Da oggi, giovedì 28 dicembre, è disponibile in esclusiva sull’app di live streaming e intrattenimento sportivo un nuovo DAZN Heroes, il format di contenuti originali ed esclusivi che racconta i protagonisti e le storie più appassionanti dello sport. La nuova intervista è dedicata all’attaccante della Juventus e della Nazionale italiana Moise Kean.

DAZN Heroes – MOISE, vede il giocatore bianconero, cresciuto ad Asti, raccontarsi in una chiacchierata intima. Dalla sua vita da palazzinaro e come questa ha influenzato il suo rapporto con la musica e l’impatto che essa ha nella sua vita, passando per il ruolo di neopapà, il rapporto con la cultura americana e ovviamente la sua carriera calcistica. A fare da sottofondo all’intervista il suo primo singolo, OUTFIT.

L’intervista anticipa l’ultimo match del 2023 che vedrà Juventus e Roma sfidarsi allo Stadium, in un match che promette grandi emozioni.  La partita si disputerà sabato 30 alle 20:45 e sarà visibile in esclusiva su DAZN, con il commento di Pierluigi Pardo e Dario Marcolin.

Di seguito alcune delle dichiarazioni estratte dall’anteprima dell’episodio:

Sulla sua vita prima di diventare calciatore professionista “Sono uscito di casa a 13 anni per andare a vivere nel convitto della Juve perché nessuno mi poteva portare agli allenamenti. Ho lasciato Asti e una vita da palazzoni: stavo per strada, facevo freestyle e giocavo a calcio in oratorio con ragazzi più grandi, ero il più forte di tutti anche se loro avevano 16, 17 o 18 anni mentre io 11 o 12 (…) Quando ho fatto l’esordio in prima squadra, a 16 anni, mi sono detto: “Ok, sono fuori dalla merda”.”

 

Sull’importanza della musica e la carriera da rapper “Mi piace far musica, mi calma. Weston McKennie e Rafa Leao sono spesso a casa mia, scriviamo e cantiamo. Abbiamo una canzone insieme che deve ancora uscire, ci stiamo lavorando.”

 

Sul passato al PSG “Al PSG mi sono trovato benissimo, Mbappé e Neymar mi trattavano come amici, avevamo un ottimo rapporto e uscivo a cena con loro.”

 

Sul Mister “Allegri è un papà sportivo. Delle volte litighiamo ancora ma gli voglio bene: non glielo dico ma lo sa.”

 

Sui compagni di squadra “Miretti l’ho conosciuto una volta che ero in punizione e quindi mi hanno mandato con i 2003: ho pensato subito fosse forte. Di Fagioli parlavano tutti: era fortissimo, ha dimostrato e dimostrerà ancora. Ma quello che mi conosce meglio di tutti è Hans Nicolussi Caviglia: mi spiega gli esercizi, mi ferma quando sto per fare o dire una cavolata. Ascolta la musica peggiore all’interno dello spogliatoio però ha la mentalità molto aperta, a volte sente anche Mozart.”