UNA QUATTRO MORI CAGLIARI SUPERSTAR CONQUISTA L’EUROPE CUP DELLA ETTU
Gioisce la Sardegna, si congratula l’intera Italia pongistica. Scardinare una delle tante fortezze mitteleuropee poteva rappresentare una chimera fino ad un paio di anni fa. Poi è arrivato “un’intrusa mediterranea” che ha scompaginato le carte regalando un po’ di gloria alla rinomata isola del Tirreno. Dopo essere state estromesse in semifinale lo scorso anno, le ragazze del club cagliaritano Quattro Mori hanno ritentato con successo la rincorsa allo scettro della ETTU Europe Cup women, agguantato con una secca vittoria sul campo dell’SH ITB Budaörsi Sport Club (Ungheria), già battuta sia all’andata e sia nei due incontri dell’inverno 2022 che decretarono lo storico raggiungimento di una semifinale europea del club presieduto da Mario Gabba. In quella circostanza ebbero la meglio le portacolori della francese ALCL TT Grand-Quevilly, le stesse che quest’anno, sempre in semifinale, hanno dovuto cedere il passo alla strapotenza mora allenata da Stefano Curcio (vedere intervista in basso) e caratterizzata dalle straordinarie prestazioni di Tania Plaian, Andreea Dragoman e Offiong Edem.
La stagione attuale era cominciata con un’altra prima assoluta, l’esordio in Champions League Women dove, nonostante l’eliminazione, è stato lasciato il segno vincendo a casa del TTC Berlin eastside. “Retrocesse” in Europe Cup si sono subito immedesimate nella nuova/vecchia contesa, passando i quarti di finale nel derby italiano con l’ASV Südtirol. Il resto è noto, con un successo strepitoso mai visto in Sardegna, accompagnato anche dall’incredibile retrocessione subita nel frattempo in A1 femminile.
L’inedita conquista europea inorgoglisce anche il comitato regionale Fitet, a riprova che in questa regione si sta facendo un gran bene e i risultati eclatanti costantemente affiorano: “I complimenti al Quattro Mori Cagliari sono doverosi – dice il presidente Simone Carrucciu – innanzi tutto per l’aver saputo individuare un mix di atlete brave anche ad amalgamarsi nel miglior modo possibile; e questo è un aspetto di non poco conto. Un grande plauso alla va alla società, ai tecnici e ai dirigenti, per questo eccezionale risultato. La speranza è che si possa continuare a seminare scompiglio nel vecchio continente come già da tempo Quattro Mori e altre formazioni sarde stanno facendo con passione e impegno”.
STEFANO CURCIO: “MI PIACEREBBE PARTECIPARE ALLE OLIMPIADI”
Classe 1990, il tecnico cagliaritano Stefano Curcio ha ancora tanti margini di miglioramento davanti a sé. Intanto si gode questa coppa che rappresenta un ottimo biglietto da visita per il futuro.
Siete riuscite ad imbrigliare un’avversaria molto forte sia all’andata, sia al ritorno: cosa ha fatto secondo te la differenza?
La nostra squadra annovera due giocatrici tra le più forti della competizione e una numero 3 che comunque sa il fatto suo e può dare filo da torcere a chiunque. La finale l’abbiamo preparata nei minimi dettagli, conoscevamo bene le avversarie e siamo riusciti a seguire la linea tattica adottata, sia all’andata, sia al ritorno, ed è andata bene.
La stagione era cominciata in Champions
Là siamo state un pochino sfortunate nel sorteggio perché abbiamo beccato la squadra di Berlino, n. 1 del ranking e l’UCAM Cartagena T.M, la vincitrice uscente dell’Europe Cup e che si è rinforzata con la n. 25 del mondo Zhang. Nonostante fossero due squadroni importanti, siamo riusciti a vincere in Germania e poi abbiamo fatto sudare anche il team spagnolo: sono state due gare perse ma tiratissime sia all’andata, sia al ritorno.
