ALTRO RECORD DEL MONDO PER CHIARA STATZU
FRANCESCA SECCI SI INNAMORA DELLO STRETTO DI MESSINA
Migliorarsi a distanza di quattro anni ha un che di stratosferico. Chiara Statzu, classe 1997 di Marrubiu, continua a lasciare stupefatti non solo i suoi amici della Sa.Spo, ma anche lo staff della Nazionale Italiana FISDIR che raccoglie sempre a mani piene dalle sue convocazioni. Agli Europei SUDS (Sports Union for athletes with Down Syndrome), di Padova, accumula tre medaglie d’oro. Negli 800, categoria Mosaico, ritocca il record del mondo (3: 40.46), che già le apparteneva dal giugno 2019, quando la sua cavalcata imperiosa vinse la sfida col cronometro durante i Campionati Italiani FISDIR di Macerata. Fu la replica al record mondiale, sempre sulla stessa distanza, realizzato a Madeira (Portogallo) nel corso dei Mondiali (ottobre 2018).
In Veneto, oltre a scrivere la storia nei due giri di pista, vince (realizzando il primato personale), nei 400 piani e poi, per non farsi mancare niente, ipoteca il metallo più prezioso, destinato ai 200 metri. Una tripletta fantastica, già vista lo scorso anno, quando Chiara, pur senza realizzare record, conquisto tre ori mondiali durante i DSWorld di Nymburk e Mladá Boleslav (Repubblica Ceca).
Ma in casa Sa.Spo quando c’è da fabbricare imprese nessuno si tira indietro. E a meditare qualcosa di grande ci sta pensando pure la nuotatrice FINP Francesca Secci che dopo aver “scortato” la leggendaria campionessa Novella Calligaris nella traversata non agonistica dello Stretto di Messina, assieme ad altri 15 campioni della disciplina, sta pianificando una replica seria, perché quello specchio d’acqua l’ha affascinata non poco. Intanto si prende una bella razione di complimenti per aver rappresentato il movimento natatorio paralimpico ad una manifestazione che ha celebrato i 75 anni della ANAOAI, (Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia), nel giorno in cui, 50 anni prima, la monumentale Novella, ai mondiali di Belgrado, si appropriava del record mondiale degli 800 metri stile libero.
In via Don Bosco i massimi dirigenti saspini, tra cui il presidente Luciano Lisci, il vice Antonio Murgia e Claudio Secci, il papà di Francesca, si congratulano con le due protagoniste dell’ultimo fine settimana. “Sono colpito positivamente dalle ultime, emozionanti prestazioni fornite da Chiara – esclama Lisci – perché a noi sportivi sta insegnando tante cose, come per esempio l’avere sempre voglia di migliorarsi anche quando si è già raggiunto un livello elevato di soddisfazioni. E sotto questo profilo non scherza nemmeno Francesca, anche lei, nonostante le molteplici avventure internazionali e l’infinità di titoli italiani, pensa sempre a qualcosa di più intrigante per coltivare con passione l’amore per il nuoto. A lei e a Chiara vanno i nostri complimenti e arrivati a questo punto, speriamo in nuove sorprese”.
CHIARA NON TRATTIENE LE LACRIME, LE FATICHE IMMENSE PORTANO GIOIE E PRIMATI
Il picchetto d’onore all’aeroporto di Elmas si forma spontaneamente, come tutte le altre volte che è atterrata sul suolo sardo con al collo medaglie d’oro, spesso evocatrici di riscontri cronometrici memorabili. Sopraffatta dagli omaggi floreali e dall’affetto di amici e familiari, tra cui la sua allenatrice Katia Pilia, la super campionessa prova a rivivere quei momenti fatati sotto il cielo patavino. “La trasferta è iniziata benissimo, al di là delle mie aspettative – dichiara Chiara Statzu – perché mi sono subito integrata al gruppo dell’atletica leggera già dal primo mattino. Col passare dei giorni ho scambiato qualche parola con i compagni di squadra e con i tecnici sia fuori, sia dentro il campo. Poi, durante gli allenamenti, abbastanza duri, ci siamo confrontati tra atleti e i risultati, da parte mia, non si sono fatti attendere. In tutto tre successi inaspettati che ho accolto con grande piacere. Mi sono scese addirittura le lacrime”.
Ora riposo assoluto, considerato che nell’ultimo anno non si è mai fermata, ma il 24 settembre sarà di nuovo in pista per i Campionati Regionali dove correrà i 100 e i 200 metri.
