credit Federazione Italiana Golf
Ryder Cup 2023: il countdown segna -101 giorni al via
Dal 29 settembre al 1° ottobre, per la prima volta nella storia quasi centenaria della competizione biennale, il Team Europe e il Team Usa si sfideranno in Italia, a Roma sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club
Il Presidente della FIG, Franco Chimenti: “Sarà uno spettacolo unico”. Il Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023, Gian Paolo Montali: “Siamo vicini al traguardo, raddoppieremo gli sforzi”
L’attesa è quasi finita. Il countdown domani, mercoledì 21 giugno 2023, segnerà -100 giorni al via della Ryder Cup che, per la prima volta nella sua storia quasi centenaria, si giocherà in Italia, a Roma e sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club dal 29 settembre al 1° ottobre. Ad affrontarsi, nella 44esima edizione della competizione biennale, saranno il Team Europe e il Team Usa, guidati rispettivamente dai capitani Luke Donald e Zach Johnson.
Gli Stati Uniti difenderanno il titolo conquistato nel 2021 in Wisconsin e punteranno a imporsi Oltreoceano 30 anni dopo l’ultima volta. Mentre il Vecchio Continente, che tra i vicecapitani vanterà anche il torinese Edoardo Molinari, dovrà riscattare la netta sconfitta di due anni fa. Per l’occasione, sono attesi nella Città Eterna circa 250.000 spettatori, provenienti da 85 differenti nazioni. I biglietti sono andati esauriti in poche ore e la mole di richieste ha spinto la Ryder Cup Europe a effettuare un sorteggio per soddisfare il più possibile le domande arrivate da 140 paesi. La Ryder Cup italiana rappresenta un volano per il turismo, non solo golfistico, e per Roma, candidata a ospitare l’Expo 2030. E ancora: un traino economico e sportivo. Fondamentale anche sotto il profilo infrastrutturale, nel segno del Progetto Ryder Cup 2023. Saranno 1.200 i volontari che collaboreranno alla manifestazione. Si giocherà solo per la gloria, in palio ci saranno esclusivamente la coppa e l’onore della vittoria: nessun montepremi. Per uno show davvero unico.
Le dichiarazioni
Franco Chimenti, Presidente Federazione Italiana Golf: “La Ryder Cup a Roma, in un contesto unico al mondo con i migliori giocatori del panorama internazionale pronti a dare spettacolo al Marco Simone Golf & Country Club, è la realtà che supera l’immaginazione. L’edizione italiana della sfida Europa-USA sarà memorabile ed entrerà nella storia di questa competizione. L’intero movimento golfistico italiano, dai presidenti dei circoli, ai tesserati, agli addetti ai lavori, vive l’attesa con orgoglio e curiosità. L’entusiasmo è alle stelle fra i golfisti di tutto il mondo per il ritorno in Europa a cinque anni di distanza dalla Ryder Cup 2018 di Parigi. Auspico di vedere in campo uno o più italiani – insieme al vicecapitano Edoardo Molinari – per guidare il Team Europe al successo. Grazie al supporto di tutte le Istituzioni, l’Italia mostrerà il suo potenziale in termini di capacità organizzativa di grandi eventi, lanciando un segnale forte per la candidatura di Roma per Expo 2030”.
Gian Paolo Montali, Direttore Generale Progetto Ryder Cup 2023: “Siamo vicini al traguardo di un percorso lungo e impegnativo. In questo rush finale la Federazione Italiana Golf sta raddoppiando gli sforzi per portare a termine gli ultimi step. Vogliamo dar vita ad un evento senza precedenti che proietti l’Italia in cima alle mete del turismo golfistico, generando così un indotto economico di rilievo per tutta la nazione. Sono attesi circa 250.000 spettatori in una settimana. Il percorso di gara diventerà uno stadio con i colori e i suoni che solo la Ryder Cup sa portare in campo. Dalle esigenze delle due squadre, al flusso del pubblico fino alla gestione della viabilità, avremo gli occhi del mondo, sportivo e non, puntati addosso e per far sì che l’organizzazione possa essere impeccabile, dovremo prestare attenzione a un milione di piccoli dettagli. Il Progetto Ryder Cup 2023 si è caratterizzato per la sua propensione all’inclusione: vedere l’Europa in campo unita come squadra è il più bel messaggio di aggregazione che in questo momento storico possiamo diffondere attraverso lo sport”.