Poi in Europe Cup avete sbaragliato i campi
Siamo stati molto bravi, disputando una bellissima competizione. Probabilmente il prossimo anno saremo tra le prime 8 squadre del ranking europeo e automaticamente teste di serie in Champions. In quel caso si giocherebbe in un girone sulla carta più facile. Arrivare ai quarti di finale della massima competizione continentale sarebbe una grande soddisfazione.
Primi in Europa, ultimi in A1 femminile, come si spiega?
La stagione è stata indubbiamente strana. In A1 avremmo potuto avere una squadra molto competitiva ma purtroppo c’è stato un comportamento deplorevole e poco rispettoso da parte di Jamila Laurenti che ci ha lasciati in mezzo ad una strada a tre giorni dall’inizio del campionato dando delle giustificazioni che a noi son sembrate irreali.
Dovevate trovare un rimedio a tutti i costi
A quel punto ci siamo affidati a Rossana Ferciug; non finiremo mai di ringraziarla per la sua disponibilità nonostante un grave infortunio subito pochi mesi prima che cominciasse il campionato. In ogni partita ha dato quello che poteva. Abbiamo lottato fino alla fine, pur sapendo che non sarebbe stato semplice giocare in queste condizioni. Siamo retrocessi, evidentemente doveva andare così, fortunatamente la nostra A2 ha superato i play off e ci ritroviamo ancora nella massima serie. Comunque scambierei volentieri questa retrocessione con la vittoria in coppa.
Come ha reagito a questo successo il presidente Mario Gabba?
È al settimo cielo, ho visto i suoi occhi brillare, merita questa vittoria. Ha dato e dà ancora tutto sé stesso a questo sport e a questa squadra. Abbiamo vinto anche per lui.
Altri sfizi da toglierti?
Non ho mai nascosto che il mio sogno è andare alle Olimpiadi. Non ce l’ho fatta da atleta ma metterò tutto me stesso per provarci come tecnico. Vorrei accompagnare gli atleti che alleno il più in alto possibile. Spero un giorno di poter festeggiare anche una Champions League, uno scudetto, sarebbe veramente fantastico.
Sei ancora molto giovane, hai molte carte da giocare
Chissà se un giorno avrò la fortuna di allenare una squadra della Nazionale. Devo ancora imparare tantissimo; lo faccio osservando i colleghi, i miei atleti. E poi leggo, studio, mi informo, vado in palestra, provo, riprovo, cerco di cambiare metodo. Vediamo dove porteranno le mie capacità, non voglio pormi limiti, sogno in grande per diventare un grande tecnico, darò il cento per cento per non avere rimorsi.
STAGE PARALIMPICO A QUARTU S. ELENA
La palestra di via Vespucci, quartier generale del Tennistavolo Quartu, sarà il primo polo d’attrazione per i pongisti con disabilità fisica di tutta l’isola, chiamati a rapporto dal tecnico regionale Ana Brzan. Il primo stage del 2023 è stato fissato per venerdì 12 maggio con inizio alle ore 16:00. Sarà l’occasione per confermare lo stato di crescita del settore.
TORNEO OPEN A CAGLIARI
Si continua a giocare e questo è un ottimo segnale. Ancora una volta sarà la società Marcozzi ad ospitare un torneo regionale. Stavolta si tratta di un Open che coinvolgerà i tesserati sia il 13, sia il 14 maggio 2023. Nel pomeriggio di sabato spazio al singolo over 600 e ai doppi di 4a categoria e 5a e 6a. L’indomani si parte col singolo over 2000 e a seguire quello riservato agli over 5000.
