La Scuola di Ercolano celebra il terzo scudetto del Napoli con il “Ciuccio Pavone”. L’opera d’arte site specific 100% green in ramoscelli di legno omaggia la mascotte del club azzurro, tra sport, didattica, creatività e identità culturale
Preside Laura Patrizia Cagnazzo: «L’energia “vulcanica” dell’I.C.3 De Curtis Ungaretti, esempio virtuoso realizzato nella scuola pubblica al Sud. La nostra è la didattica della Next Generation, tra EduGreen e Digital. Creatività e coinvolgimento, per contrastare la dispersione scolastica, il disagio giovanile e la povertà educativa».
Gli studenti di Ercolano celebrano il terzo scudetto del Napoli con il “Ciuccio Pavone”. L’animale fantastico è stato realizzato con i ramoscelli di legno dai giovanissimi delle classi medie dell’I.C.3 “De Curtis – Ungaretti” per omaggiare l’impresa eroica della SSC Napoli. L’originale “ciuccio” diventa così un’installazione artistica site specific, immersa in un’aula dipinta d’azzurro Napoli dagli stessi ragazzi.
“L’idea creativa nasce da una lezione sui simboli dell’arte paleocristiana, tra cui appunto il pavone, simbolo di rinascita che i ragazzi hanno subito associato al clima di festa che stavano vivendo per la vittoria dello scudetto della loro squadra del cuore”, spiega il Professore Claudio Cuomo, docente di Arte ed immagini.
Un binomio tra rinascita e creatività, con l’energia “vulcanica” dell’Istituto Comprensivo 3 “De Curtis – Ungaretti” di Ercolano che, ancora una volta, si impone in tutta la sua forza.
«Siamo tutti entusiasti del lavoro progettato dal Professor Cuomo e realizzato dai nostri ragazzi – esordisce il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Laura Patrizia Cagnazzo – È una dimostrazione esemplare di creatività, impegno, passione all’insegna del green e di un alto senso del valore sportivo identificatosi nel nostro territorio! Siamo sempre attenti alle scelte didattiche ed educative della nostra scuola, in particolare quest’opera del “ciuccio pavone” a noi tutti è sembrata davvero mitica! Lo sport ha una missione fondamentale in termini di opportunità di aggregazione e nella costruzione delle personalità dei giovani, attraverso i principi che racchiude in sé. Siamo molto orgogliosi dei nostri ragazzi, che già nei mesi scorsi insieme al Prof Cuomo, sono stati protagonisti di un intervento di arte pubblica, dipingendo i corridoi e le aule per il Giorno della Memoria, realizzando un murale emozionante e con un impatto fortissimo sul tema dell’Olocausto».
Il “Ciuccio Pavone” rientra nel progetto PON “Il Tinkering che avanza“. Un’installazione 100% green, realizzata con rami raccolti nel Parco della scuola, che sorge alle pendici del Vesuvio, e pittura ad acqua. Un lavoro durato più di un mese, dipingendo sulle pareti dell’intera classe alberi e pesci.
Perché “per imparare bisogna fare, anzi, bisogna armeggiare (traduzione di Tinkering)”, tra costruttivismo e costruzionismo. Un tinkerer, nel senso pedagogico del termine, è un individuo di qualsiasi età che fa esperienze pratiche con i materiali che ha a disposizione per comprenderli al meglio e per imparare a superare gli ostacoli in cui si imbatte, sviluppando attivamente nuove competenze. Il tinkering è uno specifico indirizzo pedagogico, ma è anche una disposizione con cui si affrontano problemi e progetti, che non si esaurisce in una razionale analisi o pianificazione, ma mette al centro la componente giocosa ed esplorativa.
LA DIDATTICA TESA AL COINVOLGIMENTO: EMOZIONARE, MOTIVARE, FARE
«Una metodologia didattica avveniristica e creativa multisensoriale tesa al coinvolgimento, per fronteggiare la dispersione scolastica, il disagio giovanile e la povertà educativa – insiste la preside Laura Patrizia Cagnazzo – Un’effervescenza che cattura l’attenzione, perché realizzata in una scuola pubblica, e che rivive nella gioia dei bambini e dei ragazzi. La nostra è una scuola dalla parte dello studente. Festeggiamo la creatività, le scienze, le tecnologie e tutte le attività STEM che da anni proseguono in questa scuola. I nostri giovani – prosegue Cagnazzo – acquisiscono saperi complessi attraverso l’esperienza personale e il “fare”. Imparare facendo, perché solo così potranno metabolizzare i saperi, imprimere nella loro memoria a lungo termine le esperienze significative del loro studio-lavoro e tutto ciò che hanno acquisito. I genitori sono sorpresi perché non immaginavano il lavoro svolto dai ragazzi, felici di poter contare su una scuola innovativa, creativa, avveniristica qui al Sud, per imparare a vivere la contemporaneità e a leggere il mondo in cui viviamo».
Il claim è “scoprire, trasmettere, emozionare, motivare”, ma anche “lavorare, imparare, fare”: «Solo così i nostri ragazzi potranno sviluppare competenze per il futuro. Tutto il nostro Piano di Offerta Formativa è orientato al green, alla transizione digitale ed ecologica. I nostri PON sono curvati su questi aspetti, perchè siamo in una scuola piena di spazi e abbiamo la possibilità di far vivere ai nostri piccoli esperienze sul campo con esperti nei vari settori. Attraverso le emozioni e il coinvolgimento i ricordi belli rimangono impressi nella memoria, lasciando saperi e insegnamenti profondi ed è su questo che vogliamo puntare».