La tredicesima edizione della Night of Kick and Punch ha confermato le aspettative: i combattimenti sono stati spettacolari, il pubblico ha affollato in ogni ordine di posti il PalaLaserra di Rozzano, gli ospiti VIP sono stati numerosi, il più applaudito è stato il campione di pugilato Daniele Scardina (che ha accettato tutte le richieste di selfie) e la serata nel suo complesso ha entusiasmato i presenti che sicuramente compreranno il biglietto per la prossima edizione. In definitiva, la Night of Kick and Punch 13 ha dimostrato l’alto livello del movimento italiano degli sport da ring, come conferma l’organizzatore Angelo Valente: “Sono felice di aver avuto per l’ennesima volta un successo di pubblico. Significa che gli appassionati di sport da ring hanno capito quanto impegno mettiamo nel nostro lavoro e questo garantisce uno spettacolo di prim’ordine. The Night of Kick and Punch è diventato un marchio di qualità e questo mi rende orgoglioso.” Angelo Valente e sua moglie Marianna hanno organizzato l’evento in collaborazione con la Sap Fighting Style dell’avvocato Michele Briamonte e con il patrocinio del Comune di Rozzano. “Anche la presenza del sindaco Gianni Ferretti mi ha fatto molto piacere – commenta Angelo Valente – perchè significa che le istituzioni sono vicine ai nostri sport e di questo il nostro movimento ha bisogno.”
L’atleta più importante al PalaLaserra era il campione del mondo dei pesi gallo Wako-Pro Luca Cecchetti che ha dominato Daniel Bozso sulla distanza delle tre riprese da tre minuti ciascuna combattendo con le regole dello stile K-1: pugni, calci e ginocchiate. Il titolo non era in palio. Cecchetti ha sfoggiato tutto il suo repertorio tecnico facendo capire subito a Daniel Bozso di essere sul ring con un atleta di un livello superiore. Bozso non ha mai avuto alcuna possibilità di vincere contro The Sniper = il cecchino. Molto atteso anche il match valido per il vacante titolo italiano di K-1 nella categoria 81 kg tra Emanuele Lulaj e l’idolo locale Flavio Fumagalli per il quale gli spettatori hanno fatto un tifo infernale. Per tutte le quattro riprese, Lulaj e Fumagalli hanno dato il 100% producendo un combattimento molto spettacolare. Ha vinto meritatamente Lulaj che ha sferrato i pugni e calci più potenti ed in un paio di occasioni ha dato l’impressione di poter vincere prima del limite. Complimenti anche a Flavio Fumagalli che dimostrando uno spirito da guerriero ha tenuto duro fino all’ultimo secondo dell’ultima ripresa. L’avvocato Michele Briamonte ha sostenuto tre riprese con Matija Brkovic con le regole dello stile low kick (pugni dalla cintura in su e calci a tutto il corpo) dando dimostrazione di possedere un’ottima tecnica ed infatti ha vinto con merito. A New York definirebbero questa esibizione white collar kickboxing perchè gli sport da ring sono molto popolari anche tra i dirigenti d’azienda, gli imprenditori e gli avvocati come Michele Briamonte. Entusiasmante anche il combattimento di muay thai tra Amro Ghanem e Diego Fornacciari. Nella muay thai si colpisce l’avversario con pugni, calci, ginocchiate, gomitate ed è consentito proiettarlo a terra, ma nel momento in cui l’avversario è al tappeto si deve interrompere l’azione. Ha vinto Amro Ghanem ai punti. “Amro aveva bisogno di una vittoria per rilanciarsi – spiega Angelo Valente – e lo ha fatto combattendo alla grande. Amro vive in Inghilterra, ma viene a combattere nei miei eventi perchè può misurarsi con i migliori.” Nel pugilato, Francesco Paparo ha costretto al ritiro dopo tre riprese Vitalie Spinu mentre Vadim Gurau ha superato ai punti Nerdin Fejzovic.