LA COPPA SARDEGNA 2023 È DEL TORRELLAS CAPOTERRA
A metà strada per accontentare un po’ tutte le società. La posizione strategica di Norbello, nel cuore dell’isola favorisce una sistematica affluenza di pongisti che affrontano la trasferta con meno recriminazioni sulla mole di chilometri percorsi. In realtà l’idea di affidare alla locale società pongistica guilcerina le redini della Coppa Sardegna è arrivata dopo che nessuna delle altre realtà isolane, preventivamente sollecitate dal Comitato, ha voluto prendersi la responsabilità di organizzarla. Fortunatamente, disposta la sede di svolgimento gare, sono uscite allo scoperto ben diciotto squadre che hanno tenuto sotto torchio l’arbitro Rossana Spiggia e il suo collaboratore, fresco di nomina, Davide Portas, per una dozzina d’ore. La lunga maratona ha premiato il Torrellas Gialla Capoterra di Maurizio Piano e Nicola Carboni che in finale hanno piegato le resistenze del Tennistavolo Guspini Master di Massimiliano Broccia e Silvio Dessì, battuti di misura. Sul percorso dei vincitori si rimanda al commento in basso di uno dei protagonisti, mentre per ciò che concerne le performance dei medio campidanesi, una volta approdati al tabellone finale hanno superato per 3-0 il Carbonia Blu di Walter Barroi e Vito Moccia.
A incoraggiare i superstiti dileguatisi solo a tarda notte c’era il presidente della Fitet Sardegna Simone Carrucciu che ha premiato le due finaliste: “Come sempre la Coppa Sardegna coinvolge per la sua particolare formula – ha dichiarato – e ringrazio tutte le diciotto formazioni che sono volute venire a Norbello a trascorrere una domenica di sano agonismo, senza dimenticare il lungo lavoro degli arbitri, che ringrazio particolarmente, per la presenza di visi nuovi anche in questo settore, aspetto che mi soddisfa non poco. Faccio i complimenti ai vincitori e spero che anche le ultime gare regionali della stagione possano registrare una buona affluenza di tesserati”.
TUTTA LA COPPA DEL TORRELLAS GIALLA MINUTO PER MINUTO
(a cura di Maurizio Piano)
A Norbello ci siamo presi una gran bella soddisfazione io e il mio compagno di squadra Nicola Carboni. Ambivamo ad arrivare a podio, sapendo di poter dare del filo da torcere anche alle formazioni più forti fra quelle iscritte, ma di poter vincere il torneo ci abbiamo creduto solo dopo aver battuto in semifinale il Guspini Verde, che in mattinata con Nicola avevamo battezzato quali più probabili candidati alla vittoria del torneo. Una volta in finale, però, visto anche il livello di gioco che stavamo esprimendo, sapevamo di avere delle chance e al termine di una partita combattutissima ci siamo riusciti.
IL DOPPIO DISCRETO
A conti fatti, nelle gare del tabellone ad eliminazione diretta è stato decisivo vincere il doppio, specialità in cui Nicola e io ci trovavamo per la prima volta a giocare assieme, esclusi sporadici esperimenti fatti in allenamento. Nel girone, poi, contro La Saetta B il rodaggio del doppio non è stato dei migliori e contro Maurizio Ledda e Mattia Pala abbiamo perso per 3-1 giocando tutt’altro che bene, fortunatamente nei singoli abbiamo invece sin da subito dato prova di essere in giornata.
TOUR DE FORCE
Vinto il girone, avendo battuto per 3-1 La Saetta B e per 3-0 la Paulilatino Gialla e lo Smash TT Sassari, è iniziato il tour de force della serata con tre gare giocate senza soluzione di continuità in cui abbiamo dovuto dare fondo a tutte le nostre energie fisiche e mentali. A differenza delle altre tre semifinaliste, infatti, noi abbiamo dovuto giocare un turno in più: il quarto di finale contro il Paulilatino Blu.
L’OSTICO PAULILATINO TARGATO PUSCEDDU
Partita molto dura quella contro Luigi e Nazzaro Pusceddu, che nel girone avevano avuto la meglio su La Saetta A e dato prova di essere in ottima forma. Luigi ha subito battuto Nicola per 3-1 mentre io ho avuto meno problemi del solito contro la puntinata di Nazzaro e ho vinto per 3-0. Il doppio è stato il punto di svolta: con Nicola siamo riusciti a trovare automatismi migliori rispetto alla mattinata e dopo aver perso ai vantaggi il primo set siamo riusciti a portarla a casa per 3-1. Luigi ha riportato il match in parità battendomi per 3-2, ma nell’incontro decisivo Nicola ha portato a casa la vittoria per 3-1.
