Sono passati 13 anni da quando quel bambino, allora quattordicenne, andava in giro con il papà per palazzetti, assemblee di Lega, volley mercato e tutte le occasioni che ruotavano attorno alla Lega Pallavolo Serie A. Luca era conosciuto e apprezzato da tutti gli addetti ai lavori già a quell’età: capace di conoscere a mena dito le caratteristiche personali e tecniche di tutti i pallavolisti dalla serie B in su e argomentarle in discussioni tecniche; di cogliere le dinamiche societarie con una visione anticipata sullo scacchiere; di saper analizzare le manovre di mercato e le sue motivazioni intrinseche; e tante altre qualità ereditate e sviluppate certamente accanto al grande imprenditore quale è papà Gino Giannetti.

Ora quel bambino è diventato un uomo, un manager, certificato in una tra le più prestigiose e selettive business schools del mondo, l’INSEAD – Institut Européen d’Administration des Affaires.

Qualche giorno prima di Natale, live da Singapore, sede nella quale Luca ha svolto e portato brillantemente a termine il programma MBA – Master in Business Administration, tutta l’Argos Volley e non solo, ha seguito con orgoglio e ammirazione la cerimonia di laurea del Dottor Luca Giannetti.

Avevamo già avuto modo di applaudirlo nel 2019 per il conseguimento della doppia Laurea Magistrale in International Management presso l’Università Bocconi di Milano e in Finanza presso la Bayes Business School di Londra. Solo tre anni dopo arriva questo nuovo e prestigioso traguardo, l’MBA. Si tratta di un percorso post graduate frequentato da laureati di età media di circa 32 anni che ambiscono all’ingresso in ambiti societari più prestigiosi come ad esempio i consigli di amministrazione delle multinazionali.

Luca, rispetto ai suoi colleghi di corso, è riuscito ad anticipare di molto i tempi e ora, a soli ventisette anni, è già pronto a tornare dall’azienda per cui lavora. La Strategy&, con sede a Dubai, gli ha già teso la mano per permettergli il grande salto e ora aspetta solo il suo ritorno in sede. Quando Luca infatti ha chiesto di potersi assentare per trasferirsi a Singapore per seguire il programma MBA, la società non ha esitato ad accordargli il permesso, diventando addirittura sponsor presso l’INSEAD.

“La principale motivazione che mi ha fatto puntare sull’MBA – racconta il dottor Luca Giannetti -, è stata la possibilità di accrescere le mie competenze manageriali soprattutto a livello di soft skills piuttosto che di hard skills. Il corso approfondisce ambiti di gestione aziendale e, dato il mio background, le più importanti opportunità sono state soprattutto quelle di accrescere capacità di leadership, comunicazione, networking, e imprenditoria”.

La base, le fondamenta di una personalità ligia al dovere, concreta nella finalizzazione degli obiettivi, ambiziosa, caparbia, determinata, e rispettosa, è stata curata con amore e pazienza soprattutto da mamma Maria Teresa che lo ha seguito personalmente e assiduamente fin dai suoi primi passi nel modo scolastico e non solo, standogli accanto e sostenendolo sempre, anche nelle scelte più difficili.

Instradato e guidato in una forma mentis lungimirante da papà Gino, dopo il diploma l’iscrizione alla facoltà di economia della Bocconi di Milano:

“Ho scoperto di voler lavorare nel mondo della consulenza più o meno verso la fine della triennale. Le aziende di questo tipo non sono molto in vista in quanto B2B, per cui, fino a quando non entri nel settore, non le conosci. Da questo momento in poi il mio percorso è stato segnato da tanti obiettivi a breve-medio periodo che mi ponevo ogni qual volta scoprivo un po’ di più il mondo della consulenza.

Il lavoro in consulenza nei primi anni è un po’ una scuola perché riesci a vedere diverse industrie, diversi settori, e tipologie di problemi – io per esempio ho lavorato nelle telecomunicazioni, in energy, in media, ho fatto progetti di cost-cutting, di entrata di mercato, di lanci di nuovi prodotti. È una scuola per qualcosa che viene dopo, qualcosa di cui magari non sei ancora sicuro.

