migliori giocatori al mondo compresi Tiger Woods, numero uno del World Ranking, e il nordirlandese Rory McIlroy, numero due, sui quali si concentra l’attenzione generale alla vigilia. Il primo è tornato leader mondiale due settimane addietro, dopo un inizio di stagione travolgente nel quale ha colto tre titoli, ma McIlroy proprio domenica scorsa ha sfiorato il controsorpasso giungendo secondo nel Valero Texas Open, penalizzato soprattutto da un primo giro al rallentatore.

Ad Augusta, dunque, la prossima puntata di un duello che potrebbe essere il motivo dominante nei prossimi mesi o che invece Woods potrebbe chiudere rapidamente se, sul mitico percorso voluto da Bobby Jones dove si è già imposto per quattro volte, riuscisse a portare a 15 i suoi successi nei major. Certamente Tiger sembra molto più tonico del suo giovane avversario, che invece ha avuto un inizio d’anno, Texas Open a parte, piuttosto difficile.

Il Masters, comunque, è una di quelle gare dove spesso i ragionamenti della vigilia saltano in aria. Nel 2012 si è imposto Bubba Watson che in pochi si aspettavano in giacca verde e due anni addietro fu la volta del sudafricano Charl Schwartzel, che pure non era tra i favoriti. La lista dei pretendenti al titolo, dunque, è abbastanza ampia, anche se va tenuto presente che, a parte Woods, nessuno ha dato segnali di continuità. Ad esempio Phil Mickelson, che nel 2010 vinse per la terza volta diventando l’ottavo giocatore della storia a fare tripletta, vanta un successo (Phoenix Open), ma per il resto è andato in altalena tra il terzo e il 60° posto, oltre ad aver subito un taglio.

Insieme ai citati pongono la propria candidatura anche Keegan Bradley, Dustin Johnson, Steve Stricker, Matt Kuchar e Hunter Mahan, il sudafricano Louis Oosthuizen, lo scorso anno secondo, gli inglesi Luke Donald, Lee Westwood, Justin Rose e Ian Poulter, lo spagnolo Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer e l’australiano Adam Scott. Nelle vesti di guastatori Rickie Fowler, Jason Dufner, Webb Simpson, Brandt Snedeker, i coreani Y.E. Yang e K.J. Choi, l’australiano Jason Day, il giapponese Ryo Ishikawa e il danese Thorbjorn Olesen. Destinati a ricevere tanti applausi, ma probabilmente fuori dalla mischia, Jim Furyk, il sudafricano Ernie Els, l’irlandese Padraig Harrington e il fijano Vijay Singh. Al via 93 concorrenti dei quali 37 sono membri dell’European Tour.

Nutrono giuste ambizioni anche Francesco Molinari e Matteo Manassero, che hanno le carte in regola per qualsiasi impresa e che sono più in condizione di molti dei nominati. Il torinese è al quarto Masters di fila e nel 2012 con il 19° posto ha ottenuto il suo miglior piazzamento dopo il 30° nel 2010 e il 50° nel 2011.

Manassero è alla prima presenza da professionista dopo il debutto nel 2010 nello status di dilettante. Nell’occasione ha stabilito due record: è il più giovane giocatore ad aver preso parte al torneo e anche il più giovane ad aver superato il taglio. E’ terminato 36°.

“Mi ricordo tante cose della mia prima esperienza – ha detto il veronese che il prossimo 19 aprile compirà 20 anni – ma ero andato con l’intenzione di godermi ogni momento di quella avventura e di apprendere quanto più potevo. Questa volta è molto diverso: la preparazione è di altro tipo, la concentrazione sarà massima e ho l’intento di offrire un’ottima prestazione. Non vedo l’ora di scendere in campo: qui l’atmosfera è particolare, ma le sensazioni più belle arrivano dal pubblico che ti sostiene sempre. Sul percorso è importante che io abbia il pieno controllo del wedge e del gioco corto. Mi sto esprimendo bene e fisicamente mi sento molto meglio. Il lavoro che ho fatto sta pagando e mi trovo a mio agio con il putter. In Malesia avrei potuto conseguire un risultato migliore, ma i green non erano proprio perfetti, mentre qui lo saranno. Ho piena fiducia di poter imbucare parecchi putt e di concedermi una buona occasione”.

Il Masters (montepremi otto milioni di dollari, prima moneta $ 1.440.000) sarà anticipato domani, mercoledì 10 aprile, dal tradizionale Par 3 Contest sul percorso executive. Da quando è stato istituito nessun vincitore ha poi indossato la giacca verde nella stessa settimana. Lecito fare gli scongiuri da parte dei concorrenti, ma uno dovrà finire per forza in cima alla graduatoria.

Il Masters su Sky in alta definizione e in 3D – Il Masters sarà trasmesso in diretta e in esclusiva dalla TV satellitare Sky sia in alta definizione (canale Sky Sport 2 HD), che in 3D (canali 150 e 209) con i seguenti orari: mercoledì 10 aprile (Par 3 Contest), dalle ore 21 alle ore 23; giovedì 11 e venerdì 12, dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 13, dalle ore 21 alle ore 1; domenica 14, dalle ore 20 alle ore 1 (tutte le dirette su Sky Sport 2 e 2 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Massimo Scarpa e di Nicola Pomponi

Da giovedì a domenica le trasmissioni saranno anticipate di 30 minuti da Studio Golf con Francesca Piantanida, Silvio Grappasonni e Massimo Scarpa. Ospiti Costantino Rocca (giovedì 11 aprile) ed Edoardo Molinari (sabato 13).

Collegamenti in 3D: giovedì 11 aprile e venerdì 12, dalle ore 22,30 alle ore 1,30; sabato 13 e domenica 14, dalle ore 22 alle ore 1. Commento di Alessandra Caramico, Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Massimo Scarpa e di Nicola Pomponi.