DA UN TENNISTAVOLO GUSPINI ALL’ALTRO
In semifinale abbiamo poi affrontato il Guspini Verde che schierava Francesco Broccia e i suoi cugini Manuel e Luca. Tre giovani tutti molto forti contro cui sapevamo di dover mettere in atto il nostro miglior tennistavolo. Così in effetti è stato. Nel primo incontro io ho perso per 3-2 con Francesco, in una partita combattutissima nella quale nonostante la sconfitta mi sono divertito tanto. Nicola ha impattato l’incontro battendo per 3-1 Manuel, anche qui un match al cardiopalma con tre set terminati 11-9 e uno ai vantaggi. Nel doppio io e Nicola abbiamo giocato molto bene e, un po’ con anche nostra sorpresa, siamo riusciti a vincere senza perdere alcun set. Contro Francesco, Nicola ha giocato una bella partita ma è uscito sconfitto per 3-1, così questa volta spettava a me giocare il match decisivo. Contro Manuel avevo perso di recente, al Memorial Cuccu disputato a Muravera, partita in cui mi aveva spazzato via a suon di top-spin di dritto. Stavolta, però, sentivo di essere in giornata e l’ho affrontato senza timori. Sono riuscito a tenerlo corto, cercando di non concedergli il primo attacco e cercando invece di attaccare io per primo e così facendo sono riuscito a superarlo per 3-1.
E ARRIVA FINALMENTE LA COPPA
In finale ci siamo trovati contro il Guspini Master formato da Silvio Dessi e Massimiliano Broccia, mentre Fabrizio Melis dopo aver giocato fino alla semifinale aveva lasciato ai suoi due compagni l’incombenza dell’ultimo atto. Visto l’orario (la finale sarebbe poi terminata intorno alle 22,15), i primi due singolari sono stati giocati in contemporanea e mentre su un tavolo io battevo Massimiliano per 3-1, rifacendomi della sconfitta subita in semifinale ai Campionati Sardi Veterani, sull’altro tavolo Nicola ingaggiava una battaglia con Silvio, che alla fine ha prevalso per 11-9 al quinto set. Quella della finale è stata credo la gara di doppio che io e Nicola abbiamo giocato meglio e abbiamo prevalso per 3-1, andando così in vantaggio nel match. Vantaggio che Silvio ha annullato, battendomi per 3-0, non però senza soffrire. La partita decisiva ha così visto affrontarsi Nicola e Massimiliano, entrambi stanchissimi ma vogliosi di concludere con la vittoria quella che è stata una vera e propria maratona sportiva. Nicola ha subito nei primi due set un Massimiliano che ha attaccato ogni palla, con quasi tutti i punti decisi da scambi prolungati. Sotto di due set, però, il mio compagno di squadra ha trovato qualche energia in più al cospetto di un Massimiliano che invece dava segnali di essere ormai fisicamente alla frutta. Quindi, set dopo set, Nicola è riuscito a recuperare il match e vincere per 3-2 consegnando così al Torrellas la Coppa Sardegna 2023.
ANNATA INDIMENTICABILE
Questa coppa è un ulteriore alloro che riusciamo a portare in società in questa che è senza dubbio, finora, la stagione più prolifica di risultati nella storia del Torrellas, accompagnando la vittoria del campionato di D1, due titoli sardi giovanili e diverse vittorie nei tornei giovanili e di categoria. Insomma, non è ancora finita ma per noi è già una stagione da ricordare.
