PERSONAL TIME SAN DONÀ DI PIAVE-BELLUNO VOLLEY 3-0
PARZIALI: 25-21, 28-26, 26-24.
PERSONAL TIME SAN DONÀ DI PIAVE: Baciocco 5, Giannotti 26, Bellucci 1, Fusaro 9, Cunial 9, Mellano 8; Iannelli (L), Rocca, Brucini 1. N.e. De Faveri (L), Bellese, Lazzarini, Tuccelli. Allenatore: D. Moretti.
BELLUNO VOLLEY: Ferrato 1, Mian 8, Luisetto 7, Mozzato 6, Loglisci 12, Saibene 9; Martinez (L), Schiro 3, Guizzardi, Basso 4. N.e. Cengia, Guolla, Bisi, Bassanello (L). Allenatore: M. Marzola.
ARBITRI: Antonio Mazzarà di Milano e Giuseppina Stellato di Macerata Campania.
NOTE. Durata set: 27’, 37’, 35’; totale: 1h39’. San Donà: battute sbagliate 14, vincenti 6, muri 16. Belluno: b.s. 16, v. 2, m. 7.
Dopo il derby d’andata, vinto al tie-break, la Personal Time San Donà di Piave si aggiudica pure il match di ritorno: al Pala Barbazza, i padroni di casa fanno valere il fattore campo e chiudono i conti in tre set. Anche se due parziali su tre si sono decisi ai vantaggi. E la gara si è sviluppata a lungo sul sottile filo dell’equilibrio. Nei momenti chiave, però, i sandonatesi hanno dimostrato di avere qualcosa in più: per esempio, un muro che ha spento le bocche da fuoco bellunesi. Dal canto loro, i rinoceronti hanno faticato a trovare continuità, soprattutto in attacco. E, alla luce del quarto passivo stagionale, scendono di una posizione in graduatoria: ora, infatti, sono terzi, scavalcati dal Gabbiano Mantova, mentre Giannotti (rebus che continua a essere irrisolvibile: 26 per lui) e compagni scappano a +4.
TIFO INCESSANTE – Si gioca al Pala Barbazza, ma sembra di essere alla VHV Arena. Perché la presenza dei tifosi arrivati dalle Dolomiti è ampia, massiccia, calorosa. E il tifo, incessante. La Personal Time, però, non si lascia distrarre. E parte subito con le marce alte: in particolare al servizio. È proprio dai 9 metri, con Giannotti, che arriva il primo strappo, mentre Fusaro e lo stesso Giannotti alzano il ponte levatoio e respingono con particolare efficacia gli attaccanti in maglia blu: 18-14. I rinoceronti provano a reagire e si riportano a -2, ma l’ace di Fusaro (24-20) vale la chiusura anticipata del parziale.
SULLE SPALLE DEL CAPITANO – Tuttavia, il Belluno Volley non demorde: al cambio di campo, sale di tono a muro. E si affida al suo capitano: Alberto Saibene. Il quale timbra l’ace del 13-9 e il contrattacco del 19-16. Solo che il sestetto di Moretti è sempre lì: impatta a quota 19, sorpassa con il solito Giannotti (23-22). E guadagna tre set-ball: due vengono annullati da Mian e Mozzato, ma un’invasione bellunese a rete risulterà fatale per il 28-26 a favore dei padroni di casa.
IMPATTO – Nel terzo round, coach Marzola cerca risorse preziose dalla panchina. E le trova specialmente in uno degli ex di turno: Enrico Basso, che al centro ha un buonissimo impatto sul match e doppia (8-4) quella che è stata la sua squadra nell’annata 2021-2022, mentre Loglisci inchioda a terra il pallone del 15-8. Sembra fatta, ma San Donà ha più vite pallavolistiche di un gatto. Ancora una volta, risale la corrente e mette la freccia, grazie a un muro di Mellano (21-20). Anche se il Belluno Volley ha la forza di ribaltare la situazione (determinanti due “Monster Block” di Mozzato e Mian) e di guadagnarsi due palloni per allungare l’incontro. Sul vantaggio di 24-22, però, si butta via. E incassa un break di 4-0: bruciante. E definitivo. Cambia lo scenario, non il finale: a fare festa è sempre la capolista San Donà.
L’ANALISI – «Di sicuro – analizza coach Marco Marzola – non abbiamo espresso il gioco delle ultime settimane. Dobbiamo capire se abbiamo subìto la partita dal punto di vista psicologico: purtroppo non siamo stati lucidi nelle fasi decisive. In particolare, nel secondo e terzo set, in cui eravamo davanti. Ora avremo dieci giorni senza partite, in cui ci sarà la possibilità di ricaricare le pile sotto il profilo tecnico e mentale».