Dal Casentino a Parigi
La nuotatrice ha superato un infortunio alla spalla insieme al fisioterapista bibbienese Emanuele Cherubini
La qualificazione ai Giochi Olimpici nei 100 rana è stata sostenuta da un percorso di riabilitazione a Bibbiena
Dal Casentino a Parigi. La nuotatrice Lisa Angiolini ha conquistato l’accesso per le prossime Olimpiadi nei 100 rana e, per conseguire questa prestigiosa qualificazione, è stato fondamentale il contributo del fisioterapista bibbienese Emanuele Cherubini che ne ha seguito il percorso di cura e riabilitazione di un serio problema alla spalla. I trattamenti applicati in supporto alla tradizionale preparazione hanno permesso alla ventisettenne atleta, nata a Poggibonsi e in forza nel Gruppo Sportivo dei Carabinieri, di recuperare rapidamente dall’infortunio, di presentarsi ai Campionati Italiani Assoluti di Riccione e di laurearsi campionessa nazionale con un tempo che ha aperto le porte per la più importante manifestazione sportiva in programma il prossimo luglio a Parigi.
Già vincitrice di due medaglie ai campionati europei, Angiolini soffriva dal dicembre del 2022 di un forte dolore alla spalla che è sfociato in una vera e propria lesione nell’estate del 2023 dopo i Mondiali a Fukuoka. La sua scelta è stata di affidarsi a uno dei massimi esperti italiani nella prevenzione e nella cura degli infortuni dei nuotatori, il dottor Cherubini, che ha impostato un programma periodico di incontri nel suo studio a Bibbiena dove ha previsto trattamenti manuali, movimenti kinesiologici o esercitazioni in acqua con l’elastico che hanno permesso ad Angiolini un recupero in tempi da record per riuscire a inseguire e a festeggiare la prima qualificazione per le Olimpiadi. «L’operazione sembrava l’unica strada percorribile per recuperare dall’infortunio – ricorda Angiolini, – invece mi sono affidata al dottor Cherubini con cui già nel 2011 avevo collaborato per tornare a nuotare dopo uno stop di tre anni a causa di un problema ai tendini e con cui, dalla scorsa estate, ho impostato un percorso con esercizi fuori e dentro l’acqua per riacquistare la piena funzionalità della spalla. In pochi mesi ho ritrovato la miglior condizione fisica e mentale per inseguire il più ambizioso traguardo nella vita di uno sportivo, coronando così il sogno delle Olimpiadi».
Il dottor Cherubini è oggi un punto di riferimento per la prevenzione e il trattamento degli infortuni di molti nuotatori della nazionale italiana e di nazionali estere, con percorsi personalizzati condotti tra le vasche del Palazzetto del Nuoto di Arezzo e i due studi di Bibbiena e Bagno a Ripoli. Dottore in scienze motorie e fisioterapia, il casentinese ha incrementato le proprie competenze con studi di massofisioterapista e osteopatia con cui è arrivato ad abbinare conoscenze mediche e sportive per ideare una nuova metodologia di approccio alla prevenzione degli infortuni nel mondo del nuoto. L’intuizione è stata di strutturare un metodo specifico, brevettato con il nome di MetChe – Metodo Cherubini, dove i trattamenti manuali si uniscono a esercizi kinesiologici e all’utilizzo di uno speciale elastico che accompagna i gesti tecnici per sfruttare la cosiddetta “teoria dei contrari” con la finalità di garantire un riequilibrio osseo-muscolo-tendineo-legamentoso, di ristabilire e mantenere la piena funzionalità della spalla, e di evitare l’insorgenza di patologie e infortuni. I risultati ottenuti nel corso degli anni hanno evidenziato standard d’eccellenza in termini di prevenzione degli infortuni in tutti gli sport e di cura per le diverse patologie muscoloscheletriche, con tempi rapidi e risultati duraturi nel tempo. «La qualificazione per le Olimpiadi di Angiolini è un traguardo costruito anche in terra d’Arezzo – aggiunge Cherubini. – Nei miei primi anni di lavoro seguivo trattamenti codificati e protocolli che, purtroppo, non portavano i risultati sperati, dunque ho studiato e investito per arrivare a brevettare un metodo rivoluzionario, rapido, economico e applicabile a ogni disciplina sportiva. Il MetChe è un brevetto italiano che, con l’unione tra trattamenti manuali e utilizzo dell’elastico, permette di evitare gli infortuni o di recuperare nel minor tempo possibile»