CON IL “MARTINI FAIR PLAY” LA FITET SI METTE BENE IN MOSTRA
Per il secondo anno consecutivo la FITeT Sardegna era presente nella sede di via Cabras, a Cagliari, dell’Istituto Tecnico Economico Pietro Martini. Si celebrava la sesta edizione del Martini Fair Play con il coinvolgimento di quattro istituti per un totale di duecento studenti: oltre alla scuola organizzatrice, c’erano rappresentanze provenienti dal Liceo “Euclide”, Liceo “Foiso Fois”, IPSS S. Pertini. Tutti intenti a praticare tante discipline, tra cui il tennistavolo, degnamente rappresentato e raccontato con fatti e parole dal tecnico Martina Mura, costantemente a disposizione per tutti coloro che oltre a farsi due tiri, volevano approfondire la materia. Presente anche il presidente Simone Carrucciu che ha accettato volentieri l’invito della docente del Martini Manuela Caddeo che all’interno del Comitato Paralimpico, di cui Carrucciu è commissario straordinario, ricopre il ruolo di referente regionale per la Scuola (vedere intervista in basso).
“Ho accettato volentieri l’invito – ha sottolineato Carrucciu – perché stando a stretto contatto con gli studenti si imparano tante sfumature, molto utili per capire anche su quali traiettorie stanno viaggiando le nuove visioni dello sport da parte del pianeta giovani. Come costantemente succede, ho potuto notare che la nostra disciplina è meta ambita dei partecipanti e ringrazio Martina Mura che ha saputo gestire al meglio l’attività in mezzo ad una entusiastica marea adolescenziale. Ringrazio il Dirigente, la professoressa Manuela Caddeo e la scuola tutta per aver pensato alla nostra federazione come veicolo importante di messaggi sportivi e inclusivi”.
MINI CHIACCHIERATA CON MANUELA CADDEO
Una vita in mezzo allo sport. Come velocista la si ricorda campionessa italiana dei 200 metri, ma sono svariati i titoli regionali conquistati. Come dirigente è attualmente vice presidente della FIDAL regionale e del CUS Cagliari. E poi c’è l’insegnamento.
In tutte le cose che fa, Manuela Caddeo mette tanta passione. E anche a scuola cerca di ottenere sempre il massimo dai suoi alunni.
Tiriamo un bilancio del Martini fair Play?
Si spera, in futuro, di aumentare le attività sportive in maniera più strutturata. Per la prossima edizione abbiamo intenzioni bellicose con l’ampliamento del numero degli istituti con scontri agonistici tra scuole. Per la prima volta abbiamo aperto all’atletica leggera, però abbiamo dovuto rinunciare a due sport paralimpici, scherma e calcio balilla, perché i tecnici avevano già preso altri impegni. Ci sono stati riconoscimenti per tutte le squadre e gli istituti presenti, ma abbiamo premiato anche l’atleta che ha mostrato maggiore fair play.
Nella vostra scuola c’è tanto fermento
Il Martini è un istituto con indirizzo turistico-sportivo. Tutte le classi dello sportivo hanno contribuito all’organizzazione dell’evento dedicandosi alle attività più disparate, necessarie per tenere in piedi un’iniziativa di questo tipo. Ci interessa molto che i ragazzi abbiano una parte attiva in quello che poi si trasforma in un evento voluto, costruito e organizzato da loro.
L’apporto dei docenti è comunque necessario?
Certamente, però l’attività dei ragazzi viene al primo posto. Tra l’altro abbiamo inserito sia nelle squadre, sia nel corpo organizzativo un gruppo di docenti e alunni stranieri, coinvolti nel progetto Erasmus, che hanno fatto l’attività da noi. Questo perché, oltre allo scambio culturale, chiedemmo se avessero avuto il piacere di partecipare ad attività sportive. Hanno risposto con entusiasmo e sono stati inclusi nelle varie squadre. C’è stato un autentico scambio di quei valori che caratterizzano il fair play sportivo.
La FITeT non ha fatto mancare il suo apporto
L’intervento di Simone Carrucciu è sinonimo di grande interesse. La scuola l’ha voluto premiare con una medaglia perché non è da tutti utilizzare il proprio tempo per queste cose. Abbiamo ringraziato pure Martina Mura perché è stata carinissima nel gestire un’attività non strutturata, ma basata sull’affluenza dei ragazzi che volevano giocare a tennistavolo.
