Credits foto Maria Angela Cinardo – Mfsport.net
SC QUINTO 1921 – C.C. ORTIGIA 7 – 13 (4-4, 1-3, 1-3, 1-3)
SC Quinto 1921: Pellegrini, N. Gambacciani, Di Somma 1, Villa, Panerai 1, Ravina 1, Fracas, Nora 3, Figari 1, Bittarello (Cap), Gitto, Guidi, Valle. Allenatore: Jonathan Del Galdo
C.C. Ortigia: Tempesti, F. Cassia 2, F. Condemi 2, A. Condemi, Klikovac, Ferrero 2, Di Luciano, Gallo 1, Mirarchi 1, Rossi 3, Vidovic 1, Napolitano (Cap) 1, Piccionetti. Allenatore: Stefano Piccardo
Arbitri: Attilio Paoletti (Roma) e Federico Braghini (Roma)
Superiorità numeriche: QUI 4/11 + 1 rig ; ORT 5/8 + 3 rig;
Espulsioni definitive: Ferrero (O) e Guidi (Q) nel 3° tempo, A. Condemi (O) e Gambacciani (Q) nel 4° per tre falli.
Partita senza storia, con i biancoverdi che piegano il Quinto e conquistano l’opportunità di giocarsi in gara 3 (mercoledì a Siracusa) l’accesso alla finale. I liguri reggono solo un tempo. Dopo il gol in avvio siglato da Ravina, Rossi pareggia su rigore, quindi Ferrero inventa una palombella allo scadere dei 30 secondi che non lascia scampo a Pellegrini. Le due squadre combattono, Tempesti stoppa un’azione con l’uomo in meno, ma alla seconda occasione in superiorità il Quinto pareggia con Nora. Poi è un continuo botta e risposta: prima Vidovic, con una bella entrata su assist di Andrea Condemi, quindi Nora, Rossi e ancora Nora fissano il punteggio sul 4-4. Nella seconda frazione, l’Ortigia aumenta il ritmo e gestisce molto bene il pallone. Francesco Condemi segna il 5 metri che vale il sorpasso, quindi prima Cassia, con una gran botta dalla distanza, poi Ferrero, che realizza la prima superiorità del match, portano i biancoverdi a +3. A un minuto dalla fine, però, Figari, con l’uomo in più, segna il gol del 5-7 di metà gara. Il terzo parziale, dopo l’iniziale 6-7 di Di Somma (che segna sulla ripartenza dopo un rigore realizzato da Ciccio Condemi e annullato dall’arbitro), è un monologo dei ragazzi di Piccardo. Lo stesso Ciccio Condemi chiude uno schema stupendo sull’uomo in più, Tempesti para un rigore a Figari, quindi Mirarchi, in superiorità, e Cassia, dopo una bella controfuga, mettono il match sul 10-6. Nell’ultimo quarto di gara, i biancoverdi controllano, il Quinto non ne ha più e sbatte su difesa e Tempesti. Gallo, Rossi e Napolitano, con in mezzo la rete di Panerai, chiudono sul 13-7 per l’Ortigia. Una grande prova di forza, di carattere e tecnica. Mercoledì a Siracusa, bisognerà ripetere quanto di buono fatto oggi.
A fine gara parla Stefano Piccardo, allenatore dell’Ortigia, soddisfatto della prestazione e con la mente già proiettata alla decisiva gara 3 di mercoledì a Siracusa: “Abbiamo pareggiato la serie, adesso testa a mercoledì, che sarà una finalissima. Abbiamo giocato bene la fase difensiva a uomini pari, dobbiamo ancora migliorare qualcosa sull’uomo in più, perché in certe occasioni abbiamo avuto delle letture sbagliate. Anche sull’uomo in meno ci sono stati dei momenti, soprattutto all’inizio, in cui non abbiamo difeso come avevamo preparato. Detto questo, la squadra ha risposto, ha fatto vedere l’attaccamento che c’è a questi colori. Sono contento per loro, perché la sconfitta di venerdì ci ha fatto male, quindi abbiamo reagito bene”.
Si è vista una squadra in palla, con ottime trame di gioco, soprattutto in attacco, dove in gara 1 l’Ortigia aveva fatto molto male: “La preparazione del gioco è andata bene – afferma il tecnico biancoverde – ma, come dicevo prima, la testa adesso va a mercoledì perché ci sono rimasti ben tatuati addosso gli errori che abbiamo fatto venerdì. Ora dimentichiamo velocemente la prestazione di stasera e pensiamo alla prossima“.
Un ultimo commento sul carattere dei suoi ragazzi, lucidi e freddi come ci si augurava alla vigilia: “C’era un ambiente caldo, con la piscina piena, però la squadra c’era. Va detto che la scorsa partita avevamo sbagliato approccio, ma venivamo anche da un periodo in cui avevamo preso la batosta della mancata qualificazione alle semifinali scudetto. Stasera abbiamo risposto come dovevamo, è andata bene. Ora speriamo che mercoledì ci sia la piscina piena, perché arrivare nelle prime cinque vuol dire Europa. Sarebbe una boccata d’ossigeno per la società, significa moltissimo per tutti noi”.