Ci sono attimi che valgono una vita.
Minuto 63’ della gara di sabato sera tra Inter e Bologna.
Come ha sottolineato in telecronaca il giornalista Pierluigi Pardo, ecco uno di quelli che il giovanissimo Omar Khailoti non dimenticherà mai.
Il tecnico dei felsinei Sinisa Mihajlovic, che lo aveva già convocato in precedenza per la partita contro il Napoli, ha deciso che era finalmente arrivato il suo momento.
Quello del tanto atteso debutto in Serie A, il sogno di tutti i bambini che rincorrono un pallone in qualsiasi periferia del mondo.
Per Omar Khailoti, difensore di origini marocchine nato a Macerata e grande tifoso dell’Inter, è arrivato sabato sera, nella Scala del calcio italiano, lo stadio San Siro di Milano, ironia della sorte proprio contro la sua squadra del cuore.
Maglia 68 sulle spalle, volontà e spirito di sacrificio da vendere, Khailoti era arrivato al Bologna nell’estate del 2018 proprio dalla Sangiustese, dove aveva militato nella Juniores Nazionale ed aveva già esordito in Serie D lasciando un ottimo ricordo a tutto l’ambiente, dai dirigenti, ai tecnici, ai compagni di squadra che con lui avevano condiviso l’avventura in rossoblù.
“Omar era già da allora un ragazzo molto educato e disciplinato. Mai – ha dichiarato il Presidente Andrea Tosoni – gli abbiamo sentito pronunciare una parola fuori posto. Gli volevano bene tutti. Mentre era con noi ha superato momenti difficili, ma tutto l’ambiente gli è stato vicino e gli si è stretto intorno. Alla chiamata di una società blasonata come il Bologna non potevo dire no. A lui chiesi solo se fosse felice del trasferimento. Sentirsi rispondere quel SI, mi riempì di orgoglio. E’ solo all’inizio, ma gli faccio un grande in bocca al lupo per la sua carriera”.