STUDENTESCHI A NORBELLO: PROCLAMATI I CAMPIONI REGIONALI
Un bel ritrovo tra praticanti seri e amatoriali che fanno il possibile per mantenere altissimo l’onore della scuola di appartenenza. A Norbello confluiscono le rappresentative maschili e femminili che hanno superato la fase provinciale dei tornei di tennistavolo. La palestra comunale di via Azuni si popola così di alunni agguerriti coordinati dall’arbitro federale cagliaritano Nicola Mazzuzzi. Vista l’importanza della posta in palio non è mancato il coordinatore regionale dell’Ufficio di Educazione Fisica e Sportiva Antonio Murgia.
Nella categoria cadetti maschile ha prevalso l’IC Santa Caterina di Cagliari composto dai fratelli marcozziani Varis e Zemgus Lai. Nel girone hanno preceduto l’IC Lanusei, il Monte Rosello Basso di Sassari e L’IC di Abbasanta.
Tra le cadette, vittoria delle esperte pongiste del Tennistavolo Sassari Laura Alba Pinna e Maria Laura Mura che hanno rappresentato l’IC Brigata Sassari. Piazza d’onore per il comprensivo Monastir e terzo posto per l’IC Abbasanta.
Quattro le formazioni che si sono date battaglia nella categoria allievi maschile dove predomina il Liceo Leonardo da Vinci di Lanusei che ha schierato due conosciutissimi giocatori del Muravera TT, Elia Licciardi e Emanuele Cuboni. Secondo posto per l’IIS Paglietti di Porto Torres. Più dietro ancora il LS Michelangelo Cagliari e l’ITIS Othoca di Oristano.
L’Einaudi di Muravera vince nella categoria allieve femminile grazie ai contributi delle tenniste Sara Corona e Sofia Corona che ce l’hanno fatta anche senza l’apporto della compagna Alessandra Stori, volto noto del Muravera TT. Completano la classifica il Liceo Gramsci di Olbia e l’ITIS Othoca di Oristano.
Non è voluto mancare all’appuntamento il padrone di casa nonché presidente della FITeT Sardegna Simone Carrucciu: “E’ sempre un piacere ospitare a Norbello queste manifestazioni, ma ancora di più vedere i ragazzi impegnati alla conquista di un posto per la fase nazionale. Tutto ciò è frutto di una grande sinergia con l’Ufficio Scolastico Regionale che ringrazio tanto per la collaborazione insieme a tutti i docenti che promuovono lo sport”.
A TERNI QUATTRO MORI E TENNISTAVOLO SASSARI INTASCANO DUE IMPORTANTISSIME PROMOZIONI
Lo scorso fine settimana i concentramenti extra season di serie A2, B e C femminile hanno decretato le future fisionomie dei campionati. La notizia più eclatante per il mondo sardo è che il Quattro Mori di A2 vince i play off e sale in A1 a poco più di un mese dalla retrocessione delle future campionesse di Europe Cup. Un passaggio di testimone che amplifica gli entusiasmi in via Crespellani e dintorni.
Si tratta del Quattro Mori Cagliari di Sjanie Sanne De Hoop, Wei Jian e Marina Conciauro. Accompagnate dal presidente Mario Gabba hanno battuto per 4-0 sia la Polisportiva P.G. Frassati, sia la Regaldi Novara. Ininfluente il 3-3 con la Clementina il giorno dopo in quanto entrambe già promosse.
L’altra bella impresa è targata Tennistavolo Sassari che sale in serie A2 femminile dopo aver superato indenne una fase play off abbastanza complicata (in basso l’intervista al tecnico Sandro Poma).
Non possono mancare le felicitazioni da parte del presidente della Fitet Sardegna Simone Carrucciu: “L’ossatura dei campionati femminili e maschili nazionali si irrobustisce sempre più sul lato della Sardegna che incrementa la sua presenza tra le due serie maggiori. La pianificazione oculata premia e sono sicuro che anche l’anno prossimo assisteremo a tante belle battaglie con protagonisti i nostri club conterranei. Complimenti a tutte le squadre neo promosse nei numerosi campionati nazionali e regionali per una nuova stagione ricca di soddisfazioni”.
