Al termine della partita del Dal Molin terminata 3-0 per i padroni di casa, è intervenuto in sala stampa Attilio Tesser.
Tesser: “Eravamo consapevoli delle insidie, delle difficoltà e del tipo di gioco che predilige fare l’Arzignano, che viene da un periodo molto buono ed al quale vanno fatti i complimenti. È chiaro che quel gol preso subito ha messo i canoni della partita proprio dove volevano loro, c’è stato un quarto d’ora di difficoltà ma poi abbiamo avuto le nostre occasioni nitide per poterla pareggiare, senza concedere più nulla dopo quella partenza. Abbiamo giocato di là creando abbastanza ma non finalizzando e questo è stato un problema. Il secondo gol ha poi messo loro ancor di più nelle condizioni di giocare come prediligono. Nel secondo tempo abbiamo avuto più di qualche occasione per riaprirla, il loro portiere ha fatto due grandissime parate su Olivieri nell’uno contro uno e su Vallocchia poco dopo, non ci siamo riusciti e poi vanno fatti i complimenti al ragazzo che ha calciato una punizione magistrale. È una partita nella quale se c’è stato qualcosa di sbagliato, quello è stato l’approccio, non ce lo possiamo permettere e la cosa su cui lavorare è su questo aspetto. Ero consapevole che questa fosse più difficile di Vicenza e Padova per il modo diverso di giocare, per il fatto che quelle avversarie ti danno magari concentrazione maggiore, atteggiamenti che se non sei giusto subito poi vai a pagare.
L’Arzignano ha meritato anche se il risultato è forse troppo largo ma a loro vanno fatti i complimenti e a noi no. Si sono difesi con ordine e temperamento e per noi si è messa subito in salita, siamo riusciti a reagire e l’abbiamo fatto anche bene ma non a finalizzare, troppe volte siamo arrivati al limite dell’area anche in superiorità sbagliando un tiro, un passaggio, una scelta, cosa che è stata un fattore anche nelle precedenti partite. Questo è un grosso tema perché sembra che si voglia entrare in porta col pallone, ma quando sei lì bisogna calciare. Cito due situazioni con Germano e Tonetto dentro l’area con palla che attraversa l’area piccola senza che arrivi la deviazione vincente, questo è un gap di determinazione, cattiveria e un po’ di qualità nella scelta. Bisogna lavorare e migliorare, è l’unica ricetta, il resto conta zero.
L’assenza di D’Urso ha tolto opzioni? Direi di no, l’unica cosa che non è andata bene è stata l’approccio molle perché per dieci, quindici minuti andavamo al rallentatore e si camminava, circolazione lenta e prevedibile favorendo loro che coprivano bene il campo. Poi siamo entrati in partita, in ritardo ma siamo entrati in partita, un grande peccato e meriti che vanno attribuiti anche al portiere avversario che ha fatto delle parate importantissime. Quando siamo arrivati col direttore abbiamo detto che queste quattro partite ci servivano non per arrivare alla conoscenza totale della squadra, ma in primis per fare punti, se non li avessimo raccolti ora la situazione sarebbe ancor più triste. Poi sia io che il direttore abbiamo visto dove pensiamo serva mettere mano con necessità da subito”.