QUATTRO NUOVI FLAGSHIP STORE IN CINA E TAIWAN, ALTRI DUE IN ARRIVO
L’azienda di biciclette di Rossano Veneto ha creato a Taiwan un proprio polo strategico e logistico che sta diventando il fulcro dello sviluppo in tutto il contenente. «Puntiamo su nuovi mercati dove sappiamo che la qualità dei nostri prodotti può fare la differenza. Il successo internazionale è infatti frutto dell’enorme attenzione che mettiamo nella cura e nello sviluppo delle bici “targate” Wilier»
Wilier Triestina aggiunge un importante tassello nella sua strategia di espansione internazionale e in particolare nel mercato asiatico. Youn Live, azienda taiwanese con cui Wilier ha collaborato per anni come cliente e acquisito al 100% nel 2021, si sta infatti trasformando in un polo strategico e logistico per diventare il fulcro dello sviluppo del marchio in tutta l’Asia e Oceania.
Questo investimento ha già portato a risultati di grande rilievo, con l’apertura dei primi quattro flagship store in Cina e uno a Taipei City, a Taiwan. Ulteriori aperture sono in programma a Shanghai e Pechino nei prossimi mesi. L’obiettivo di Wilier è quello di consolidare la propria presenza in una delle aree di mercato più dinamiche e in crescita del mondo, portando l’eccellenza, la tradizione e l’innovazione del brand italiano.
In un mercato dominato da colossi statunitensi, tedeschi e appunto asiatici, l’azienda di Rossano Veneto (Vicenza) rappresenta insomma un fiore all’occhiello per il nostro Paese, un’eccellenza della quale andare fieri: fondata nel 1906 da Pietro Dal Molin, è stata rilanciata dalla famiglia Gastaldello, nonno Giovanni nel 1969 rilevò all’asta il marchio dopo che due anni prima la società era fallita, quello stesso nonno Giovanni che già mandava avanti un semplice negozio di biciclette sempre a Rossano. Oggi sono i nipoti, ossia i tre fratelli Andrea, Enrico e Michele Gastaldello (come amministratori delegati. Il primo è anche presidente del cda e direttore amministrativo, il secondo a capo del commerciale, il terzo responsabile della produzione), a gestire l’azienda, l’unica del segmento a rimanere saldamente in mani italiane.
Wilier negli anni si è specializzata sempre più nella produzione di biciclette di alta e altissima gamma, sia da strada che gravel, sia mountain bike che a pedalata assistita, con 28 mila pezzi all’anno
«Dal 2019 siamo in crescita costante grazie allo sviluppo di nuovi prodotti e alle nostre strategie di mercato. L’obiettivo ora è quello di consolidare i risultati raggiunti e di affacciarci così, con anche maggiore forza, sui nuovi mercati dove sappiamo che la qualità dei nostri prodotti può fare la differenza. Nei miei viaggi in Cina, negli ultimi due anni ho respirato un fermento senza pari attorno al mondo bici, ed è una soddisfazione per tutti noi vedere quanta passione graviti attorno al nostro marchio, che è riconosciuto innanzitutto per l’alta qualità, poi la sua straordinaria storia, inoltre per la nostra cultura sportiva e, non ultimo, per il fascino che il brand “Italia” sa esercitare», spiega Enrico Gastaldello, ceo e direttore commerciale dell’azienda
La nuova strategia di espansione non solo sottolinea l’importanza di Wilier come gruppo di riferimento nel settore delle biciclette di alto livello, ma apre anche opportunità significative per Miche, il marchio italiano di componenti e ruote di alta gamma per biciclette acquistato nel 2022, che potrà così espandere ulteriormente la propria quota di mercato in Asia.
«Abbiamo intrapreso un percorso di crescita organica che punta a rafforzare la nostra posizione come gruppo nel mercato globale – sottolinea a sua volta Andrea Gastaldello, cfo di Wilier Triestina – L’acquisizione di Youn Live prima e di Miche poi sono stati tasselli fondamentali in questa visione: dobbiamo strutturarci per rispondere in modo ancora più reattivo ed efficiente alle esigenze del mercato asiatico. I risultati ci stanno dando ragione».
Wilier Triestina vanta un fatturato di oltre 70 milioni di euro, che diventano 80 con le due società satellite sotto il suo controllo. Sono numeri importanti che testimoniano un’evoluzione concentrata soprattutto dal 2019 in poi, quando il fatturato si attestava intorno ai 45 milioni di euro. Attualmente il mercato estero rappresenta l’80% del fatturato grazie alle performances sui principali mercati globali del ciclismo sportivo, con Germania, Francia, Benelux, Spagna e Austria in testa. L’Est Europa e la Scandinavia sono in crescita e l’Asia, in particolare la Cina, rappresentano come detto la prossima grande sfida per il brand
«Il nostro successo internazionale è frutto dell’enorme attenzione che mettiamo nella cura e nello sviluppo dei nostri prodotti. Rappresentiamo il Made in Italy nel mondo, offrendo soluzioni di altissimo livello dal punto di vista tecnico e uniche dal punto di vista del design, uno degli aspetti che da sempre caratterizza e rende unico il nostro marchio. Ora il progetto Asia ha portato tanti nuovi stimoli, anche dal punto di vista produttivo. Nella nostra filiale a Taiwan stiamo portando i nostri standard qualitativi per aumentare la nostra capacità produttiva tailor made. Una bella sfida», evidenzia Michele Gastaldello, ceo e direttore di produzione.
Nel 2024, Wilier e il suo Innovation Lab, il dipartimento incaricato di progettare e implementare nuove tecnologie e nuovi prodotti, hanno lavorato proprio in questa direzione, introducendo sul mercato due nuove bici di altissima gamma: Verticale SLR, la bici più leggera di sempre, pensata per gli amanti della salita, e Supersonica SLR, l’avveniristica bicicletta per le prove contro il tempo, un progetto corale orchestrato dall’Innovation Lab insieme a Stefan Küng e a tutto lo staff del Performance Center di Groupama – FDJ Cycling Team.
Le novità di Wilier non si fermano solo alla parte tecnica e di sviluppo, ma anche nella continua ricerca stilistica di nuove colorazioni, come quella realizzata per il Tour de France 2024 per Mark Cavendish: la Filante SLR CVNDSH, un’edizione speciale di Filante SLR con cui il campione inglese ha infranto il record di 35 vittorie al Tour de France detenuto precedentemente da Eddy Merckx