Il Tennistavolo Sassari e La Saetta, qualificate ai play off nazionali dopo aver occupato le prime due posizioni nel girone regionale della serie C non ce l’hanno fatta a tentare la salita in serie B
LE IMPRESSIONI DEL PRESIDENTE DELLA QUATTRO MORI MARIO GABBA
Sembra superfluo sottolinearlo, ma alla luce degli ultimi avvenimenti, il presidentissimo dei Quattro Mori Mario Gabba è al settimo cielo. In oltre cinquant’anni di attività ha visto di tutto ed il contrario di tutto, ma di sicuro questa stagione gli resterà per sempre impressa.
La sofferenza per la retrocessione è durata appena una quarantina di giorni..
Avevamo costruito una squadra forte che avesse la funzione di “paracadute” nel caso fosse retrocessa la ammiraglia di A1. Ipotesi che poteva sembrare remota, ma causa anche la assenza della Dragoman nella sfida decisiva col Muravera TT, siamo finite all’ultimo posto, situazione che ci ha provocato un grande dispiacere. Dopo che Muravera TT e Tennistavolo Norbello si sono salvate, in A2 siamo rimaste noi come squadra più forte ed è stato tutto molto più semplice.
In effetti già dopo la prima giornata avete centrato l’obiettivo
Le abbiamo vinte entrambe 4-0 ma purtroppo avevamo Marina Conciauro che stava poco bene e nella gara con il Clementina, il giorno dopo, abbiamo preferito tenerla a riposo per non peggiorare il suo quadro clinico, tanto arrivare prime o seconde era la stessa cosa.
Alla fine tutto è andato per il meglio
Siamo contentissimi per la Coppa Europea e per questa risalita immediata nel massimo campionato. In realtà al Quattro Mori abbiamo dato un impulso importante solo negli ultimi sei anni per valorizzare Rossana Ferciug che contiamo di rivedere completamente ristabilita nel prossimo campionato di A2. E poi ci sono le due romene Andreea Dragoman e Tania Plaian che a livello europeo riescono a trovare una dimensione elevatissima.
PAROLA AD ALESSANDRO POMA, COLLEZIONISTA DI SUCCESSI OVUNQUE
Il re mida del tennistavolo ha colpito ancora. Il tecnico cagliaritano Sandro Poma, già giocatore da alte sfere, continua a immagazzinare soddisfazioni personali che inevitabilmente vanno a gratificare anche le società con cui viene a contatto da quando si dedica all’affinamento di atleti piccoli e grandi. L’ultima chicca del suo repertorio riguarda la promozione in A2 femminile del Tennistavolo Sassari.
Cosa stai provando?
Enorme soddisfazione, avevo già fatto la B femminile ma quest’anno ho visto un livello molto alto. In sede di programmazione la società palesò l’intenzione di fare il salto di categoria, chiedendomi di condurre la squadra. L’ho fatto con enorme piacere perché tra le giocatrici c’era Laura Alba Pinna: la conosco da quando era piccola allenandola per diversi anni. Con lei c’è un bel feeling e mi dava motivazione l’idea di continuare a farla crescere.
Attorno a lei hanno ruotato atlete di rilievo
Inizialmente la squadra era composta da Stanislava Burenina, Elena Rozanova e Laura Alba. Cammin facendo eravamo consci del fatto che saremo riuscite sicuramente a qualificarci per i play off. Dando però uno sguardo alle squadre degli altri gironi la società ha percepito che non sarebbe bastata per tentare la salita in A2. C’è stato quindi l’innesto di Claudia Caragea che ha disputato gli ultimi concentramenti in modo tale da disputare i play off.
Una scelta fondamentale..
