Si è chiusa con una vittoria per 66-62 l’ultima partita casalinga della stagione regolare della
Givova Scafati, capace di mettere al tappeto l’Acqua San Bernardo Cantù, una delle corazzate
del campionato di serie A2, vendicando così anche la sconfitta subita in semifinale di Coppa Italia,
sul neutro del PalaMaggetti di Roseto degli Abbruzzi.
Non è stata una bella partita quella tra due formazioni che hanno prediletto l’intensità, la
fisicità e l’aspetto difensivo, ma è stata comunque una sfida gradita dal popolo del PalaMangano,
che ha potuto festeggiare così l’imbattibilità interna stagionale tra le mura amiche.
Si è potuto assaporare il gusto di una sfida tipicamente da playoff, nella quale hanno
pesato le assenze da una parte di De Laurentiis e dall’altra di Allen.
LA PARTITA
A sorpresa, nello starting five scafatese c’è Rossato anziché Clarke, vittima di un problema
al naso nel riscaldamento. Polveri bagnate per i gialloblù in avvio di gara. Al contrario, gli avversari
vanno a segno con continuità (0-4 al 3’). La Givova cresce col trascorrere dei minuti, ma resta
imbrigliata nella difesa dell’Acqua San Bernardo, che riesce a contenere l’attacco di casa,
conservando, seppur di misura, la testa della sfida (7-8 al 6’). Le difese hanno ragione dei
rispettivi attacchi, con la conseguenza che il punteggio resta contenuto. Ci pensa il rientrante
Clarke a dare una sterzata al match sul finire della prima frazione, ma non si va oltre il 10-8.
I due extracomunitari di casa, in avvio di seconda frazione, grazie alla precisione ai liberi,
permettono a Scafati di allungare 17-10 al 12’, costringendo coach Sodini a fermare il cronometro.
Ma i padroni di casa sembrano aver preso in mano le redini dell’incontro e lo conducono con
sapienza, facendo leva sulla intensità difensiva, trovando anche la doppia cifra di vantaggio al 13’
(20-10). Cantù prova la carta della difesa a zona a tutto campo, ma le distanze tra i quintetti
restano pressocché invariate (25-14 al 17’). I ritmi intensi, l’aggressività e la buona prova di
Rossato permettono alla Givova di conservare un buon margine di vantaggio all’intervallo, anche
per via degli errori in fase realizzativa dei lombardi, che nel finale di quarto hanno un sussulto
d’orgoglio (28-20).
La ripresa delle ostilità è in linea con la prima parte di gara, con le formazioni in campo che
prediligono il gioco a difesa schierata, tenendo basso il ritmo ed il punteggio. Ne approfittano i
viaggianti per accorciare le distanze (30-26 al 24’). Ma è un fuoco di paglia, perché la Givova (bene
Monaldi e Daniel) ritrova la doppia cifra di vantaggio (37-26 al 25’). Al 27’ esce Daniel per un
problema muscolare, ma i suoi compagni si chiudono a riccio e, approfittando di un fallo tecnico
per simulazione fischiato a Stefanelli, allungando 42-27 al 28’. Le ultime azioni del terzo periodo
sono tutte di marca canturina, ma si chiude comunque con i locali avanti 46-34.
Disponendosi a zona in difesa, l’Acqua San Bernardo, con Bucarelli e Cusin
particolarmente ispirati, riesce a rosicchiare qualche punto (46-39 al 32’). Corre ai ripari coach Rossi, chiamando time-out. Approfittando delle indecisioni avversarie, Cantù rientra in partita
(48-44 al 35’). La sfida diventa spettacolare, equilibrata e combattuta (51-46 al 36’). Ci pensa
capitan Rossato a ricacciare sotto gli ospiti con due triple (57-48 al 37’). Bryant e Nikolic sono gli
ultimi baluardi canturini (57-51 al 39’; 60-55 a 45’’ dal termine). Quando mancano 24’’, la tripla di
Da Ros (60-58) fa tremare il PalaMangano, ma Clarke dispensa ossigeno (62-58 a 20’’ dalla fine).
Ci riprova Stefanelli (62-60), ma un fallo antisportivo di Severini permette a Rossato di realizzare
i liberi del 64-60, che chiudono anzitempo la contesa, perché, nonostante il ricorso al fallo
sistematico, non c’è più tempo per gli ospiti di invertire la rotta: vince la Givova Scafati 66-62.