Marnate (VA); 29 giugno 2022

Una gara, anzi un evento, che vale una stagione! Questa è la Le Mans Classic. Una kermesse di quattro giorni, giunta alla 10.ma edizione in programma dal 30 giugno al 3 luglio, che offrirà una meravigliosa retrospettiva della leggendaria 24 Ore di Le Mans. Non solo, perché da sempre la classicissima francese è prima di tutto un luogo di incontro e di passione, sia in occasione della gara riservata alle vetture moderne sia per la versione classica. Infatti si tratta indubbiamente del raduno di auto d’epoca più grande a livello planetario: circa 500 auto da corsa, suddivise in sei plateau che vanno dal 1923 al 1981 a giocarsi la vittoria in pista, e oltre 8.000 auto d’epoca che trovano posto nell’area recintata. Quindi un evento nel quale i protagonisti non sono sole le auto ed i piloti in pista ma tutti gli appassionati, peraltro invitati a recarsi in circuito con un abbigliamento in linea con le varie epoche rappresentate, come da suggerimento sul sito ufficiale.

Alfa Delta, abitualmente presente alle prestigiose gare internazionali del Greatest’s Trophy organizzate da Peter Auto, non poteva certo mancare all’evento clou della stagione. Anche in questa occasione la squadra varesina sarà presente con tre vetture di assoluto prestigio. Due Alfa Romeo Giulietta SZ “Coda Ttronca” del 1961, schierate nel “Plateu 3” (1957-1961), per l’equipaggio italo-svizzero composto da Roberto Restelli, titolare Alfa Delta, e Antonio Carrisi, e per l’equipaggio tedesco formato da Mathias Korber, Christian Ondrak e Bernd Georgi. Nel “Plateau 4” (1962-1965) sarà invece in gara la Giulia TZ del 1963 pilotata dall’affiatato duo svizzero Jean Luc Papaux e Jacques Sandoz.

Nei giorni scorsi, nell’officina Alfa Delta di Marnate (Va), c’è stato un gran lavoro di verifica e adattamento delle vetture per affrontare una gara così impegnativa. Il format prevede infatti per ogni Plateau una sessione di qualifica il venerdì, di 50 minuti, e la disputa di tre manche di gara tra sabato e dominica, sulla distanza di 40-60 minuti a seconda del Plateau, di cui una in notturna. Innanzitutto sulle tre vetture è stato montato il rapporto più lungo, date le caratteristiche del Circuit de la Sarthe che consentono alte velocità, soprattutto sul lungo rettilineo dell’Hunaudieres (oltre 4,5 km sui 13,5 km totali del tracciato) nonostante l’aggiunta delle varianti, inoltre sulla SZ dell’equipaggio tedesco è stato approntato l’impianto per i fari di profondità aggiuntivi che ha richisto pure il montaggio di un alternatore in grado di garantire maggiore potenza.