INIZIANO DOMANI A BUDAPEST LE OLIMPIADI DEGLI SCACCHI: DUEMILA GIOCATORI IN GARA.

E L’ITALIA SOGNA UN POSTO TRA LE PRIME DIECI

Da Carlsen a Caruana, dal Campione del mondo Ding Liren allo sfidante Gukesh tutti i più forti saranno in Ungheria a rappresentare la propria nazione. 197 le squadre nell’Open, 184 nel Femminile.
Gli azzurri
puntano a diventare la squadra rivelazione

Quasi 2.000 scacchisti in gara, suddivisi in 381 squadre. Tutto il mondo riunito attorno alla scacchiera, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Brasile all’India, dal Camerun al Pakistan, fino alle nazioni più piccole come le Isole Vergini e Grenada. E in più, due formazioni formate dai rifugiati del campo profughi di Kakuma, in Kenya. Le Olimpiadi degli scacchi sono uno degli eventi sportivi più universali che il mondo possa proporre, al pari dei Giochi olimpici da cui fin dal 1952 mutuano il nome.

L’edizione 2024 (la manifestazione ha cadenza biennale) inizia domani a Budapest, ed è già un torneo da record. Soprattutto per il numero di squadre in campo, superiore di oltre trenta unità a quello del 2022, e che comprende praticamente tutte le nazioni del mondo, con due eccezioni di rilievo, la Russia e la Bielorussia, sospese da tutte le competizioni a squadre per motivi bellici. Per il resto, sono 197 le squadre nazionali a contendersi il titolo Open (aperto sia a uomini che donne) e 184 quelle che si batteranno per vincere il torneo Femminile (riservato alle donne).

Sono presenti, con pochissime eccezioni, tutti i migliori scacchisti al mondo, venuti a rappresentare la loro nazione. A partire da Magnus Carlsen, che difenderà i colori della sua Norvegia, per continuare con Fabiano Caruana, capofila degli Stati Uniti, con il campione del mondo Ding Liren, che si batte per la Cina, e il suo sfidante per il titolo, l’indiano Gukesh (il match mondiale si svolgerà tra novembre e dicembre 2024). In campo femminile mancano le tre giocatrici cinesi più forti al mondo, e quindi primeggia la georgiana Nana Dzagnidze, seguita dalle indiane Harika Dronavalli e Rameshbabu Vaishali.

Due anni fa a Chennai, in India, a vincere il titolo Open fu, contro ogni pronostico, l’Uzbekistan, ricco di giocatori giovanissimi ma già molto forti, mentre l’oro nel Femminile andò a una delle favorite, l’Ucraina. Quest’anno nell’Open si profila un “triello” tra Usa, India e Cina, ma hanno chance anche l’Uzbekistan , l’Olanda, la Germania, la Norvegia, l’Inghilterra e i padroni di casa ungheresi. In campo femminile, le favorite sono India, Georgia, Polonia, ma l’Ucraina, gli Stati Uniti e la Cina, anche senza star, non partono certo battute.

In gara ovviamente anche le due nazionali azzurre. Nell’Open, sotto la guida del Commissario tecnico Loek van Wely schieriamo i cinque migliori giocatori italiani: Daniele Vocaturo, Lorenzo Lodici, Luca Moroni, Francesco Sonis e Sabino Brunello. Nel ranking di partenza, dato dai punteggi elo, partiamo 28mi, e l’obiettivo ovviamente è fare meglio. Un risultato tra i primi venti sarebbe di assoluto prestigio, tra i primi dieci un’impresa da sogno. La formazione Femminile, condotta da Roberto Mogranzini, è composta da Marina Brunello (sorella di Sabino), Olga Zimina, Tea Gueci, Elena Sedina e dalla diciassettenne Giulia Sala. Si parte dal 24mo posto, e gli obiettivi sono i medesimi della squadra Open. In 44 edizioni delle Olimpiadi (e 29 di quelle Femminili) l’Italia non è mai riuscita ad andare a podio.

Infine, qualche curiosità: la FIDE, che lavora da anni per portare gli scacchi nei campi profughi, ha voluto creare due squadre di rifugiati, per lo più somali, del campo di Kakuma, in Kenya. Le squadre che partono più in basso nel ranking sono le due formazioni di Vanuatu, minuscolo arcipelago del’Oceano Pacifico. Sono presenti anche altri “italiani”, vale a dire le nazionali di San Marino, guidate da due forti giocatori italiani, Augusto Caruso (quella maschile) e Giulia Tonel (quella femminile). Altri due italiani fanno da allenatori a squadre nostre avversarie: Alberto David, colonna dell’Italia seniores, è la guida tecnica del Lussemburgo Open, Sebastian Iermito, che ha partecipato all’ultimo Campionato italiano individuale, dirige l’Argentina femminile. Anche tre fortissimi campioni, due dei quali russi, sono qui in veste di allenatori: Vladimir Kramnik guida l’Uzbekistan, Alexander Grischuk l’Iran e Temur Radjabov il natio Azerbajan.

Sono previsti 11 turni, il regolamento è quello consueto delle competizioni a squadre: quattro partite, vince chi fa almeno 2,5 punti, in caso di 2-2 è pareggio. Domani alle 15 il primo turno, il 22 settembre alle 11 di mattina l’ultimo, con giorno di riposo il 17 settembre. Comunque vada, sarà una grande festa.