L’innesto è stato eccellente per un paio di motivi: uno perché ha elevato il livello della squadra diventando la numero 1 a pari merito con Burenina, anche lei reduce da un ottimo campionato. In secondo luogo ho potuto conoscere una ragazza che a livello d’età potrebbe essere mia figlia ma è veramente una splendida persona: educata, umile, vogliosa di imparare e molto socievole con le sue compagne, tra l’altro proveniente da una famiglia di addetti ai lavori visto che la mamma è allenatrice come me.
Ritorniamo alla regular season
Il girone l’abbiamo vinto bene e con Caragea in maniera ancora più netta. Ma un’enorme soddisfazione è arrivata da Laura Pinna che ha realizzato un buon 87% di rendimento. Burenina si è dimostrata di una solidità importante, Rozanova ha dato un ottimo contributo di esperienza e nel modo di compattare ulteriormente il gruppo; è una persona meravigliosamente disponibile. Insomma si è creato quell’ottimo clima di squadra e di conseguenza d’affiatamento a cui io tengo molto.
Poi sono arrivati i play off
Sapevamo di partire con un handicap. La Burenina non aveva una buona classifica perché non fa tornei e il suo reale valore non è in essa rispecchiato. Siccome gli accoppiamenti erano in base alle teste di serie e quindi alle loro classifiche ci siamo imbattuti in un calendario molto difficile.
Ma non vi siete scoraggiate
Siamo partiti come numero sei. Nel girone del sabato, dove ne passava soltanto una, abbiamo incontrato Torino e Castello Roma, quest’ultima giunta dietro di noi nella regular season. Con le prime abbiamo vinto abbastanza bene mentre con le romane è stata in salita per la loro straordinaria prestazione che le ha consentito di essere sopra di due punti. Mantenendo la calma siamo arrivati al pareggio: ci bastava perché la loro numero tre era abbastanza debole per cui vincendo con lei per due volte 3-0 siamo passate per differenza set.
E poi arriva la prova del nove di domenica
Sono stati formati due gironi da tre squadre ciascuno. Le prime due di ciascuno sarebbero state promosse. Il nostro era senza orma di dubbio il più difficile. Decisiva la fantastica prestazione contro l’Athletic Club Genova perché sia Claudia, con un bel 11-9 al quinto, sia Stasia, si sono imposte sulla loro numero 1 Suprunova. La partita è girata a nostro favore con un’eccellente prestazione complessiva.
Dovevate solo attendere
Quando Molfetta ha realizzato il terzo punto contro Genova abbiamo festeggiato. Però eravamo abbastanza sereni perché la squadra era carica e convinta di poter ben figurare anche contro la squadra pugliese che poi si è trasformata in una gara amichevole
Lo staff dirigenziale è rimasto soddisfatto?
Direi moltissimo. Ringrazio il presidente Marcello Cilloco e il direttore tecnico Mario Santona della loro presenza a Terni perché condividere i successi è quanto di più bello mi possa accadere. Era importante per la società e la crescita del Tennistavolo Sassari a 360°. Adesso si deve programmare sempre meglio la prossima stagione e vedremo cosa saranno in grado di fare. La soddisfazione è enorme perché era un obiettivo dichiarato al termine di una stagione che ha visto il Tennistavolo Sassari ottenere degli importantissimi risultati sia in campo maschile, sia in campo femminile. Per essere stato il mio ultimo impegno dell’anno finire così in bellezza mi ha fatto un enorme piacere.
OYEBODE E ROSSI PROTAGONISTI NELLA NAZIONALE MAGGIORE
Se la Nazionale italiana maschile ha strappato la qualificazione agli Europei di Malmö, in Svezia, dal 10 al 17 settembre, un po’ di merito va ai due pongisti campidanesi Johnny Oyebode (Tennistavolo Sassari) e Carlo Rossi (Marcozzi Cagliari). Entrambi, con il contributo dei compagni Leonardo e Matteo Mutti, sono attori principali nel gruppo 3 con i successi rifilati a Serbia e Lussemburgo, prodotti con i consigli del tecnico Lorenzo Nannoni. Oyebode ha giocato entrambe le sfide collezionando due successi , mentre Rossi ha giocato un solo match, vinto contro i lussemburghesi.