Atletica paralimpica, Parigi 2024: Caironi vince l’oro nei 100 e annuncia il ritiro. Bronzo per Contrafatto nella stessa gara, caduta Sabatini
Bergamasca in grande spolvero; la campionessa in carica cade a pochi metri dal traguardo ostacolando la compagna di nazionale terza a parimerito

Serata conclusiva dolce amara per l’atletica azzurra ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, con protagonista la finale dei 100 T63 al femminile che a Tokyo fece sognare un Paese intero con una magica tripletta tricolore.

L’ultima gara in programma fa risuonare nuovamente l’inno di Mameli per l’emozionante oro di Martina Caironi, che per la terza volta in carriera sale sul gradino più alto del podio sulla distanza a una Paralimpiade e porta a casa la seconda medaglia personale dai Giochi parigini, prima di annunciare il ritiro dalle competizioni all’età di 34 anni e con un palmarès da 23 podi internazionali.
Cade a pochi metri dal traguardo la campionessa in carica e primatista mondiale Ambra Sabatini, impegnata in una grande rimonta sul finale. La portabandiera dell’Italia nel cadere coinvolge anche la compagna Monica Contrafatto, che vince poi il ricorso per essere stata ostacolata dall’altra azzurra sul finale mentre era lanciata per il terzo gradino del podio e si vede così riconosciuta la medaglia di bronzo sulla base di un precedente avvenuto ai Mondiali di Doha nel 2019.

Emozione incontenibile per la neocampionessa paralimpica Caironi che con il crono di 14.16 si riprende la medaglia d’oro a otto anni di distanza, dopo che a Tokyo le era sfuggita per mano della compagna di nazionale Sabatini: “Questa medaglia pesa tantissimo perché dopo Tokyo non ho mollato proprio per arrivare a questo d’oro. Penso di essermi ritrovata al 100% e adesso sono pronta a smettere di gareggiare così, col sorriso sulle labbra e avendo dato tanto per il movimento, sapendo che con la vera determinazione si può arrivare ovunque. Al di là del dramma, io prima della gara mi sono sentita di nuovo campionessa e mi sono detta che sarei andata per l’oro. Non so come sarebbe andata se non fosse caduta Ambra, ero pronta anche a un argento se lei fosse stata più brava ma la mentalità era da oro ed è questo a farmi felice. Soprattutto perché a inizio agosto ho avuto uno stiramento che mi ha tenuta ferma due settimane ed è stato difficile riprendermi, ma se la testa lavora bene il corpo va. Mi sento di dire che se lo sport agonistico diventa troppa sofferenza non va bene, per questo mi sono ripetuta di tenere duro fino a oggi e penso che questa esperienza mi servirà per tutta la vita più di tante altre.”

Grande gioia per la medaglia anche se con un po’ di amarezza per l’andamento della gara che lasciava presagire un grande crono e che voleva concludere in un podio tutto azzurro per Monica Contrafatto: “Per la medaglia sono felicissima, come sempre il terzo posto non me lo toglie nessuno. Quest’anno però sono migliorata tantissimo e so che potevo fare ancora meglio, peccato che sia andata così in termini cronometrici. Mi dispiace tanto per Ambra che è venuta da me scusandosi in lacrime anche se lei colpa non ne aveva. Sul momento non ci potevo credere, ora però con questa medaglia sono felice. Quando ho saputo della vittoria nel ricorso ero felicissima, ho urlato dalla gioia perché dopo anni di lavoro rischiavo di veder sfumare la medaglia per una sfortuna. Sto lavorando benissimo, potevo fare molto meglio anche di quanto fatto in semifinale ma la cosa che conta più di tutto in queste gare è salire sul podio. Penso che in un’altra situazione sul podio saremmo state io, Ambra e Martina quindi sono amareggiata ma anche contenta. Ho 43 anni quindi non so se sarà l’ultima Paralimpiade, vivrò anno dopo anno. L’intento è di continuare ma sarà tutto in itinere perché comunque quella dell’atleta è una vita di rinunce, quindi ora mi faccio un mese di vacanza e poi vedrò se avrò voglia di arrivare a Los Angeles.”

Dispiacere e incredulità per Ambra Sabatini che era lanciata per il secondo podio consecutivo a una Paralimpiade prima di incappare nella caduta: “Sono ancora sotto shock, non ho capito bene cosa sia successo. Ero al traguardo, ero al 100% e stavo quasi toccando la linea della fine, era lì. Poi la caduta. Prima della partenza ho avuto un problema nel riscaldamento, non funzionava più la valvola della protesi e sul momento sono andata nel panico, ma poi abbiamo sistemato ed era tutto a posto. C’ero mentalmente e fisicamente. Avrei voluto lottare e invece è successo questo. Sono contentissima per Martina, è stata bravissima e sono felice che almeno lei sia riuscita in questa impresa. Purtroppo ho fatto del male a Monica e mi dispiace perché è caduta anche lei, non avrei mai voluto questa fine ma eccoci qua. Ne ho affrontate tante e affronterò anche uesta. Avrei voluto regalare questa gioia ai miei genitori e alle persone che sono qui e a chi mi ha supportato nell’ultimo periodo. È stato un anno difficile, io ce l0ho messa tutta con l’infortunio e invece è finita così. Siamo state affiatate fino all’ultimo secondo e volevamo concludere in bellezza. C’è tanta amarezza adesso, ma so di avere tante opportunità davanti. Significa che mi metterò sotto per il nuovo percorso che inizia adesso verso Los Angeles.”

Termina con otto medaglie la spedizione dell’atletica paralimpica italiana a Parigi 2024, due in meno rispetto all’edizione di Tokyo ma con tre ori in più, per un totale di quattro medaglie del metallo più prezioso, tre argenti e un bronzo.

 

Galleria fotografica
Credits Fispes/Massimo Bertolini

 

IL MEDAGLIERE AZZURRO A PARIGI 2024

ORO
Rigivan Ganeshamoorthy – disco F52
Oney Tapia – disco F11
Assunta Legnante – peso F11
Martina Caironi – 100 T63

ARGENTO
Maxcel Amo Manu – 100m T64
Assunta Legnante – disco F11
Martina Caironi – lungo T63

BRONZO
Monica Contrafatto – 100 T63