da varese alla palestina, LA SOLIDARIETà CORRE SUI SOCIAL NETWORK

Il video girato nelle città italiane sull’allenamento in solidarietà con il Gaza Parkour Team è arrivato ai ragazzi palestinesi tramite i social network

Un messaggio di pace e solidarietà che si alza da Varese per espandersi in tutta Italia e arrivare fino alla striscia di Gaza. È la sfida di Uisp Varese e del suo gruppo di Parkour: sabato 24 novembre, piazza Monte Grappa è stata il centro nazionale delle iniziative per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese e per invocare ancora una volta il cessate il fuoco tra Israele e Palestina. E oggi un video lo racconta su YouTube, un video che è stato postato anche sulla pagina facebook “Gaza Parkour and Free Running”.

Tutto è partito da un video, ormai virale in rete, che racconta la vita del Gaza Parkour Team dal 14 novembre in poi. Nel video si vedono i ragazzi del team che si allenano tra le dune del deserto appena fuori città, e sullo sfondo si alza il fumo dell’incendio causato dai bombardamenti. E lo slogan del Gaza Parkour Team colpisce allo stomaco come un pugno: «Despite the pain, there is hope», «nonostante il dolore, c’è la speranza».

I ragazzi del Parkour Varese si sono allenati insieme ad alcuni neofiti della disciplina, tenendo alti i cartelli con la scritta «Gaza Parkour is my team. Stop bombing Gaza!».

Insieme a loro, moltissime associazioni varesine hanno presidiato la piazza per tutto il pomeriggio, scandendo slogan e presentando interventi per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere il cessate il fuoco tra Israele e Palestina, questa volta duraturo.

L’iniziativa di Varese è diventata virale: da Roma a Padova, da Palermo a Milano: tante le città che hanno espresso solidarietà attraverso lo sport, e non solo con il parkour. I gruppi, per primo quello di Varese, hanno girato dei video delle loro performance. Lo staff dell’ufficio comunicazione di Uisp regionale ha montato un video, diffuso in questi giorni. Uisp Varese lo ha caricato su YouTube e, tramite Facebook, lo ha fatto arrivare ai ragazzi del Gaza Parkour Team. Ed ecco che, per il Medio Oriente, ancora una volta la speranza e la lotta per un mondo migliore passa dai social network.

Chiara Frangi

Ufficio Stampa Uisp Varese