Adesso ho messo un po’ di “tick” sui miei obiettivi e il prossimo è quello di rientrare nella mia azienda a Dubai e fare bene, poi più in là comincerò a lavorare per il futuro”.

Non ancora conclusi gli studi presso la Bocconi, ecco che cominciano ad arrivare i primi contatti lavorativi, richieste importanti da aziende leader a livello mondiale:

“La scelta di Dubai, sede nella quale lavoro, è arrivata verso la fine del mio primo master. Il mio volere era quello di lavorare fuori dall’Italia e quando fai consulenza devi conoscere in modo molto approfondito la lingua che si usa nel mercato che per me, oltre all’italiano è l’inglese, per cui le possibilità erano Londra o Dubai.

Dubai dal suo canto offre opportunità di lavorare su progetti unici, come lo sviluppo di interi settori o zone geografiche che in mercati più maturi, come quelli europei, sono difficili da trovare”.

Dubai è indubbiamente un’ottima, se non la migliore, realtà lavorativa per un manager del tuo calibro, ma questa scelta quanto influisce sugli affetti familiari?

“è indubbiamente difficile stare lontano dagli affetti più cari per lunghi periodi, ma la mia famiglia è molto brava a farmi sentire accanto a loro ogni giorno. Fin da piccoli, sia a me che a mia sorella Ludovica, ci hanno sempre insegnato l’importanza delle proprie radici e soprattutto ci hanno sempre fatto sentire la loro presenza. Mamma e papà ci sono sempre accanto ed è fondamentale per noi avere questa sicurezza. 

La mamma è sempre la mamma, il suo supporto più grande, più importante è stato ed è soprattutto sotto il profilo emotivo, papà invece al lato emotivo ha aggiunto quel profilo imprenditoriale che ha sempre stimolato in me una certa curiosità. Entrambi ci stimolano in continuazione, seppur io e mia sorella abbiamo scelte strade diverse, ci spingono e spronano a fare sempre di più e bene.

Durante tutta l’esperienza fin qui vissuta, sono stati bravissimi a sopperire anche alla mancanza di un mentore, di una persona che potesse farmi da guida in questo mondo nel quale devi imparare e costruirti da solo con il solo confronto di colleghi che si incontrano tra i vari step, devi saperti trovare nei posti giusti al momento giusto, e saper stringere amicizie con persone che come te hanno voglia di scoprirlo e viverlo a pieno questo mondo”.

Prima ancora di appassionarti alla consulenza, con papà Gino hai condiviso un’altra grande passione di famiglia, la pallavolo:

“Passione grandissima, fiamma sempre accesa e ardente. L’Argos Volley, al di la delle magnifiche esperienze che mi ha fatto vivere, persone che mi ha fatto incontrare e tanti scenari che mi ha fatto conoscere, per me è stata fondamentale per la mia crescita personale e professionale.

Per la prima volta mi ha catapultato in un mondo dove inizialmente ero solo un figlio di papà e ho dovuto dimostrare cento volte di più il mio vero valore personale per ottenere un minimo di rispetto dalle persone che lavoravano o erano coinvolti negli stessi processi decisionali. Da qui anche la crescita professionale, di gestione delle persone, gestione comunicative e di pianificazione. A 19-20 anni è raro mettere le mani in pasta al di fuori dei libri, sei ai primi anni di università e l’unica esperienza lavorativa che hai possibilità di fare è forse uno stage. La pallavolo di alto livello, quella di Superlega, è stata un’esperienza di grande valore lavorativo professionale.

Per ovvi motivi la mia presenza in società non è potuta più essere fisica, ma il mio apporto professionale e di sostenitore cerco di non farlo mai mancare. C’ero nei tempi d’oro, c’ero quando si è trattato di prendere decisioni difficili, dolorose ma necessarie, e ci sono ora per la ricostruzione di quanto sappiamo essere nelle nostre corde e possibilità”.

 

L’Argos Volley si rivela ancora una volta maestra di vita personale e professionale, ha dato tanto a tutte le persone che ha accolto nella sua grande famiglia trasformando le possibilità in competenze, valori e opportunità. E questa volta è successo che l’allievo ha superato di gran lunga il maestro! Congratulazioni Luca! Ad maiora.