C.C. ORTIGIA – PRO RECCO 7 – 10 (0-2, 2-1, 2-5, 3-2)
C.C. Ortigia: Tempesti, Cassia , F. Condemi 1, Rocchi, Di Luciano, Ferrero 2, Giacoppo (Cap), Gallo 2, Mirarchi 1, Rossi 1, Vidovic, Napolitano, Piccionetti. Allenatore: Stefano Piccardo
Pro Recco: Bijac, Di Fulvio 1, Mandic 3, Figlioli, Younger 1, Velotto, Presciutti 1, Echenique 2, Ivovic 1, Figari 1, Mangiante, Luongo, Negri. Allenatore: Gabriel “Gabi” Hernández
Arbitri: Massimo Calabrò (Caserta) e Antonio Pascucci (Caserta)
Superiorità numeriche: ORT 4/9 + 2 rig ; REC 4/16 + 2 rig.
Espulsioni definitive: Rocchi (O) e Vidovic (O) nel 4° tempo per raggiunto limite di falli
Note: Nel 1° tempo Tempesti (O) para un rigore a Younger (R), nel 4° tempo Gallo (O) sbaglia un rigore

Ortigia e Recco, già qualificatesi ieri con una giornata di anticipo, hanno concluso questo turno di coppa Italia giocando una partita bella, nuotata e, a parte per il terzo parziale (con i liguri più in palla), anche piuttosto equilibrata. Contro la super corazzata di mister Hernandez, l’Ortigia tiene e lotta, nonostante la fatica per l’impegno di ieri sera contro il Savona. La squadra di Piccardo è attentissima in difesa, dove gioca molto bene con l’uomo in meno (il numero di superiorità fallite dal Recco a fine gara è una medaglia al merito deil’Ortigia), e si affida a un Tempesti monumentale contro i suoi ex compagni. In attacco i biancoverdi partono invece più bloccati e sprecano troppo, intimoriti dalla forza del Recco. Nel secondo parziale, l’Ortigia gioca meglio e si riporta sotto, chiudendo dietro di un solo gol (2-3). Nel terzo tempo, il Recco sale in cattedra e strappa con Presciutti, Echenique e il rigore di Ivovic, ma l’Ortigia non molla e accorcia con Francesco Condemi. Poi tocca a Mandic, con una doppietta, portare i liguri al massimo vantaggio (8-3), ma Rossi segna e limita i danni. Nel quarto tempo, l’Ortigia nuota, difende, para e attacca, riportandosi sotto con Ferrero, Gallo e Mirarchi, interrotti solo dal gol di Figari. Sul 7-9, c’è l’occasione di mettersi alla minima distanza, ma Gallo sbaglia il rigore. Mandic allora allunga e chiude sul 10-7 per Recco. Una sconfitta indolore e un’ottima prova per l’Ortigia che torna da Savona con il pass per la finale e con ottime indicazioni per il futuro.

A fine partita, questo il commento a caldo del grande ex, Stefano Tempesti, il migliore in vasca oggi: “Abbiamo fatto una super prestazione, impostando la partita in maniera perfetta. Purtroppo ci siamo fatti sorprendere sulle individualità, mentre sul piano del gioco abbiamo espresso un livello altissimo contro una squadra tra le più forti al mondo. Dobbiamo lavorare di più su questo aspetto, perché contro una formazione come Recco non puoi permetterti di perdere i confronti diretti. Ad ogni modo, le indicazioni di queste prime partite sono ottime. Quando vieni da una fatica come quella di ieri sera, l’obiettivo contro una squadra che viaggia a una media di venti gol a partita è soprattutto di difendere bene e non prendere troppi gol. Poi nel corso della partita, se riesci a gestirla bene in difesa, i gol là davanti arrivano, le occasioni si manifestano. L’importante è non rischiare perché poi squadre come questa ti puniscono. Quando giochi con formazioni così forti, devi evitare di subire contropiedi per poi sfruttare le occasioni. Anche oggi le abbiamo avute e le abbiamo sbagliate. Si poteva andare sul 9-8 per loro e sarebbe stato il risultato giusto, anche perché poi sul 9-8 a due minuti dalla fine crei un po’ di panico a squadre come il Recco. E mettere paura al Recco è già un risultato importante”.

L’Ortigia torna dunque da Savona con la consapevolezza di essere una squadra sempre più forte: “Più che la forza – afferma Tempesti – quel che conta è che la squadra sta dimostrando di avere una maggiore tenuta mentale. Sta crescendo. A questa squadra non manca il tasso tecnico o tattico, manca solo un po’ di consapevolezza nei propri mezzi e di serenità nell’affrontare le partite. Già con il Savona abbiamo dimostrato che stiamo crescendo mentalmente e questa deve essere la base per crescere ancora”.