Coppa Italia: Pro Recco vs Brescia 15-16
Dopo dieci trofei consecutivi, si ferma la striscia della Pro Recco: in Coppa Italia vince il Brescia ai rigori (15-16) dopo il 10-10 maturato nei tempi regolamentari. Dai cinque metri, ad oltranza, è Fondelli a farsi stoppare da Tesanovic. Per i biancocelesti una partita a rincorrere, con il sorpasso (10-9) ad opera di Cannella poi annullato da Gianazza a metà del quarto tempo.
Una gara segnata dalla brutalità per Gitto, che colpisce al volto Hallock dopo 120 secondi di gioco sul risultato di 1-1. Zalanki dal dischetto tira sulla traversa e nei quattro minuti in inferiorità il Brescia tiene, passa addirittura in vantaggio con le beduina da lontano di Balzarini, pareggiata poi dalla rete in inferiorità di Cannella da posizione 4. Sul finire di tempo Zalanki da 8 metri beffa Tesanovic, ma sulla sirena Faraglia capitalizza un doppio uomo in più (3-3).
Si riparte e il Brescia va avanti di due con Alesiani in controfuga e Faraglia (entrambi in superiorità). I biancocelesti faticano in attacco: la sveglia la suona Younger al quinto minuto con Del Basso nel pozzetto, ma Faraglia segna il 4-6 con l’uomo in più. A 15 secondi dalla sirena Di Fulvio si procura un rigore che Fondelli trasforma per il 5-6 di metà gara.
Nervosismo e gara bloccata nella prima metà di terzo tempo, Del Basso infila il tap in del +2 dopo un tiro finito sul palo, uno schiaffo che fa reagire la Pro Recco aggrappata a Di Fulvio, che insacca sul secondo palo, e a Fondelli freddo sul penalty conquistato da Cannella (7-7). Equilibrio che dura lo spazio di un’azione perché Alesiani da posizione 4 indovina il diagonale vincente che chiude il quarto (7-8).
Cannella da posizione 4 fa 8-8 dopo 18 secondi del quarto tempo, Irving da posizione 2 supera Del Lungo, sostituito da Negri. Botta e risposta continuo e Pro Recco che pareggia con Presciutti sul primo palo e va avanti grazie a Cannella, che ruba palla e si invola davanti a Tesanovic freddandolo (10-9). Il vantaggio però dura un minuto e mezzo perché Gianazza schiaccia sul secondo palo il 10-10 in superiorità che non cambierà più fino alla sirena. Dai rigori i lombardi segnano tutti i rigori, per i detentori del titolo sbaglia Fondelli.
“Tutti dall’esterno pensavano fosse una finale scontata, noi no, sapevamo che sarebbe stata difficile e che quello di oggi non sarebbe stato il Brescia affrontato in campionato – le parole del capitano Francesco Di Fulvio -. Ci è mancata un po’ di aggressività, forse siamo stati condizionati dalla brutalità iniziale, però bisogna fare i complimenti agli avversari perché hanno meritato. In questo sport non si è più forti sulla carta, ma bisogna dimostrarlo in acqua, essere cattivi, avere voglia di vincere e questa forse oggi inconsciamente non ce l’avevamo. La stagione è ancora lunga, abbiamo due titoli da difendere, campionato e Champions League. Ripartiamo pensando a quanto è bello vincere e a quanto vogliamo vincere, a quanto invece è brutta questa sensazione dopo la sconfitta: giriamo pagina, la Coppa Italia è andata, lavoreremo duro nelle prossime settimane per tornare ad alzare trofei”.
AN BRESCIA-PRO RECCO 16-15
AN BRESCIA: Tesanovic, Del Basso 1, Dolce, F. Faraglia 3, Lazic, Gianazza 1, Renzuto Iodice, Guerrato, Alesiani 2, Balzarini 2, Irving 1, Gitto, Massenza Milani. All. Bovo
PRO RECCO: Del Lungo, Di Fulvio 1, Zalanki 2, Cannella 3, Younger 1, Fondelli 2, Presciutti 1, Echenique, Condemi, Kakaris, Iocchi Gratta, Hallock, Negri, Rossi. All. Sukno
Arbitri: Colombo e Schiavo
Parziali: 3-3, 3-2, 2-2, 2-3.
Tempi regolamentari terminati 10-10.
Sequenza dei rigori: Irving (B) gol, Fondelli (R) gol, Faraglia gol, Zalanki gol, Dolce gol, Younger gol, Balzarini gol, Condemi gol, Del Basso gol, Di Fulvio gol, Irving gol, Fondelli parato da Tesanovic.
Espulso per brutalità Gitto (B) a 2’02” del primo tempo.
Uscito per limite di falli Guerrato (B) a 1’44” del quarto tempo.
Superiorità numeriche: AN Brescia 8/10 e Pro Recco 6/13 + 3 rigori.
Zalanki (R) fallisce un rigore (traversa) a 2’02” del primo tempo. Negri (R) subentra a Del Lungo nel quarto tempo.
Foto allegata (Credit Schenone)