Non ci sono parole, lei insiste e colleziona ori tricolori come se fossero bruscolini. Francesca Secci è la nuotatrice modello, simbolo di coloro che si approcciano all’incedere del tempo in maniera attiva, utilizzando l’esercizio uniforme e costante insaporendolo pure della giusta dose di passione e divertimento
Partita a Lignano Sabbiadoro evitando le rotte più semplici perché altrimenti non c’è gusto, lei e il suo prezioso allenatore Alessandro Medda si sono presentati a Lignano Sabbiadoro coinvolti piacevolmente in un’atmosfera incredibile dovuta alle presenze di livello nazionale e mondiale protagoniste del duplice appuntamento dei Campionati Italiani Assoluti Invernali e delle CITI Para Swimming World Series.
Mantenendo la giusta concentrazione e sfruttando a pieno le energie accumulate nella campagna d’allenamento invernale, Francesca si approcciata a quei 50 metri di corsia cui purtroppo non è abituata e che sicuramente le hanno impedito di strafare anche con i tempi. Ma tre titoli italiani sono arrivati lo stesso nei 100 dorso (classe S9-01:24.47), 100 farfalla (classe S9-01: 25.14) e 200 misti (classe SM9-03: 04.43). In più la grande emozione di vederla combattere con le agguerrite campionesse internazionali nei 400 stile, dove non ha mai abbandonato la scia dei più forti, dimostrando che potrebbe avere qualcosa da dire anche su quel fronte.
Insomma, alla fine del tour de force la nuotatrice selargina non nasconde di essere, nonostante tutto, molto soddisfatta e ringrazia la Sa.Spo. per le opportunità che le vengono concesse. E infatti ha già in mente i prossimi appuntamenti da “aggredire”: il campionato italiano master a maggio, gli Italiani assoluti estivi a luglio e forse qualche gara master come sempre con i colori della Ferrini Cagliari.
Il nuovo exploit dell’inossidabile campionessa ha ovviamente lasciato pienamente soddisfatta la società saspina e il suo presidente Luciano Lisci riserva come sempre belle parole: “Faccio tanti complimenti a Francesca, abbiamo sempre più bisogno delle sue prodezze per dimostrare ai nostri tesserati che le soddisfazioni si possono prendere sempre e comunque, l’importante è crederci e mettersi in continua discussione. Noi continueremo a citare il suo esempio per reclutare nuovi sportivi amanti del cloro e delle bracciate”.
Ma chi più del suo allenatore può raccontare queste nuove ed ammirevoli prestazioni? E Alessandro Medda non si tira indietro analizzando l’andamento delle due giornate che sicuramente non dimenticheranno: “Continuiamo ad essere presenti a gare di massimo livello e Francesca dimostra di avere volontà di gareggiare – spiega Medda – e di mettersi in gioco con avversari molto più giovani. I tre titoli si aggiungono ad una bacheca infinita. Sono contentissimo di come ha gareggiato nel suo esordio stagionale in vasca lunga e se non ci nuoti mai su quella distanza, paghi tantissimo. Mi è piaciuta nei 400 metri dove ha gestito bene la gara contro avversarie alla sua portata, si è ritrovata in un treno importante di quattro atlete; le è mancato il finale un po’ più brillante ma conferma di essere un’agonista nata”.
Con Alessandro Medda si parla anche di come sia riuscito a rigenerare e motivare Francesca, nonostante l’età non sia più quella di una ragazzina: “Entrambi stiamo vivendo questa esperienza con leggerezza e spensieratezza – rimarca – perché lei è consapevole di aver fatto il suo, io aggiungo che questa è una seconda parte dell’attività agonistica di un’atleta che ha già dato e fatto cose importanti. Cerchiamo il risultato perché c’è tanto lavoro dietro, però incide pure la leggerezza con cui si studiano i programmi in vasca, lo stare insieme, anche nelle trasferte. Alla fine è comunque tanta roba”.