Ducati singles, tutti i segreti per un restauro a regola d’arte
È innegabile il fascino delle moto d’epoca, una malìa che cattura e accende il desiderio di acquistarne una per entrare nel mondo scintillante delle “veterane”. Però il luccichio di vernici e cromature può nascondere un campo minato. Non è materia per sprovveduti, si rischia di spendere cifre insensate, acquistare falsi o moto che celano gravi problemi meccanici, o più semplicemente impantanarsi in un restauro senza essere in grado di portarlo a termine adeguatamente.
Giuliano Musi, giornalista di lungo corso fortemente legato alle moto storiche e alle Ducati in particolare, ha raccolto nel suo ultimo libro intitolato ”Ducati singles” tutta una serie di indicazioni preziose per chi si vuole cimentare in questo campo: 160 pagine con numerose immagini a colori dedicate alle monocilindriche quattro tempi della Casa di Borgo Panigale che hanno fatto la storia.
Ma c’è molto di più e risulta estremamente interessante anche per chi rivolge il suo interesse a marchi differenti. Perché prima ancora di lanciarsi nell’impresa di un restauro a regola d’arte è fondamentale scegliere il soggetto giusto e stabilire una filosofia che guiderà tutto il lavoro. Così si comincia con il capitolo della guida all’acquisto, nel quale compaiono indicazioni fondamentali per non lasciarsi abbagliare dalla passione. I dettagli ai quali fare attenzione e quelli che possono trarre in inganno, gli elementi per una corretta valutazione del veicolo e i controlli per evitare di trovarsi in mano un oggetto eccessivamente deteriorato.
Altro punto per niente banale è la guida al restauro in generale: pezzi conservati o pezzi rifatti? E meglio restaurare una moto da cima a fondo o è da preferire il mantenimento delle sue condizioni per non toccarne l’originalità? Darsi una linea di pensiero è importante, per non rischiare di ripetere l’errore di quel signore che ha riverniciato nuova fiammante una Moto Guzzi appartenuta al pittore Antonio Ligabue, togliendo tutti i segni dell’uso e delle cadute di cui era stato vittima il suo proprietario, cioè rendendola uguale a tutte le altre invece che un pezzo unico per la sua storia.
Importantissimo anche sapere come rintracciare la documentazione tecnica a cui fare riferimento, il colore esatto delle vernici e la documentazione burocratica: se manca il libretto sono pasticci. E ancora, come trovare i pezzi mancanti, quali procedure seguire nello smontaggio e nel successivo rimontaggio, come recuperare le filettature e tanto altro. Vale per tutte le moto ed è un vademecum fondamentale.
Poi si entra nello specifico dei motori Ducati, con tutte le attenzioni necessarie, i dettagli da curare e gli errori da evitare, illustrati modello per modello. Dal Cucciolo alla 200 Elite,dalla 125 Sport alle Mach 1 e Mark 3 fino alle Scrambler, quelle degli anni 70. E tante altre ancora. I modelli vengono trattati uno per uno, sviluppando prima una panoramica del veicolo e della sua storia, e scendendo poi nel dettaglio delle lavorazioni e delle difficoltà che è possibile incontrare. È il punto più importante, sviluppato con l’aiuto di Enea Entati, guru del restauro delle moto bolognesi, che scende nei particolari di ogni Moto.
Nella ricerca della documentazione indispensabile per questo lavoro Musi ha utilizzato anche il manuale realizzato per i partecipanti al corso di restauro Ducati, realizzato con l’appoggio di progettisti e tecnici esperti del marchio di Borgo Panigale, del quale lui stesso aveva curato la parte divulgativa e storica.
Ducati singles riporta affiancate sia la versione italiana che quella in lingua inglese, è edito da FBA Motoitaliane, costa 35 euro e può essere ordinato online sul sito www.motoitaliane.it