Liu Zhenyun a Torino: uno degli scrittori cinesi più amati presenta il romanzo “Una frase ne vale diecimila”
L’opera è pubblicata in Italia da L’Erma di Bretschneider.
In programma due incontri e una rassegna cinematografica.
Lunedì 2, martedì 3 e mercoledì 4 dicembre, Cinema Roma: Rassegna dei film tratti dai romanzi di Liu Zhenyun
Liu Zhenyun, uno degli scrittori cinesi più amati, arriva in Italia per incontrare i lettori e presentare Una frase ne vale diecimila, il romanzo definito il “cent’anni di solitudine cinese”. L’opera ha venduto in Cina oltre 4 milioni di copie e ottenuto il Premio Mao Dun nel 2011, massimo riconoscimento cinese per il romanzo, oltre a numerosi altri premi. La trama segue le vicende di due personaggi, Yang Baishun e Niu Aiguo, rispettivamente prima e dopo la nascita della Nuova Cina (1949). Uomini di poche parole e ancor meno amici, le loro esistenze condividono la solitudine che è alla base della condizione umana. Dal romanzo sono state tratte anche una serie televisiva, un film e un’opera teatrale. Il libro è pubblicato in Italia da L’Erma di Bretschneider (556 pp., 22,00 euro, traduzione di Patrizia Liberati).
Nella prima tappa del suo tour italiano, in programma mercoledì 27 novembre 2024 alle ore 18.00, l’autore incontrerà il pubblico al Museo d’Arte Orientale di Torino (via San Domenico, 11). Per l’occasione, Liu Zhenyun dialogherà con Stefania Stafutti, professoressa ordinaria di lingue e letterature della Cina e dell’Asia sud-orientale dell’Università di Torino. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università di Torino, l’East China Normal University e con il patrocinio dell’Università di Torino. Giovedì 28 novembre, alle ore 10, all’Auditorium Aldo Moro (Via S. Ottavio 18 – interrato), è in programma il secondo appuntamento torinese “Scrivere di gente comune: Liu Zhenyun racconta le sue opere”. L’evento è organizzato in collaborazione con ISA (Istituto di Studi Asiatici dell’Università di Torino). I due incontri sono aperti al pubblico con prenotazione obbligatoria, effettuabile al seguente link: https://istitutoconfucio.torino.it/liu-zhenyun-a-torino/.
Completa il ciclo di appuntamenti una breve rassegna di film tratti dai romanzi di Liu Zhenyun, in programma al Cinema Romano (Piazza Castello 9 – Galleria Subalpina): lunedì 2 dicembre è prevista la proiezione di 1942; si continua martedì 3 dicembre con Io non sono Pan Jinlian; infine, mercoledì 4 dicembre, è la volta di Una frase ne vale diecimila. Le tre proiezioni, in lingua cinese con sottotitoli in inglese, cominceranno alle ore 21.00.
In una narrazione delle storie di tutti i giorni, nel romanzo “Una frase ne vale diecimila” l’autore ci ricorda l’importanza del dialogo e dell’ascolto, della comunicazione e dell’empatia, valori che sottendono ogni comunità, anche e soprattutto quella cinese. Con grande umorismo e sensibilità, e una profonda conoscenza della società cinese in tutte le sue sfaccettature, Liu Zhenyun ci offre un affresco di mille personaggi e una panoramica dell’animo umano. Il libro è una testimonianza della sua filosofia di vita espressa con parole semplici e attraverso una struttura narrativa complessa ma immediata. Queste caratteristiche lo hanno reso uno dei beniamini del pubblico cinese, ma non solo: il libro è stato infatti tradotto in oltre 12 lingue. Tra queste inglese, francese, spagnolo, svedese, russo, arabo, farsi, giapponese, coreano e vietnamita. Una frase ne vale diecimila è il terzo volume della nuova collana de L’Erma di Bretschneider dedicata alla letteratura cinese, che già annovera tra i suoi titoli I mangiatori di anguria, dello stesso Liu Zhenyun (2023), e Colorature di Li Er (2023).
Bio dell’autore:
Liu Zhenyun (1958) dopo la laurea alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pechino milita per cinque anni nell’Esercito Popolare di Liberazione. Inizia a scrivere nel 1982. È lo scrittore cinese che riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti della società moderna e della cultura metropolitana e rurale della Cina, con grande umorismo e tagliente sarcasmo. Ad oggi, in Cina, sono state vendute oltre 15 milioni di copie delle sue opere e la maggior parte dei suoi romanzi sono stati adattati per lo schermo. Liu scrive inoltre personalmente le sceneggiature per tutti gli adattamenti delle sue opere.
Riceve i primi riconoscimenti negli anni Novanta per i suoi racconti brevi. Tra le sue opere si ricordano: Telefono cellulare, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Feng Xiaogang nel 2003), Unità di lavoro, 1942. Diverse sue opere sono state già tradotte in italiano: Oggetti smarriti (trad. Patrizia Liberati, 2015), Divorzio alla cinese (trad. Maria Gottardo e Monica Morzenti, 2016), Un giorno, tre autunni (trad. Patrizia Liberati, 2024). Dello stesso autore “L’Erma” di Bretschneider ha già pubblicato I mangiatori di anguria (trad. Patrizia Liberati, 2023). Oltre che in italiano, le sue opere sono state tradotte in numerose lingue tra cui inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, svedese, olandese, russo, ceco, ungherese, rumeno, serbo, ebraico, persiano, arabo, turco, giapponese, coreano, vietnamita, tailandese, kazako, lingua uigura e altre lingue.
Le tappe del tour italiano
Il viaggio di Liu Zhenyun in Italia è organizzato in collaborazione con la casa editrice L’Erma di Bretschneider e gli Istituti Confucio di Torino, Milano, Bologna e Roma, il Museo d’Arte Orientale di Torino, le Università di Torino, Milano Bicocca, Bologna e Roma La Sapienza. Dopo Torino, Liu Zhenyun sarà il 2 dicembre all’Università Milano Bicocca, il 4 dicembre all’Università di Bologna, il 5 dicembre a Prato, per un incontro con la comunità cinese locale, il 6 dicembre all’Università di Roma La Sapienza e, infine, il 7 dicembre – sempre a Roma, a ‘Più libri più liberi – Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria”.
Per ulteriori informazioni e richieste di interviste con l’autore:
Ufficio Stampa L’Erma di Bretschneider, Gabriele Carchella, cell. 329 4025813 email:
Ulteriori informazioni sulla produzione di Liu Zhenyun sono disponibili sul suo sito in lingua inglese: www.liuzhenyun.net