Atletica paralimpica, Europei di Bydgoszcz: doppio bronzo all’Italia con Ossola e Cotilli nei 100
Il tricolore continua a sventolare agli Europei di Bydgoszcz. Nella sessione pomeridiana la bacheca dell’Italia si arricchisce di altri due importanti bronzi che vanno ad aggiungersi alle quattro medaglie (un oro, un argento, due bronzi) vinte fin qui.
Dopo quello conquistato in mattinata da Arjola Dedaj nel lungo T11, le celebrazioni per la Festa della Repubblica proseguono con i terzi posti guadagnati da due velocisti amputati.
Nei 100 della categoria T63 si mette in luce un Alessandro Ossola che non solo riesce a salire sul podio, ma tira fuori le unghie per realizzare il nuovo primato italiano di specialità con 12.65. Non è così distante il vincitore e pluricampione danese Daniel Wagner (12.37), soprattutto per un atleta che si è affacciato allo sprint paralimpico solo da un paio d’anni. La gioia al traguardo è incontenibile: “Sono molto molto felice, questa medaglia è qualcosa di magico e l’ho vinta al mio primo Europeo. È tutto un’emozione incredibile, sapevo che la terza piazza era alla portata e ci credevo. Il record è poi il coronamento di un anno di impegno che mi ha portato anche a migliorare il primato nei 60 e 200. Continuerò a combattere per fare ancora meglio perché il vero obiettivo è Tokyo”.
Stessa sorte per il grande amico Riccardo Cotilli, che agguanta un bronzo in 11.87 nei 100 T44-64, in una gara dove il favorito, Simone Manigrasso, si blocca e cade a metà rettilineo per una sospetta lesione muscolare. Lo sprinter piemontese ha emozioni contrastanti: “Provo una grande gioia per me, ma mi dispiace tantissimo per Simone. Questo è comunque uno dei risultati che non scorderò mai nella mia vita. Ho confermato i miei tempi di questa stagione e ora domani corro i 200 con una prospettiva positiva”.
L’altro Azzurro in finale Emanuele Di Marino torna a correre una competizione internazionale dopo il lungo stop per infortunio. Il suo 12.59 e quinto posto è da season best: “Per la mia categoria (T44) è un buon tempo ma sento che sui 100 ho ancora un mese di lavoro davanti. In gara ho avuto un sussulto perché ho sentito Simone cadere e di questo sono molto dispiaciuto. Ora però il mio focus sono i 200 di domani e i 400 di sabato”.
Guardando ai concorsi, il pesista Giuseppe Campoccio paga lo scotto di essere stato riclassificato nella categoria F34, ma riesce comunque ad avvicinare il podio. Primo a lanciare tra i 13 partecipanti, il lanciatore in carrozzina si esprime in progressione trovando la misura migliore di 9,33 all’ultima prova che gli assicura la quinta posizione. Il campione europeo F33 uscente, con orgoglio, dichiara: “Pensavo di arrivare ultimo in quanto non ho un accredito importante in questa classe, ma è stata una bella gara con questi fortissimi atleti. Sono contento soprattutto perché in 20 giorni sono riuscito a fare un allenamento importante e questo è di buon auspicio in vista degli Assoluti di Concesio dove intendo migliorare la mia prestazione per battere il record italiano (9,92). Ringrazio Esercito, Difesa e Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa per essermi stati vicini in questo periodo e mando un grande abbraccio a mia moglie”.
Lo specialista di giavellotto F63 Stanislav Ricci soffre invece le prime battute di gara in maglia azzurra fino al terzo lancio quando scaglia l’attrezzo a 41,13 per poi chiudere a 41,54. Infastidito dal riacutizzarsi di un’infiammazione al nervo del moncone, reagisce con grinta e diventa quarto: “Speravo di fare meglio al mio esordio europeo, mi aspettavo di più da me stesso. Non sono riuscito a lanciare come volevo e ho avuto difficoltà a fare una rincorsa completa per il problema al nervo. Ho però stretto i denti perché quel posto lo volevo”.
Al femminile, Laura Dotto, uscita quest’anno dall’Accademia giovanile di Para atletica per approdare in Nazionale maggiore, debutta a Bydgoszcz con il sesto posto nei 1500 T20. Già al secondo giro però la mezzofondista veneta si lascia sfuggire il gruppo delle prime cinque che hanno imposto un ritmo molto intenso, senza riuscire a rientrare in partita. Con la vittoria dell’ucraina Liudmyla Danylina a 4:43.63, la primatista italiana riesce comunque ad avvicinare il primato personale di 5:11.46 concludendo in 5:12.68. Al traguardo però le parole sono di sconforto: “Non è la gara che volevo. È stata molto faticosa, non ha funzionato la testa e forse un po’ le gambe. Ho spinto, ma so che posso dare di più. È comunque un onore far parte per la prima volta di questa Nazionale e voglio considerarlo solo un punto di partenza”.
Troppo forti gli avversari invece per Cristian Lella. Il lanciatore sardo appartenente alla UniCredit FISPES Academy si tuffa in questa nuova esperienza da senior nel peso F20, in una competizione dominata dal 16,77 del possente ucraino Oleksandr Yarovyi. La classifica lo colloca in 12^ posizione con la misura valida di 10,08 fatta al primo tentativo, ma fuori dalla finale a otto. A fine gara il giovane pesista dichiara: “Mi manca ancora tanta tecnica rispetto agli altri. Quando ritorno in Sardegna, mi allenerò il doppio per provare piano piano ad avvicinarmi a queste misure. Qui è stato tutto bello, mi sono divertito”.
Per gli Azzurri, anche la giornata di domani sarà ricca di impegni. Si comincia nella sessione mattutina con le qualificazioni dei 400 T13 di Valentina Petrillo per poi riprendere alle 17:30 con il lungo T63 della primatista mondiale Martina Caironi, a caccia del bis dopo la vittoria sui 100. Doppio impegno in due giorni per i velocisti T44-64 Riccardo Cotilli ed Emanuele Di Marino chiamati alla prova dei 200. Da seguire alle 19:25 il lungo T63 del bronzo in carica Marco Pentagoni e dopo qualche minuto Riccardo Bagaini si cimenterà nella finale dei 400 T47.
Foto Marco Mantovani/FISPES