La grande paura è passata, Zeno Bertoli aspetta l’ultimo via libera, poi tra una decina di giorni potrà tuffarsi nuovamente in acqua.
Bertoli, solo in casa perché moglie e figlio sono rimasti ancora qualche giorno a Napoli per le festività natalizie, fa in tempo ad uscire sulle scale per aspettare il compagno di squadra. Che quando arriva chiama subito l’ambulanza, di corsa in codice rosso verso il pronto soccorso dell’ospedale genovese. Da qui, dopo gli esami, il ricovero nel reparto di chirurgia toracica e la successiva operazione per ridare piena funzionalità al polmone: “Tre ore in tutto tra preparazione e intervento in anestesia generale, ma per fortuna è andata bene. Desidero ringraziare di cuore il primario Gian Luca Pariscenti, il dottor Giacomo Leoncini e tutta l’equipe medica, gli infermieri e il personale del reparto: sono stati straordinari a livello professionale ed anche umano nel non farmi sentire la mancanza di familiari e amici, impossibilitati a visitarmi a causa delle restrizioni anti Covid. Al San Martino – prosegue il difensore – ho trovato un’eccellenza sanitaria, dei grandi specialisti che mi hanno seguito con scrupolosità e competenza: lo confesso, avevo paura di non poter più tornare a giocare a pallanuoto, ma il primario mi ha subito rassicurato che sarei tornato alla vita di tutti i giorni, che non sarei stato limitato nella mia attività agonistica. Adesso non vedo l’ora di tornare in acqua; qualche giorno fa ho tolto i punti, il 10 febbraio avrò una seconda visita di controllo e poi, finalmente, potrò tuffarmi a Punta Sant’Anna: il mio obiettivo è ritornare in gruppo dopo un mese. Mi farebbe piacere invitare in piscina i medici che mi hanno curato. A Presciutti, invece, offrirò una cena”.