Progetto Conoscere Venezia dall’Acqua
21^ma edizione
Prende il via il Progetto regionale e metropolitano sostenibile
Non potevano trovare giornata migliore gli studenti dell’Istituto Pascoli di Portogruaro per provare l’emozione di Conoscere Venezia dall’Acqua. E’ sempre più metropolitano (Città Metropolitana di Venezia) e regionale (Regione del Veneto), il Progetto sportivo dell’Associazione Venice Canoe & Dragon Boat asd, che si contraddistingue per essere un vero esempio di educazione e sostenibilità ambientale. Giunto alla 21ma edizione (2003-2024), il Progetto avvicina centinaia di ragazzi e ragazze che si avvicinano il questo modo al delicatissimo e preziosissimo ecosistema del Centro Storico veneziano e della Laguna di Venezia. A bordo delle imbarcazioni “dragon boat”, dopo essere diligentemente preparati e ragguagliati a terra, i ragazzi salgono a bordo delle imbarcazioni guidate dagli istruttori timonieri e provano l’ebbrezza di diventare veri cittadini veneziani per un giorno.
“Per noi questa fantastica esperienza è un grande motivo di orgoglio” – afferma Andrea Bedin, Presidente dell’Associazione e consigliere del Panathlon Club Venezia e della Sezione Atleti Azzurri della Provincia di Venezia. “Regione del Veneto, Città Metropolitana di Venezia e Comune di Venezia, insieme a molti altri Enti pubblici e privati, come anche quelli per i quali sono dirigente, credono fermamente in questa modalità di promozione sportiva, culturale e educativa” – continua Bedin. “Inoltre, siamo un esempio concreto della vera sostenibilità, sia perché la propulsione delle imbarcazioni è “a braccia”, sia perché raccontiamo e facciamo toccare con mano, anzi con la pagaia, quell’aspetto di Venezia e della propria laguna che è troppo spesso trascurato: la dimensione umana e tranquilla dell’acqua, e del paesaggio che la circonda” – conclude il Presidente.
Appuntamento imperdibile nei prossimi mesi per centinaia di ragazzi, che già per i mesi di aprile e maggio ha registrato il “tutto esaurito”, tenuto conto che l’’Associazione deve procedere “con il freno a mano tirato” in attesa del termine dei lavori in corso presso la sede di Sant’Alvise, che limitano le attività e gli orari dalla scorsa primavera.