L’intervista esclusiva concessa dall’agente di Lorenzo Lucca, Ninni Imborgia, alla redazione di Mediagol.it.
LUCCA DAL PALERMO AL PISA, I DETTAGLI DELL’AFFARE – “Con la vendita di Lucca il Palermo ha realizzato cifre importanti, destinate a salire per via dei bonus. Alla luce di quello che sta facendo il giocatore con il Pisa, la cifra che incasserà il club rosanero supera abbondantemente i tre milioni. Il Pisa ha pagato 2 milioni e 300 mila euro e all’interno del contratto di cessione vi sono una serie di bonus legate al numero di gol realizzati e non solo che, come minimo, porteranno a un altro milione di bonus. Per il cartellino del calciatore, dunque, il Palermo porterà a casa tra i 3 milioni e i 3 milioni e mezzo. Ai tifosi delusi e agli addetti ai lavori dico di andarsi a documentare in merito allo storico inerente le cessioni dei calciatori di Lega Pro e verificare in quanti casi sono stati venduti per una cifra superiore ai 2 milioni di euro. Nessuno, eccezion fatta per Iemmello che andò da Foggia allo Spezia per 2 milioni e già lì tutti gridarono al miracolo. Se oggi Lucca gioca in Under 21 e ha già fatto tre presenze con gli azzurrini, ed è un calciatore di cui si parla a livelli importanti, è perché gioca nel Pisa in Serie B. Se avesse giocato con il Palermo, oggi Lorenzo non sarebbe stato convocato in Under 21 e non avrebbe avuto il risalto che ha adesso. Questo non certo per la piazza, ma perché la Lega Pro non è un campionato che ti permette di importi mediaticamente.
LUCCA E LE BIG DI SERIE A – “Se contiamo i mesi che Lorenzo Lucca gioca a pallone sono sei, sette-otto mesi, perché ha fatto quattro mesi a Palermo e poi s’é infortunato, prima per me non conta. I primi sei mesi li ha passati in panchina, poi ha fatto due gol con la Viterbese e ha sfondato la porta contro il Bari, da quel momento è iniziato il campionato di Lucca. Quindi Lucca per come vedo il calcio io non sono nemmeno dodici mesi che gioca a pallone, non è il momento di parlare di Inter, Milan, Juventus o Real Madrid. Ve lo dico con sincerità, Lorenzo il prossimo anno deve continuare la sua crescita, che è fatta di formazione e arricchimento ed è fatta di conoscenza di cose del calcio. Prodigi, nozioni e colpi che lui ha dentro il sacco, ma che non sa ancora di avere. Sarà fondamentale l’allenatore. Quindi, se è la Juventus ok se c’é l’allenatore che gli insegna, ma io credo che oltre all’insegnamento serva il campo la domenica. Vedo bene Italiano, vedo bene Gasperini, vedo bene Pioli. però bisogna vedere quanto continuità di impiego gli concedono nella formazione ufficiale perché poi Lorenzo è un ragazzo che alla fine, se non gioca mastica amaro. Se Zeman oggi non allenasse Foggia in Serie C e fosse in Serie A ad allenare da qualche parte, io avrei pagato per mandarlo lì, perché Zeman ha quella qualità: prende Immobile che è grezzo e lo pulisce. Nella sua storia ci sono tanti giocatori, specie attaccanti centrali che lui li perfeziona, arricchisce dal punto di vista tecnico-tattico, ripulisce e definisce, specialmente nei movimenti, nelle posture”.
LUCCA E L’ITALIA DI MANCINI – “Contatti tra Lorenzo ed i componenti dello staff di Mancini o con lo stesso CT della Nazionale? No, non c’é stato nessun tipo di contatto. Mi piace però ricordare a tutti che Mancini ha anche piacere a livello concettuale e personale, di anticipare un pò i tempi sulle convocazioni di alcuni calciatori di talento. Lo ha fatto con Tonali e con Zaniolo nel passato. Addirittura Zaniolo non aveva ancora giocato un minuto nella Roma, Mancini andò a “Trigoria” a vedere gli allenamenti della Roma, perché lui vive lì, e vedendolo in allenamento ha deciso di convocarlo. Ma se Lorenzo, continuerà a stupire per come sta facendo…”.
LUCCA E IL RAPPORTO CON LA CITTA DI PALERMO – “La scorsa settimana Lorenzo poteva guardare una partita di Serie A, ma lui voleva seguire solo il match del Palermo. Mi dice sempre che vuole tornare a Palermo a trovare la gente e gli amici, questo la dice lunga su legame con club e città.
IL RUOLO DEI PROCURATORI NEL CALCIO – “Oggi ho letto una notizia: la FIFA sta provando a mettere dei paletti, condizionando l’operato e legando il ruolo dei procuratori, ma il lavoro degli agenti è così importante, remunerato e centrale nel calcio perché i procuratori parlano ed interagiscono direttamente con i presidenti. Gli interlocutori più importanti sono i proprietari, quindi alla fine l’agente diventa centrale nell’operatività di una società. Si parla sempre di Mino Raiola, è semplice: Il Milan potrebbe smettere di fare operazioni con Raiola in modo da risolvere il problema. Non dico che sia giusto, ma non si può condannare Raiola perché porta via Donnarumma dal Milan, salvo poi vedere sempre il Milan, quindici giorni dopo, farci nuovamente delle operazioni di mercato. Lo trovo un controsenso. Faccio un esempio: Imborgia ha costretto il Palermo a vendere Lucca, ovviamente non è così, ma il Palermo con Imborgia, se così fosse, non dovrebbe farci più nulla in futuro. C’è una gran confusione nei ruoli e questa gran confusione porta a questa poca linearità. In Germania non si lamenta nessuno, così come in Inghilterra, tutti vanno nella giusta direzione. in Inghilterra comanda l’allenatore e decide lui, non è che decide l’amministratore delegato”.