Pausa accordatagli con piacere da Katia Pilia che definirla felice è assolutamente riduttivo: “Quando ho incontrato Chiara prima della trasferta – narra – l’ho trovata molto serena e con una forma fisica eccellente dal momento che durante gli allenamenti i tempi ufficiosi registrati facevano pensare ad una nuova impresa. Per scaramanzia mi sono tenuta tutto dentro ma l’exploit negli 800 non mi ha colto di sorpresa. Con lei ho evitato qualsiasi forma di ottimismo, perché non volevo caricarla troppo di aspettative ma prevedevo un Europeo coi fiocchi da parte sua e così è stato”.
Il tecnico campidanese esamina le singole gare: “I 400 li ha corsi in maniera eccellente, ma negli 800 ha gareggiato benissimo; il primo giro l’ha concluso con un ottimo tempo, riuscendo addirittura a ridurlo nel secondo. Tanto di cappello per essersi migliorata a distanza di quattro anni. Poi i 200 li ha corsi mezzora dopo gli 800, stando nei suoi tempi”.
Un ulteriore exploit che premia il lavoro perpetrato quest’anno dalla società Sardegna Sport che ha sempre assecondato le richieste di Katia, nonostante la stagione di Chiara sia stata contraddistinta da mutamenti repentini che hanno reso burrascosi alcuni periodi dell’anno con la nuova classificazione, l’abbandono delle sue solite gare, il dirottamento verso la velocità e un tipo di preparazione differente. “La convocazione in Nazionale ci ha lasciato, seppur piacevolmente, di sale – prosegue Pilia – perché siamo tornati a ritroso per ripristinare i vecchi schemi accantonati; l’intensificazione del lavoro è costata anche grande fatica ma Chiara ha sempre risposto in maniera eccellente. Tali risultati gratificano pure me perché col cambio di categoria mi sono messa in discussione, pensando a quello che poteva essere la scelta più giusta per Chiara, ma sussistevano comunque dei timori per aver sbagliato impostazione”. Ma alla fine sono arrivate le gratificazioni: “E’ sempre emozionante avere dei riscontri sopra le righe da parte di Chiara – continua – che ho ringraziato perché i sacrifici fatti non sono stati vani; tenacia, impegno, determinazione e costanza sono aspetti che lei mette in ogni allenamento. Questo ci dà fiducia e sprona anche il resto della squadra”. Infine i dovuti ringraziamenti: “Si è arrivati a ciò con la complicità di un lavoro di squadra, dove è stata determinante la famiglia di Chiara, a lei sempre vicina e pronta ad assecondare le sue esigenze sportive. Davvero indispensabili gli altri componenti dello staff tecnico, pronti a coprire le mie assenze dovute agli impegni scolastici, segno che senza una costante e uniforme intesa di squadra certi traguardi non si possono raggiungere. Per non parlare dei compagni di Chiara che nel corso degli allenamenti la stimolavano continuamente. E infine un immenso grazie va ovviamente alla Sa.Spo.”
FRANCESCA SECCI NUOTA E MEDITA SULLO STRETTO
Non contava il tempo, né il piazzamento, anzi è arrivata assieme agli altri quindici partecipanti che nel tratto finale hanno fatto andare avanti Novella Calligaris per celebrare il mezzo secolo del suo record mondiale. A Francesca Secci, sullo Stretto, è venuta molta fame, avesse incontrato lungo il percorso i mostri Scilla e Cariddi li avrebbe divorati dall’entusiasmo. È certa che da quelle parti tornerà, ma non per una semplice traversata dalla Sicilia alla Calabria, ma per cimentarsi in una competizione agonistica.
L’atmosfera si è fatta subito elettrizzante, a stretto contatto con atleti che nel passato hanno partecipato alle Olimpiadi, ai Campionati del Mondo, agli Europei, più altre pietre miliari come Novella Calligaris o il pentatleta Daniele Masala.
Il tempo li ha aiutati, con lo specchio d’acqua piatto e le temperature perfette; insidiose come sempre le correnti marine ma gli esperti barcaioli della lega navale indicavano continuamente la rotta. “Aggiungiamo la bellezza dei colori dell’acqua – rimarca Francesca Secci – che assumono delle cromature incomparabili nella parte centrale dello Stretto. Lì non si vede il fondo perché la profondità è enorme. Non siamo stati tormentati nemmeno dalle meduse che in precedenza avevano assediato Novella durante gli allenamenti; abbiamo avuto a che fare solamente con delle innocue cassiopee”. E proprio l’ex primatista del mondo di Belgrado si è congratulata con Francesca: “Novella era contentissima che in mezzo a tanti azzurri ci fosse una rappresentante del movimento paralimpico, e questo mi ha fatto molto piacere. Abbiamo scattato foto, scambiato battute in attesa di quelli che erano un po’ indietro”. Insomma, in casa Sa.Spo probabilmente sentiremo parlare nuovamente di quel mix marino a base di Ionio e Tirreno.