Polizia di Stato, Federazione Ciclistica Italiana e ANCI insieme per la sicurezza e la tutela dei ciclisti in un convegno ad Ancona
Continua la sinergia tra Polizia di Stato e Federazione Ciclistica Italiana attraverso lo svolgimento del convegno dedicato alle competizioni ciclistiche su strada ospitato presso la Sala Terzo Censi CONI al Palaprometeo di Ancona.
Un convegno tecnico, pratico e operativo che ha avuto come tema centrale la sicurezza delle manifestazioni sportive per la salvaguardia del risultato sportivo e la relativa tutela degli atleti, nel rispetto di tutte le normative vigenti.
La proficua sintonia tra Polizia di Stato e Federazione Ciclistica Italiana si è allargata con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per definire standard di sicurezza uniformi.
Alla presenza agli addetti alla sicurezza nelle gare ciclistiche tesserati in vari ruoli con la Federazione Ciclistica Italiana, agli organizzatori di gare ciclistiche affiliati alla FCI agli organizzatori di gare ciclistiche affiliati alla FCI, i temi affrontati sono stati il panorama normativo, i rapporti con gli Enti territoriali e le Autorità di Pubblica Sicurezza, gli aspetti di safety e di security, la gestione delle gare sotto il controllo del direttore di corsa e del caposcorta, senza alterare il risultato tecnico e il lavoro dei commissari di gara FCI e UCI chiamati a salvaguardare l’andamento sportivo dell’evento.
A coordinare il dibattito Eugenio Amorosa (Dirigente della Polizia Stradale e Consulente per conto del Ministero dell’Interno nell’attività formativa dedicata alle gare ciclistiche) con gli interventi e i saluti istituzionali di Antonio Colantuono (Dirigente della Polizia Stradale sezione di Pesaro e Urbino), Maria Primiceri (Comandante Compartimento Polstrada Marche), Daniela Iscaro (Funzionario Addetto all’Ufficio di Gabinetto della Questura di Ancona), Grazia Branca (Viceprefetto Prefettura di Ancona), Raffaele Babini (direttore di corsa e collaboratore di RCS Sport Ciclismo), Lino Secchi (presidente del comitato regionale FCI Marche), Paolo Calcinaro (sindaco di Fermo e vice presidente ANCI Marche) e Gianluca Menicucci (giudice di gara e componente della commissione nazionale dei giudici per la Federazione Ciclistica Italiana).
Antonio Colantuono: “Il nostro è un sistema che fa rete sugli eventi che impegnano le strade su tutto il territorio nazionale. Il questore e l’autorità di pubblica sicurezza predispongono l’intelligence dell’evento mentre la polizia stradale, insieme con tutte le altre forze in attività sul territorio, garantisce la sicurezza degli scenari sui quali hanno luogo gli eventi. Le regole del sistema fanno capo a una serie di esperienze che, nel corso degli anni, ha portato a sistema una serie di regole che si racchiudono in un protocollo per l’organizzazione della manifestazione. Ci sono aspetti di natura amministrativa e momenti di natura logistica che fanno parte dell’organizzazione, ma ci sono degli studi di prevenzione che sono finalizzati alla messa in sicurezza dell’evento e di chi assiste, perché sono due concetti di safety and security che devono governare ogni tipo di manifestazione. È stata una giornata costruttiva di studio e di dialogo tra le varie parti coinvolte, oltre a fare il punto della situazione su quelli che sono poi i protocolli definitivi per determinare le norme e le regole di sicurezza”.
Lino Secchi: “In questo convegno abbiamo messo insieme tutte le varie componenti interessate per il rilascio delle autorizzazioni delle gare ciclistiche come la Questura, la Prefettura, l’ANCI, i comuni, la Polizia Stradale e la Polizia Locale, insieme alle scorte tecniche e al personale ASA. Sono situazioni che devono consentire lo svolgimento della competizione in assoluta tutela per gli atleti, il pubblico e gli utenti della strada. Per richiedere l’autorizzazione occorrono 15 giorni se la gara si svolge nel territorio comunale e 30 giorni se la manifestazione interessa più comuni. Ci si muove partendo dalla società organizzatrice che provvede a fare le istanze all’organo competente territorialmente e poi si segue tutto l’iter per ottenere l’ordinanza di sospensione temporanea della circolazione”.
Paolo Calcinaro: “Con la Polizia di Stato c’è un ottimo dialogo ma occorre una semplificazione amministrativa. Al giorno d’oggi organizzare una corsa ciclistica su più comuni è un’avventura. Oltre alle Forze dell’Ordine, è fondamentale il ruolo della Protezione Civile ma il loro impiego è ben altra cosa. Serve un indirizzo legislativo a basso impatto per consentire alla Protezione Civile di avere una garanzia assicurativa e di assolvere questo compito. Per fare piccoli passi di buon senso servono sforzi titanici, così come per avere chiusure ben ragionate per i grandi eventi, tutto questo nell’ottica di semplificare il più possibile il groviglio amministrativo per il rilascio delle autorizzazioni”.
Raffaele Babini: “Il bello del ciclismo è che va a casa degli altri e passa sulla pubblica via. Il disciplinare è nato per inquadrare e per dare supporto in particolar modo al ciclismo minore rispetto ai grandi eventi professionistici che hanno tutele maggiori. Dobbiamo fare un salto culturale per salvaguardare le corse minori. Questi convegni tra Polizia di Stato e FCI servono per approfondire nel miglior modo le norme che ci vengono dettate e rappresentano una chiave di lettura giusta per mettere tutti sullo stesso livello delle conoscenze, rispettando le autorità che ci governano sopra di noi e che hanno competenze maggiori”.
Maria Primiceri: “Una giornata proficua dove tutti i presenti hanno fatto tesoro delle indicazioni apprese con i nostri dirigenti e con i rappresentanti della Federazione Ciclistica Italiana. L’emblema della Polizia Stradale è lo spirito di squadra, ognuno di noi è un tassello di un mosaico a partire dal compartimento, per poi passare attraverso le sezioni, le sottosezioni e i distaccamenti che formano un unicum per tutelare le manifestazioni sportive ed essere i primi garanti sul piano giuridico”.
Gianluca Menicucci: “Le corse ciclistiche su strada sono paragonabili a un campo di calcio dinamico che si muove e con differenti dimensioni dove vengono applicate le regole sportive. Quello che interessa maggiormente è il risultato sportivo e l’immagine che esce nel rispetto della sicurezza e dei regolamenti dettati dalla Federazione Ciclistica Italiana e dall’Unione Ciclistica Internazionale”.